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Ancora Alfredo Pedullà sulla protezione mediatica nei confronti di Pioli e sui temi caldi di casa Milan. Le dichiarazioni a Radio Rossonera:
Pedullà, per lo Scudetto è corsa a due o si può allargare?
“A sei punti nel mese di dicembre, mollare sarebbe delittuoso per il Milan. È chiaro che deve migliorare in alcune cose per poter essere competitivo, per non avere alcune contraddizioni che ha avuto nell’ultimo periodo, però sono giochi giornalistici che lasciano il tempo che trovano. Basterebbero altri 3 punti per parlare la settimana prossima di una corsa a tre e non a due. Io andrei cauto con queste previsioni definitive. Sicuramente Inter e Juventus sono le due squadre che hanno dimostrato di più per continuità e coerenza di certe scelte e situazioni”.
Cosa ne pensi della stagione del Milan finora?
“Non bene, non penso bene ma di tutto l’anno solare. Ormai siamo alla conclusione del 2023 e io ritengo che sia stato un anno insufficiente che parte con un gennaio inenarrabile che conoscete molto meglio di me, con crolli e risalite, con momenti buoni e troppi momenti bui, con una non-coerenza nel rendimento e scelte azzardate. Anche perdere i due derby di Champions in quel modo fa male. Il mercato continuo a giudicarlo buono, non posso cambiare idea ogni 10 minuti. Il campionato è fin qui troppo altalenante, con un’emergenza infortuni che può vincere la medaglia d’oro alle olimpiadi. Avere quasi 30 infortunati e non dare una spiegazione che appartiene allo staff di un allenatore per me è abbastanza delittuoso e manda alla ricerca di alibi che sinceramente non concepisco e non condivido. Dovresti essere a giugno per avere il numero di infortunati che ha avuto il Milan. E se anche fosse giugno, non saresti soddisfatto e penseresti che l’anno dopo dovresti diminuire questo gap che è assolutamente inconcepibile”.
Un commento di Pedullà sul 2023 di Stefano Pioli:
“Non buono. La premessa è rapida: il Milan gli deve essere riconoscente per la ricostruzione che c’è stata dopo quel 5-0 di Bergamo. Però due cose non condivido: l’assenza di continuità, per la quale il voto è 5 in questo inizio di stagione per essere generoso, e poi la ricerca di alibi. Lui a volte dovrebbe evitare frasi goffe e buffe per spiegare una catena di sconfitte o rovesci clamorosi, o il fatto che il Milan non sia in campo. Questa è la cosa più inquietante, però: Pioli ha un esercito di difensori mediatici per me allucinante. A Pioli consentono tutto. Un conto è essere grati, un conto è vestire la maglia quando hai il microfono e non fare delle critiche. La mano di un allenatore si deve vedere a prescindere dalle critiche. Vorrei un po’ più di schiena dritta quando va giudicato un allenatore che va ringraziato e che, però, ha fatto un 2023 insufficiente”.
Pedullà, per lo Scudetto è corsa a due o si può allargare?
“A sei punti nel mese di dicembre, mollare sarebbe delittuoso per il Milan. È chiaro che deve migliorare in alcune cose per poter essere competitivo, per non avere alcune contraddizioni che ha avuto nell’ultimo periodo, però sono giochi giornalistici che lasciano il tempo che trovano. Basterebbero altri 3 punti per parlare la settimana prossima di una corsa a tre e non a due. Io andrei cauto con queste previsioni definitive. Sicuramente Inter e Juventus sono le due squadre che hanno dimostrato di più per continuità e coerenza di certe scelte e situazioni”.
Cosa ne pensi della stagione del Milan finora?
“Non bene, non penso bene ma di tutto l’anno solare. Ormai siamo alla conclusione del 2023 e io ritengo che sia stato un anno insufficiente che parte con un gennaio inenarrabile che conoscete molto meglio di me, con crolli e risalite, con momenti buoni e troppi momenti bui, con una non-coerenza nel rendimento e scelte azzardate. Anche perdere i due derby di Champions in quel modo fa male. Il mercato continuo a giudicarlo buono, non posso cambiare idea ogni 10 minuti. Il campionato è fin qui troppo altalenante, con un’emergenza infortuni che può vincere la medaglia d’oro alle olimpiadi. Avere quasi 30 infortunati e non dare una spiegazione che appartiene allo staff di un allenatore per me è abbastanza delittuoso e manda alla ricerca di alibi che sinceramente non concepisco e non condivido. Dovresti essere a giugno per avere il numero di infortunati che ha avuto il Milan. E se anche fosse giugno, non saresti soddisfatto e penseresti che l’anno dopo dovresti diminuire questo gap che è assolutamente inconcepibile”.

Un commento di Pedullà sul 2023 di Stefano Pioli:
“Non buono. La premessa è rapida: il Milan gli deve essere riconoscente per la ricostruzione che c’è stata dopo quel 5-0 di Bergamo. Però due cose non condivido: l’assenza di continuità, per la quale il voto è 5 in questo inizio di stagione per essere generoso, e poi la ricerca di alibi. Lui a volte dovrebbe evitare frasi goffe e buffe per spiegare una catena di sconfitte o rovesci clamorosi, o il fatto che il Milan non sia in campo. Questa è la cosa più inquietante, però: Pioli ha un esercito di difensori mediatici per me allucinante. A Pioli consentono tutto. Un conto è essere grati, un conto è vestire la maglia quando hai il microfono e non fare delle critiche. La mano di un allenatore si deve vedere a prescindere dalle critiche. Vorrei un po’ più di schiena dritta quando va giudicato un allenatore che va ringraziato e che, però, ha fatto un 2023 insufficiente”.