Vero. Un paio di considerazioni. Sulle pensioni sappiamo bene che "paghiamo" le maglie allargate delle pensioni calcolate sul sistema retributivo (chiaramente non sostenibile in quanto calcolato sulla media retributiva prima degli ultimi 5 poi degli ultiimi 10 anni di vita lavorativa, a prescindere dalla contribuzione versata), oltre agli assurdi pensionamenti baby di fine anni 80/primi anni 90.
Tutte persone che generano deficit nella differenza tra versato negli anni di lavoro e ricevuto negli anni di pensione.
Tendenzialmente, alla lunga, quando le generazioni che hanno avuto questo diritto allargato non ci saranno più le casse previdenziali respireranno meglio sempre che le nuove generazioni lavorareranno in maniera continuativa o quasi.
A parer mio, sempre considerando il sitema contributivo e pertanto man mano che tutti andranno in pensione con tale sistema di calcolo, dobbiamo anche uscire dalla concezione che i giovani pagano la pensione agli anziani. Con il sistema contributivo, la nostra pensione ce la paghiamo...noi stessi, con gli importi cumulati negli anni di lavoro (pagati da noi stessi oltre che, in misura maggiore, dal nostro datore di lavoro se lavoratori dipendenti) e restituiti quando andremo in pensione. E' importante per ognuno di noi costruirsi una previdenza complementare che possa alimentare la nostra futura pensione (sfruttando anche la deducibilità fiscale). Purtroppo in Italia è ancora relativamente poco diffusa, anche se le generazioni più giovani iniziano ormai ad aprirsi subito un proprio fondo personale.
Sull'appiattimento dello stipendio medio è a parer mio una piaga italica. Abbiamo un sistema che così come costruito non premia l'impegno marginale per guadagnare quel qualcosa in più. I sussidi base, le indennità, il reddito di cittadinanza, etc creano un innalzamento della base raggiungendo quasi la classe media. Così facendo, chi ha un lavoro normale, con stipendio medio basso ha un impegno ed una fatica che dal punto di vista di ritorno retributivo non ne fa valere la pena. Questo, oltre a mille concause, aumenta anche il ricorso al lavoretto in nero, sia per le fasce più basse continuare ad usufruire dei sussidi, sia delle fasce medie per "arrotondare" lo stipendio.