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Manuel Rui Costa, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 27 marzo, sul Milan, su Paquetà e su Piatek:"Che effetto mi fa il Milan attuale? Ha cambiato gestione, ha bi*sogno di tempo. Ora è in condizione di tornare in alto, con un allenatore che conosce la storia del club. Rino avrà un grande futuro. Ha fatto bene il Milan a sceglierlo e credo che raggiungerà il traguardo, che prima di tutto è tornare a giocare in Champions. I nuovi acquisti? Ho seguito Paquetà in Brasile, visto il mestiere che faccio, lo conosco bene. Ha grandissime qualità, avrei voluto portarlo al Benfica, ma non ho potuto ingaggiarlo: già troppo caro per un club portoghese. Ha qualità e l’età per crescere ed evolversi in un calcio difficile come quello italiano. Somiglia a Kakà? Per niente. Sarà se stesso come è giusto che sia. Kakà faceva il trequartista, ma aveva anche una potenza che raramente, forse mai, si è vista in un giocatore in quella posizione. Era anomalo, era Kakà. E Paquetà è Paquetà: l’ho visto fare la mezzala, tecnicamente è molto forte, ha un mancino stupendo, di velluto. Piatek? Lo conosco meno di Paquetà,ma ci vuol poco a dire che è un grande attaccante. Mi ha sorpreso la sua capacità di adattamento: ha fatto pochi mesi nel Genoa, tanti gol, si poteva pensare che il passaggio al Milan, un club diverso con una storia diversa e una pressione enorme, fosse complicato, o almeno che gli servisse tempo. Invece niente: è arrivato, ha segnato parecchio, anche in partite importanti, sembra che sia lì da una vita. Impressionante. Però anche in questo caso fare paragoni è inutile. Piatek non è Sheva né nessun altro, ma ha portato soluzioni diverse all’attacco del Milan e risolto molti problemi. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi attaccanti e posso dire che averli in squadra calma i nervi. Quando la parti*ta non si risolveva, con Sheva, Kakà o Inzaghi sapevi che avevi dalla tua parte uno che prima o poi la metteva dentro, perché uno di loro il gol lo faceva. Piatek non è Sheva o Inzaghi, ma fa gol e risolve problemi".