Sono combattuto quando penso a Ronaldinho al Milan. Oggettivamente non è stato un acquisto azzeccato, anzi, è stato tra gli acquisti simbolo del gallianismo che ci ha portato alla rovina. E ci ha messo del suo. Aveva solo 28 anni, teoricamente doveva essere all'apice della carriera.
Dall'altro lato è stato un onore aver avuto in squadra uno come lui. Le tifoserie avversarie ancora oggi ce lo invidiano, e lui, pur non giocando mai sopra il 50-60% del suo potenziale, ha mostrato a San Siro cose che non si erano mai viste e probabilmente non si vedranno più.