La sottoscrizione del contratto preliminare di compravendita offre al consorzio cinese la certezza giuridica dell'affare, la cui definitiva chiusura è affidata al consorzio. In tali premesse, nulla impedirebbe al consorzio di anticipare anche in una fase anteriore al closing una parte delle risorse promesse per il mercato attraverso una finanziamento del club da terzo in conto di futuro aumento del capitale sociale, che il consorzio sottoscriverebbe in maniera pressoché esclusiva. Su questo punto Campopiano ha riportato una ricostruzione diversa, secondo cui la nuova proprietà non anticiperebbe un solo euro prima del definitivo, concordando al massimo una sorta di massimo scopertura di Fininvest dallo zero contabile nel periodo intercorrente tra il preliminare ed il closing, periodo in cui ricade proprio questa sessione estiva del calciomercato. La ricostruzione non convince perché non si vede il motivo per cui Fininvest dovrebbe impegnarsi, salvo una sorta di successivo rimborso, per una impresa che cede dopo qualche settimana, ed il perché la nuova proprietà, nella certezza delle intese, non avvia da subito il promesso programma di investimenti sul mercato giocatori. Nei fatti il club va in questo mercato a budget azzerato, potendo finanziarsi solo con le cessioni, in condizioni di difficoltà economica e finanziaria anche peggiori dello scorso anno. La perplessità si rafforza, considerando che da questa inabilità dipende la difficoltà a chiudere operazioni, tutto sommato ben impostate, come quella di Pjaca.
