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GDS in edicola: Il Milan ha subito 48 gol in stagione, di cui 32 in campionato, 8 in Champions League e 5 in Europa League, e 3 in Coppa Italia. La difesa rossonera è apparsa spesso in difficoltà, con errori individuali e di reparto.
Maignan non è più decisivo come in passato e anche l'assenza di Tomori, Kalulu e Thiaw per infortunio ha pesato. Pioli ha parlato di errori tecnici, tattici e di testa, e ha ammesso che può esserci stato un calo di concentrazione. Gli interpreti si sono alternati ma senza trovare l'incastro giusto, e il risultato è una squadra imperfetta che ha subito troppi gol.
Sarà rivoluzione. Chi arriva e chi parte QUI -) Milan: Brassier o Lacroix. Addio Kjaer, Kalulu, Tomori Thiaw?
Tuttosport in edicola: « A malo, pazzo Milan amalo». No, non è un errore. Lo storico inno dell’Inter che aveva accompagnato i successi dell’era Moratti, fatto poi sparire da Antonio Conte che il giorno dell’insediamento a Milano disse a Zhang di non voler più vedere una squadra pazza, è oggi la miglior etichetta che si possa dare all’undici rossonero. Il Milan di Stefano Pioli è una squadra indecifrabile. È impossibile prevedere quale andamento avranno le gare di Leao e compagni. L’equilibrio è una chimera, la squadra per vocazione e caratteristiche tecniche dei suoi giocatori - in particolare quasi tutti i centrocampisti - ama andare avanti, attaccare. Correre indietro, coprire gli spazi, applicare con attenzione le marcature preventive, rimanere concentrati in tutte le fasi di gioco, sono tutti aspetti sui quali il Milan, salvo rare eccezioni, cade ripetutamente. I dati in stagione sono lì a descriverlo in modo chiaro e inequivocabile; numeri che forse renderebbero fiero persino un estremista Zeman: in 38 gare fra campionato e coppe il Milan ha sì segnato 70 reti, ma ne ha incassate addirittura 48. E i fischi con cui San Siro ha accompagnato il secondo tempo della sfida di giovedì contro lo Slavia Praga, dicono che l’ambiente sia ormai insofferente a questo Milan senza mezze misure. Anche perché in questo modo appare davvero difficile pensare che il Milan possa raggiungere il principale obiettivo rimasto, ovvero la vittoria dell’Europa League, snodo fondamentale pure per la conferma di Pioli sulla panchina rossonera. Di certo c’è che sia nell’immediato post gara che nell’umore di ieri, nessuno era felice del 4-2 contro lo Slavia Praga. Comprensibile se si pensa che il Milan è andato in sofferenza in inferiorità numerica e di come il gol del poker di Pulisic sia arrivato solo nel finale, quando Leao è riuscito a inventare il secondo assist di serata dopo quello fornito a Giroud. Le parole dei protagonisti nel post partita sono state molto eloquenti sul clima di delusione che regnava dentro la squadra.
Altre news di giornata:
—) Ordine:"Leao, evoluzione da numero 10".
—) Pioli promosso da Ibra. Decideranno i risultati.
—) Pioli pronto a superare Ancelotti, contro l'Empoli.
—) Milan: giocano Okafor e Jovic. Chuku o Pulisic...
—) Pazzo Milan: quanti gol subiti. E Maignan...
—) Milan: Brassier o Lacroix. Addio Kjaer, Kalulu, Tomori Thiaw?
Maignan non è più decisivo come in passato e anche l'assenza di Tomori, Kalulu e Thiaw per infortunio ha pesato. Pioli ha parlato di errori tecnici, tattici e di testa, e ha ammesso che può esserci stato un calo di concentrazione. Gli interpreti si sono alternati ma senza trovare l'incastro giusto, e il risultato è una squadra imperfetta che ha subito troppi gol.
Sarà rivoluzione. Chi arriva e chi parte QUI -) Milan: Brassier o Lacroix. Addio Kjaer, Kalulu, Tomori Thiaw?
Tuttosport in edicola: « A malo, pazzo Milan amalo». No, non è un errore. Lo storico inno dell’Inter che aveva accompagnato i successi dell’era Moratti, fatto poi sparire da Antonio Conte che il giorno dell’insediamento a Milano disse a Zhang di non voler più vedere una squadra pazza, è oggi la miglior etichetta che si possa dare all’undici rossonero. Il Milan di Stefano Pioli è una squadra indecifrabile. È impossibile prevedere quale andamento avranno le gare di Leao e compagni. L’equilibrio è una chimera, la squadra per vocazione e caratteristiche tecniche dei suoi giocatori - in particolare quasi tutti i centrocampisti - ama andare avanti, attaccare. Correre indietro, coprire gli spazi, applicare con attenzione le marcature preventive, rimanere concentrati in tutte le fasi di gioco, sono tutti aspetti sui quali il Milan, salvo rare eccezioni, cade ripetutamente. I dati in stagione sono lì a descriverlo in modo chiaro e inequivocabile; numeri che forse renderebbero fiero persino un estremista Zeman: in 38 gare fra campionato e coppe il Milan ha sì segnato 70 reti, ma ne ha incassate addirittura 48. E i fischi con cui San Siro ha accompagnato il secondo tempo della sfida di giovedì contro lo Slavia Praga, dicono che l’ambiente sia ormai insofferente a questo Milan senza mezze misure. Anche perché in questo modo appare davvero difficile pensare che il Milan possa raggiungere il principale obiettivo rimasto, ovvero la vittoria dell’Europa League, snodo fondamentale pure per la conferma di Pioli sulla panchina rossonera. Di certo c’è che sia nell’immediato post gara che nell’umore di ieri, nessuno era felice del 4-2 contro lo Slavia Praga. Comprensibile se si pensa che il Milan è andato in sofferenza in inferiorità numerica e di come il gol del poker di Pulisic sia arrivato solo nel finale, quando Leao è riuscito a inventare il secondo assist di serata dopo quello fornito a Giroud. Le parole dei protagonisti nel post partita sono state molto eloquenti sul clima di delusione che regnava dentro la squadra.
Altre news di giornata:
—) Ordine:"Leao, evoluzione da numero 10".
—) Pioli promosso da Ibra. Decideranno i risultati.
—) Pioli pronto a superare Ancelotti, contro l'Empoli.
—) Milan: giocano Okafor e Jovic. Chuku o Pulisic...
—) Pazzo Milan: quanti gol subiti. E Maignan...
—) Milan: Brassier o Lacroix. Addio Kjaer, Kalulu, Tomori Thiaw?