Vladimir Potanin, uomo d'affari più ricco di Russia e attivo nel settore metallurgico:
"Confiscare i beni delle società fuggite dalla Russia in primo luogo ci porterebbe indietro di cento anni, al 1917, e le conseguenze di un tale passo - la sfiducia globale nei confronti della Russia da parte degli investitori - si farebbe sentire per molti decenni
In secondo luogo la decisione di molte aziende di sospendere le attività in Russia è, direi, di natura alquanto emotiva e potrebbe essere stata presa a causa di pressioni senza precedenti su di loro da parte dell'opinione pubblica all'estero.
Quindi molto probabilmente torneranno.
E personalmente, manterrei una tale opportunità per loro
Dobbiamo preservare le posizioni di mercato conquistate negli anni"