Una mezzala di regia, un interno. Nel Barcellona, evidentemente per ragioni di opportunità in relazione a contingenti problemi di organico, si è adattato sulla corsia destra del centrocampo nel 433 di Luis Enrique, pur essendo mancino puro. Partiva dalla mediana, spesso in recupero del pallone su interdizione difensiva, e via di prolungato dribbling in progressione di velocità fino all'area di rigore avversaria. Ciò lo portava a derivare fuori posizione, sulla spinta della pressione difensiva, fin verso il centro dello schieramento d'attacco, incrociando la corsa dei compagni in zona, spesso senza esito ed anzi con pregiudizio. Un difetto, se si vuole, figlio di un talento non del tutto educato a livello tattico, che lo accomuna ad un altro nome di questa nostra estate, Renato Sanches, e tuttora lo distingue dal suo più celebre e grande, in tutti i sensi, fratello Thiago. Al Milan, con Montella ed il suo tiqui taca in fieri, dovrebbe allenare la tecnica di passaggio ed il movimento senza palla a ricevere il passaggio, per fare quel sa già fare: vedere la porta, e segnare. Magari mezzala sinistra, o interno sinistro, decisamente meglio.