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Matteo Renzi, attraverso un'intervista rilasciata a La Repubblica, lancia la sua sfida. Ecco le parole dell'attuale sindaco di Firenze sull'attuale situazione politica e sul futuro del PD:
"Il Pd ha avuto una strategia perdente in quasi tutto. Ha rincorso e non guidato. Questa sarà una settimana decisiva per la svolta. Il Pd deve dire quale governo vuole, si faccia le sue idee e le imponga al nuovo governo. Il problema vero riguarda il lavoro, si deve semplificare la normativa sul lavoro e concedere sconti fiscali per i neo assunti. Il paese è paralizzato, i cittadini soffrono: è questa la vera emergenza. Il discorso sulle larghe intese e su Berlusconi non mi interessa. Dopo la conferma di Napolitano le urne sono improbabili. Adesso mettiamoci la faccia, senza avere paura. E non inseguiamo i grillini. Dobbiamo essere leader, non follower. Io voglio che i democratici diano la linea al web, e non viceversa. Non si può essere terrorizzati da un tweet. Aboliamo le province, organizziamo una lotta all'evasione fiscale, abbattiamo le burocrazie. Perchè non faccio il Premier? Il capo del governo lo sceglierà il Presidente della Repubblica con le convergenze che si realizzeranno. Grillo dice delle castronerie incredibili, sfidiamolo. Se facciamo le cose giuste, sconfiggeremo anche i grillini. Il pd può vincere se riesce ad essere il centro del cambiamento. Non ho capito quale sia il progetto di Barca. Ci vedremo. Quando Grillo parla di "golpettino" sfidiamolo e diciamogli 'Sei un infigardo'. Tu parli mentre noi lavoriamo per davvero. Vendola è fuori: apra il suo cantiere a sinistra, che non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, Hollande e di Clinton. Quel partito democratico che vince le elezioni. Ho inviato un sms a Nichi dicendogli di tenerci in contatto. Mi ha risposto che stava per scrivermi la stessa cosa. Lui ha sbagliato ad insistere su Rodotà di fronte alla figura di Napolitano che ha dimostrato un grande senso di responsabilità. Va cambiata anche la legge elettorale, io sono per il sistema dei sindaci. Ma ora l'importante è fare qualcosa per gli italiani. Il successo del nostro paese è più importante delle mie ambizioni".
"Il Pd ha avuto una strategia perdente in quasi tutto. Ha rincorso e non guidato. Questa sarà una settimana decisiva per la svolta. Il Pd deve dire quale governo vuole, si faccia le sue idee e le imponga al nuovo governo. Il problema vero riguarda il lavoro, si deve semplificare la normativa sul lavoro e concedere sconti fiscali per i neo assunti. Il paese è paralizzato, i cittadini soffrono: è questa la vera emergenza. Il discorso sulle larghe intese e su Berlusconi non mi interessa. Dopo la conferma di Napolitano le urne sono improbabili. Adesso mettiamoci la faccia, senza avere paura. E non inseguiamo i grillini. Dobbiamo essere leader, non follower. Io voglio che i democratici diano la linea al web, e non viceversa. Non si può essere terrorizzati da un tweet. Aboliamo le province, organizziamo una lotta all'evasione fiscale, abbattiamo le burocrazie. Perchè non faccio il Premier? Il capo del governo lo sceglierà il Presidente della Repubblica con le convergenze che si realizzeranno. Grillo dice delle castronerie incredibili, sfidiamolo. Se facciamo le cose giuste, sconfiggeremo anche i grillini. Il pd può vincere se riesce ad essere il centro del cambiamento. Non ho capito quale sia il progetto di Barca. Ci vedremo. Quando Grillo parla di "golpettino" sfidiamolo e diciamogli 'Sei un infigardo'. Tu parli mentre noi lavoriamo per davvero. Vendola è fuori: apra il suo cantiere a sinistra, che non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, Hollande e di Clinton. Quel partito democratico che vince le elezioni. Ho inviato un sms a Nichi dicendogli di tenerci in contatto. Mi ha risposto che stava per scrivermi la stessa cosa. Lui ha sbagliato ad insistere su Rodotà di fronte alla figura di Napolitano che ha dimostrato un grande senso di responsabilità. Va cambiata anche la legge elettorale, io sono per il sistema dei sindaci. Ma ora l'importante è fare qualcosa per gli italiani. Il successo del nostro paese è più importante delle mie ambizioni".