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Arianna Ravelli dal CorSera in edicola sulla crisi del Milan:"Zlatan Ibrahimovic è senza dubbio una persona intelligente e ha già capito da solo di avere sbagliato: lo farebbe presumere l’aver aggiunto, ai microfoni di Amazon Prime Uk, uno «scherzavo» alle improvvide dichiarazioni del pre MilanLiverpool. Ma non basta certo precisare che i leoni con i relativi gattini e i padri eterni (o i boss) nominati ogni due per tre facciano parte di un repertorio consolidato di battute del personaggio Ibra per risolvere il problema. Il problema è che il personaggio Ibra va bene per il palco di Sanremo (e ci ha divertito), non per fare il dirigente del Milan: non sono adeguati i toni, i modi, e nemmeno i concetti. Non è questione di forma, ma di sostanza. Tra le cose di sostanza, non c’è neanche l’essere stato assente (impegni personali pregressi) negli ultimi giorni: il tema piuttosto è come si intende interpretare il ruolo di consigliere di RedBird, primo rappresentante della proprietà a Casa Milan. È il momento di parlare poco pubblicamente (e nel caso certo senza fare i bulli quando la squadra viene scherzata sul campo) e molto ai giocatori, soprattutto a quelli che sembravano avere poca voglia di restare già in estate (un nome per tutti: Theo), che non hanno portato un’offerta per farsi vendere e che ora non sono in grado di trascinare la squadra fuori dalle secche. Ma soprattutto bisogna parlare in società, dove doveva essere chiaro dall’estate che un allenatore come Fonseca avrebbe potuto incontrare delle difficoltà all’inizio del suo percorso e avrebbe avuto bisogno del doppio del sostegno, vista l’ostilità dall’ambiente. C’è al Milan la struttura adeguata? L’impressione è che anche nell’organigramma qualche casella vada riempita. Certo, l’inizio horror del Milan di Fonseca (a proposito: scelta condivisa, Ibra compreso) è peggio delle aspettative. Ora per svoltare c’è solo un modo: derogare ai propri principi (in linea teorica anche validi), che in estate hanno portato a scegliere un allenatore giovane, di seconda fascia, preparato, che avesse fame di imparare, e affidarsi a un nome di peso che possa assieme fare scudo e convogliare un po’ di consenso. Ci sono momenti e momenti, quelli per ricreare dalle fondamenta e quelli per metterci una pezza. Prima che venga giù tutto".
