E' chiaro che la testa era altrove.
Il problema originale della Roma sta nella testa dei loro giocatori e dell'ambiente in cui devono lavorare ogni giorno: pressione continua dalla stampa capitolina,tifoseria troppo umorale ed invadente,mezzi giocatori e problemi interni allo spogliatoio. Zeman ha le sue colpe in quanto allenatore e,da signore,le ha prese,ma il primo esame di coscienza devono farselo i giocatori e tutto l'ambiente che gira loro attorno. E' una squadra troppo umorale,hanno finito l'anno dandoci 4 pere sentendosi in cima al mondo e poi, dopo qualche risultato avverso e frizioni all'interno dello spogliatoio stesso,hanno spercato ogni occasione. Ricordo quando Spalletti diceva che prima di un derby non si riusciva a parlare con De Rossi da quanto era "preso",la cosa non gli piaceva affatto:infatti nell'ultimo derby romano si è ampiamente visto come l'ha vissuto eccessivamente. C'è troppo caos in quello spogliatoio,troppa gente che non condivide le scelte dell'allenatore ed una piazza che si aspetta sempre troppo dalla sua squadra dimenticando che è un progetto con tanti giovani con bisogno di crescere. I giornalai caricano il tutto facendo gli avvocatissimi del giocatore di turno e ciò porta malumori interni che non aiutano a creare un gruppo. Goicoicoso sembrava un muro quando ha giocato contro di noi,da quando Stekelenburg (nemmeno lui un fenomeno,lo abbiamo visto) ha iniziato a manifestare via giornali il proprio malumore non ha imbroccata una. Per Zeman è più facile allenare piccole squadre,perchè i giocatori che non sono ancora nessuno stanno zitti e si applicano (vedi Florenzi),quelli già affermati o presunti tali non digeriranno mai di essere trattati allo stesso modo dell'ultimo arrivato. Un cambio al timone non apporterebbe chissà quale miglioramento ,perchè il problema numero uno della Roma è la Roma stessa. Pazienza zero,tifosi troppo esigenti ed impazienti,stampa impicciona pronta a schierarsi sistematicamente dalla parte di chi non gioca/eroi della curva/giocatori che non ci sono( ma a pare loro servirebbero) e squadra che non fa gruppo ma dove ognuno pensa a sè,convinto eccessivamente del proprio talento. La società deve intervenire,ma per prima cosa deve fare quadrato attorno alla squadra ed evitare che la stessa non si faccia distrarre da cose fuori dal campo.Il potenziale è enorme,ma lo utilizzano solo quando remano tutti dalla stessa parte.