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Il Pd intendeva presentare ancora una volta una proposta unitaria delle opposizioni per una riforma della RAI, invece Conte e il M5s non aderiscono lasciando "stupefatti" segretario e vertici dem.
Secondo Repubblica oggi, il motivo sarebbe una sovraesposizione anche di Conte sulla tv di stato, utile in ottica sovranista.
Per l'osservatorio di Pavia sui telegiornali, in tutto il mese di dicembre il Pd ha avuto appena 30 secondi di spazio al tg1 mentre il suo segretario nulla.
Al contrario Conte ha avuto ben ventiquattro passaggi sul tg1
Per questo il Pd parla di "Tele Meloni" e Renzi accusa Conte di strizzare l'occhio alla maggioranza di governo
Il presidente Floridia della vigilanza Rai, in quota M5S, spiega la situazione:
"Il dibattito che si è scatenato sulla Rai sembra portarci indietro di almeno vent'anni.
È un eterno déjà vu.
Da un lato c'è chi è accusato di 'occupare' il Servizio Pubblico, e dall'altro chi organizza manifestazioni di protesta.
In mezzo c'è sempre chi sbandiera fantomatiche riforme, il famoso 'modello BBC, buono per tutte le stagioni e anche per rilasciare dichiarazioni estemporanee
Proviamo a fare chiarezza su un tema che è essenziale per il futuro del Paese, perché riguarda un pilastro della democrazia come il Servizio Pubblico, un bene comune da proteggere oggi più che mai, ma su cui si interviene sempre in maniera ideologizzata ed interessata.
La Rai è Tele-Meloni?
La pressione politica e partitica sulla Rai non è un fenomeno che nasce con Giorgia Meloni, ma è radicato nei decenni e si è consolidato definitivamente con la legge Renzi approvata dal Pd nel 2015.
Meloni sta facendo quello che la legge le consente e che gli altri, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, hanno fatto quando erano al governo.
Il dramma è che con Giorgia Meloni le conseguenze della politicizzazione della Rai si vedono anche in termini di ascolti e di affezione del pubblico"
Secondo Repubblica oggi, il motivo sarebbe una sovraesposizione anche di Conte sulla tv di stato, utile in ottica sovranista.
Per l'osservatorio di Pavia sui telegiornali, in tutto il mese di dicembre il Pd ha avuto appena 30 secondi di spazio al tg1 mentre il suo segretario nulla.
Al contrario Conte ha avuto ben ventiquattro passaggi sul tg1
Per questo il Pd parla di "Tele Meloni" e Renzi accusa Conte di strizzare l'occhio alla maggioranza di governo
Il presidente Floridia della vigilanza Rai, in quota M5S, spiega la situazione:
"Il dibattito che si è scatenato sulla Rai sembra portarci indietro di almeno vent'anni.
È un eterno déjà vu.
Da un lato c'è chi è accusato di 'occupare' il Servizio Pubblico, e dall'altro chi organizza manifestazioni di protesta.
In mezzo c'è sempre chi sbandiera fantomatiche riforme, il famoso 'modello BBC, buono per tutte le stagioni e anche per rilasciare dichiarazioni estemporanee
Proviamo a fare chiarezza su un tema che è essenziale per il futuro del Paese, perché riguarda un pilastro della democrazia come il Servizio Pubblico, un bene comune da proteggere oggi più che mai, ma su cui si interviene sempre in maniera ideologizzata ed interessata.
La Rai è Tele-Meloni?
La pressione politica e partitica sulla Rai non è un fenomeno che nasce con Giorgia Meloni, ma è radicato nei decenni e si è consolidato definitivamente con la legge Renzi approvata dal Pd nel 2015.
Meloni sta facendo quello che la legge le consente e che gli altri, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, hanno fatto quando erano al governo.
Il dramma è che con Giorgia Meloni le conseguenze della politicizzazione della Rai si vedono anche in termini di ascolti e di affezione del pubblico"