Pensioni,effetto covid. Risparmio INPS 1,1 Miliardi

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Il covid ha portato nel 2020 1,1 miliardi di euro di risparmi per le casse dell'INPS, poichè il 96.3% dei deceduti in eccesso di mortalità aveva almeno 65 anni dunque quasi totalità pensionati
Questo è il saldo finale, ovviamente sono state sottratte le reversibilità ai congiunti dei defunti quando erogate

Fino al 2029 sono stimati risparmi per 11,9 miliardi di euro per le morti premature con covid



Repubblica

Piu che le pensioni, il risparmio vero è su medicine e prestazioni sanitarie da qui al medio futuro.
Sono costi esorbitanti.

Di contro, l' indotto che generavano gli anziani, che era parecchio.

Se proprio vogliamo mettere i nostri nonni in un angolino con i freddi numeri
 

Stanis La Rochelle

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sì ma questo è successo una tantum, invece le pensioni non elargite dureranno per molti anni nel tempo
Non è una tantum, la spesa per naspi e cassa integrazione perdureranno nel tempo, così come le mancate tasse. Tra l'altro in questi due anni ci siamo già mangiati i risparmi sulle pensioni pure sul lungo. Abbiamo speso molto di più di 11,9 miliardi ad ora
 

gabri65

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Farebbe specie se questo dato venisse usato per complottare da parte degli stessi che dicono che i veri morti di covid in Italia sono due o tre

Assolutamente giusto.

Però il dato dice anche che i morti sono quasi esclusivamente persone pensionate che dovevano essere confinate e protette, invece di essere lasciate libere mentre si costringeva tutta la restante popolazione sotto lockdown e cicli vaccinali.

Ma capisco che è stato più facile fare tutto un pari.
 
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Chi va in pensione in questi anni:
- si prende il misto dal 95 e non dal 2011 (perdita almeno del 10-15%)
- si prende una pensione non rivalutata dell'inflazione (il montante viene rivalutato fino a 2 anni prima di andare in pensione -> perdita almeno del 5-6%)
Il tutto partendo da un 75-80% dell'ultimo stipendio vuol dire portarsi a casa il 55-60%.
Diciamo che se per tanti anni i pensionati hanno garantito una vita dignitosa anche a figli e nipoti da ora in avanti non sarà più cosi.
E' una bella mazzata. Vivere con 1.000-1.200 al mese soprattutto nelle grandi città è impossibile.
In passato si era appiattito lo stipendio medio (tra i 1.6000 e i 2.000), ora si sta appiattendo lo stipendio di chi ha lavorato per 40 anni con quelli che stanno sul divano tutto il giorno. Questo è vergognoso.
 
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Assolutamente giusto.

Però il dato dice anche che i morti sono quasi esclusivamente persone pensionate che dovevano essere confinate e protette, invece di essere lasciate libere mentre si costringeva tutta la restante popolazione sotto lockdown e cicli vaccinali.

Ma capisco che è stato più facile fare tutto un pari.
Game set e match
 

dadensa

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Chi va in pensione in questi anni:
- si prende il misto dal 95 e non dal 2011 (perdita almeno del 10-15%)
- si prende una pensione non rivalutata dell'inflazione (il montante viene rivalutato fino a 2 anni prima di andare in pensione -> perdita almeno del 5-6%)
Il tutto partendo da un 75-80% dell'ultimo stipendio vuol dire portarsi a casa il 55-60%.
Diciamo che se per tanti anni i pensionati hanno garantito una vita dignitosa anche a figli e nipoti da ora in avanti non sarà più cosi.
E' una bella mazzata. Vivere con 1.000-1.200 al mese soprattutto nelle grandi città è impossibile.
In passato si era appiattito lo stipendio medio (tra i 1.6000 e i 2.000), ora si sta appiattendo lo stipendio di chi ha lavorato per 40 anni con quelli che stanno sul divano tutto il giorno. Questo è vergognoso.

Vero. Un paio di considerazioni. Sulle pensioni sappiamo bene che "paghiamo" le maglie allargate delle pensioni calcolate sul sistema retributivo (chiaramente non sostenibile in quanto calcolato sulla media retributiva prima degli ultimi 5 poi degli ultiimi 10 anni di vita lavorativa, a prescindere dalla contribuzione versata), oltre agli assurdi pensionamenti baby di fine anni 80/primi anni 90.
Tutte persone che generano deficit nella differenza tra versato negli anni di lavoro e ricevuto negli anni di pensione.
Tendenzialmente, alla lunga, quando le generazioni che hanno avuto questo diritto allargato non ci saranno più le casse previdenziali respireranno meglio sempre che le nuove generazioni lavorareranno in maniera continuativa o quasi.
A parer mio, sempre considerando il sitema contributivo e pertanto man mano che tutti andranno in pensione con tale sistema di calcolo, dobbiamo anche uscire dalla concezione che i giovani pagano la pensione agli anziani. Con il sistema contributivo, la nostra pensione ce la paghiamo...noi stessi, con gli importi cumulati negli anni di lavoro (pagati da noi stessi oltre che, in misura maggiore, dal nostro datore di lavoro se lavoratori dipendenti) e restituiti quando andremo in pensione. E' importante per ognuno di noi costruirsi una previdenza complementare che possa alimentare la nostra futura pensione (sfruttando anche la deducibilità fiscale). Purtroppo in Italia è ancora relativamente poco diffusa, anche se le generazioni più giovani iniziano ormai ad aprirsi subito un proprio fondo personale.
Sull'appiattimento dello stipendio medio è a parer mio una piaga italica. Abbiamo un sistema che così come costruito non premia l'impegno marginale per guadagnare quel qualcosa in più. I sussidi base, le indennità, il reddito di cittadinanza, etc creano un innalzamento della base raggiungendo quasi la classe media. Così facendo, chi ha un lavoro normale, con stipendio medio basso ha un impegno ed una fatica che dal punto di vista di ritorno retributivo non ne fa valere la pena. Questo, oltre a mille concause, aumenta anche il ricorso al lavoretto in nero, sia per le fasce più basse continuare ad usufruire dei sussidi, sia delle fasce medie per "arrotondare" lo stipendio.
 
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Vero. Un paio di considerazioni. Sulle pensioni sappiamo bene che "paghiamo" le maglie allargate delle pensioni calcolate sul sistema retributivo (chiaramente non sostenibile in quanto calcolato sulla media retributiva prima degli ultimi 5 poi degli ultiimi 10 anni di vita lavorativa, a prescindere dalla contribuzione versata), oltre agli assurdi pensionamenti baby di fine anni 80/primi anni 90.
Tutte persone che generano deficit nella differenza tra versato negli anni di lavoro e ricevuto negli anni di pensione.
Tendenzialmente, alla lunga, quando le generazioni che hanno avuto questo diritto allargato non ci saranno più le casse previdenziali respireranno meglio sempre che le nuove generazioni lavorareranno in maniera continuativa o quasi.
A parer mio, sempre considerando il sitema contributivo e pertanto man mano che tutti andranno in pensione con tale sistema di calcolo, dobbiamo anche uscire dalla concezione che i giovani pagano la pensione agli anziani. Con il sistema contributivo, la nostra pensione ce la paghiamo...noi stessi, con gli importi cumulati negli anni di lavoro (pagati da noi stessi oltre che, in misura maggiore, dal nostro datore di lavoro se lavoratori dipendenti) e restituiti quando andremo in pensione. E' importante per ognuno di noi costruirsi una previdenza complementare che possa alimentare la nostra futura pensione (sfruttando anche la deducibilità fiscale). Purtroppo in Italia è ancora relativamente poco diffusa, anche se le generazioni più giovani iniziano ormai ad aprirsi subito un proprio fondo personale.
Sull'appiattimento dello stipendio medio è a parer mio una piaga italica. Abbiamo un sistema che così come costruito non premia l'impegno marginale per guadagnare quel qualcosa in più. I sussidi base, le indennità, il reddito di cittadinanza, etc creano un innalzamento della base raggiungendo quasi la classe media. Così facendo, chi ha un lavoro normale, con stipendio medio basso ha un impegno ed una fatica che dal punto di vista di ritorno retributivo non ne fa valere la pena. Questo, oltre a mille concause, aumenta anche il ricorso al lavoretto in nero, sia per le fasce più basse continuare ad usufruire dei sussidi, sia delle fasce medie per "arrotondare" lo stipendio.
concordo.
però per il futuro il problema è che avremo pochi giovani e tanti pensionati (quelli degli anni 80).
nel medio-breve la situazione purtroppo non migliorerà.
 
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