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Continuano a piovere notizie negative sul futuro societario del Milan. Questa volta è (ancora) Repubblica a riportare che il progetto di Yonghong Li è già a rischio fallimento. Ci sono difficoltà enormi nell'affrontare la scadenza del debito con Elliott. Ad ottobre Yongonhg Li dovrà restituire al fondo 383 milioni di euro, interessi (pesanti) compresi. E questa situazione rischia di allontanare compratori interessati come gli arabi che vorrebbero sostituire Elliott. Nel frattempo, nel CDA del prossimo 16 gennaio Fassone chiederà di rinviare l'aumento di capitale da 16 milioni. Esborso modesto, e questo prendere tempo suona come un campanello d'allarme nonostante, almeno a livello formale, i conti del Milan siano in attivo grazie agli incassi da stadio e diritti tv che vanno bene, meglio di quanto si sperasse. Ma anche se dovesse evitare il nuovo aumento di capitale, Yonghong Li entro giugno potrebbe dover mettere mani al portafogli per altri 80 milioni di euro: 50 per Elliott, come garanzia del debito, ed altri 30 che non sono arrivati dal mercato cinese. Mercato cinese che rappresenta un'altra delusione. Le cose vanno a rilento. Solo due sponsor per il momento: Alpenwater, la cui acqua si trova a fatica in Cina e Wvin, che non è sponsor cinese per le scommesse (sono regolamentate duramente in Cina) ma regionale. Inoltre, il progetto China Next Generation Education Foundation è fermo ed il club, che avrebbe dovuto formare i ragazzi cinesi nello scuole, non ha ancora accademie in Cina. Tra le altre, è ancora online, dallo scorso 8 dicembre, un annuncio di lavoro per reclutare il direttore commerciale di Milan China. Si tratta di un ruolo strategico che non è stato ancora assegnato, quindi vacante. Poi, per finire, c'è la questione Uefa con il Milan che verrà vincolato ad un duro Settlement Agreementi.