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Rivera:"Milan, L'AD non può pensare solo ai conti. Io allenatore..."
Gianni Rivera al CorSera in edicola oggi, 4 novembre, sul Milan e sul suo futuro in panchina:"La crisi del Milan? Mi dispiace: non so se è una crisi generale, tecnica, mentale, societaria. Sono tutti coinvolti. Mi sono meravigliato, i giocatori hanno più valore della classifica che hanno. Credo che la società potrebbe fare molto, ha i mezzi, ma l’ad non può pensare solo ai conti. Mi sono un po’ preoccupato quando ho letto che non vogliono metterci dieci anni a vincere. Io allenatore del Milan? Una domanda da non fare! Io l’allenatore lo posso fare dappertutto. Inaugurerei un sistema diverso. Ovvero, starei più in panchina, seduto. Se hai il vantaggio di essere vicino alla partita, tanto vale guardarla... Sarei tra Rocco e Liedholm, il primo era più caldo ma non è che in campo facesse chissà che, Liedholm non si muoveva proprio. L’unica volta che si è alzato è quando uno a bordo campo faceva casino, ha detto: “ti do un pugno di vantaggio, poi cominciamo a litigare”. Si sono messi a ridere". Voglio davvero dare l'allenatore? Certo, ho preso il patenti- no. Prima ho aspettato che gli scienziati dicessero che si campa fino a 120 anni. Ho fat- to 20 anni il calciatore, 22 il politico, potrei averne davanti 20 da allenatore. Come mi è venuta l'idea? Tutto è partito quando la Federazione, dopo Conte, è rimasta senza tecnico. Il presidente Tavecchio aveva pensato a me e Ulivieri, il presidente dell’associazione allenatori, gli ha detto che non avevo il titolo".
Gianni Rivera al CorSera in edicola oggi, 4 novembre, sul Milan e sul suo futuro in panchina:"La crisi del Milan? Mi dispiace: non so se è una crisi generale, tecnica, mentale, societaria. Sono tutti coinvolti. Mi sono meravigliato, i giocatori hanno più valore della classifica che hanno. Credo che la società potrebbe fare molto, ha i mezzi, ma l’ad non può pensare solo ai conti. Mi sono un po’ preoccupato quando ho letto che non vogliono metterci dieci anni a vincere. Io allenatore del Milan? Una domanda da non fare! Io l’allenatore lo posso fare dappertutto. Inaugurerei un sistema diverso. Ovvero, starei più in panchina, seduto. Se hai il vantaggio di essere vicino alla partita, tanto vale guardarla... Sarei tra Rocco e Liedholm, il primo era più caldo ma non è che in campo facesse chissà che, Liedholm non si muoveva proprio. L’unica volta che si è alzato è quando uno a bordo campo faceva casino, ha detto: “ti do un pugno di vantaggio, poi cominciamo a litigare”. Si sono messi a ridere". Voglio davvero dare l'allenatore? Certo, ho preso il patenti- no. Prima ho aspettato che gli scienziati dicessero che si campa fino a 120 anni. Ho fat- to 20 anni il calciatore, 22 il politico, potrei averne davanti 20 da allenatore. Come mi è venuta l'idea? Tutto è partito quando la Federazione, dopo Conte, è rimasta senza tecnico. Il presidente Tavecchio aveva pensato a me e Ulivieri, il presidente dell’associazione allenatori, gli ha detto che non avevo il titolo".