Il dolore di Atene, per gli juventini, non è paragonabile a quello di Cardiff. La sensazione di potenza e sicurezza che emanava quella Juventus era forte, aumentato dalla suggestione di una squadra che si era fregiata della coccarda di aver, essa sola (chissà perchè, poi), portato il titolo mondiale l'anno prima in Italia. Il senso di stordimento di quel post partita, in uno stadio (quello dell'Aek, quello delle nostre Coppe del 1994 e del 2007) tragicamente svuotato, che festeggiava la Coppa dell'Amburgo con un drappello di tifosi tedeschi, colpì anche noi non juventini, condizionati dalla loro propaganda e dalla sorpresa di un risultato inatteso. Capii allora, in quella sera, l'inimicizia mortale della Juventus per la Coppa dei Campioni. Ed ora, a risentire le stesse fanfare, addirittura a distanza di un anno dalla finale al Wanda Metropolitano, non rimango colpito. Leggo i libri di storia, e quella che ora appare una tragedia, domani potrebbe assumere i toni di una farsa. Da trecentocinquantamilioni di euro.
