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Alessio Romagnoli a Cittaceleste:"Dal Milan alla Lazio a zero? Non lo so, ma è una domanda che va fatta ai direttori dell’epoca e non a me. Non mi sono sentito abbandonato, ma avevo un accordo con loro e poi non si è deciso di continuare. Loro hanno fatto altre scelte, io ho fatto le mie ed è finita così, in modo molto sereno e pacifico. Con il Milan ho passato sette anni, l’ho sempre detto: è un periodo della mia vita molto bello e che porterò sempre nel mio cuore. Potrò solo parlare bene del Milan".
Da dove arriva la scelta del numero 13?
“Anche questa è una domanda a cui faccio fatica a rispondere(ride, ndr). È il numero di Nesta, piace a ogni difensore italiano. Ma ho anche altri numeri a cui sono molto legato, che al Milan non potevo prendere. Uno era ritirato, il 6 di Baresi. E da lì il 13 è diventato il mio numero. L’ho preso su consiglio di Galliani, da lì diventò il mio numero. Ma non è un 13 solo milanista, è anche laziale perché era il13 di Nesta”.
Perché in classifica davanti si trovano sempre le stesse tre squadre salvo rari casi?
“Perché credo che Milan, Inter e Juventus abbiano una cultura nel ricominciare da zero molto migliore rispetto magari alla nostra. Sono abituati a competere da anni nelle alte posizioni di classifica e gli va dato merito. Lottano ogni anno per vincere o per la Champions, secondo me è la mentalità che è un po’ diversa. Spero che anche noi riusciremo ad ambire ogni anno alle prime quattro posizioni. Sarà sempre fondamentale ogni anno entrare in Champions”.
Da dove arriva la scelta del numero 13?
“Anche questa è una domanda a cui faccio fatica a rispondere(ride, ndr). È il numero di Nesta, piace a ogni difensore italiano. Ma ho anche altri numeri a cui sono molto legato, che al Milan non potevo prendere. Uno era ritirato, il 6 di Baresi. E da lì il 13 è diventato il mio numero. L’ho preso su consiglio di Galliani, da lì diventò il mio numero. Ma non è un 13 solo milanista, è anche laziale perché era il13 di Nesta”.
Perché in classifica davanti si trovano sempre le stesse tre squadre salvo rari casi?
“Perché credo che Milan, Inter e Juventus abbiano una cultura nel ricominciare da zero molto migliore rispetto magari alla nostra. Sono abituati a competere da anni nelle alte posizioni di classifica e gli va dato merito. Lottano ogni anno per vincere o per la Champions, secondo me è la mentalità che è un po’ diversa. Spero che anche noi riusciremo ad ambire ogni anno alle prime quattro posizioni. Sarà sempre fondamentale ogni anno entrare in Champions”.