Non capisco perché prenderla così sul personale anche dal nostro lato tifosi: c'è davvero qualcuno che è convinto al 100% che il piano finanziario del Milan cinese sia del tutto affidabile e non presenti alea ed incertezze ammesse anche dallo stesso Fassone, che potrebbero imporci per altro cessioni eccellenti per rientrare nel futuro accordo con la UEFA?
Investire questi denari in ingaggi e ammortamenti del genere su un precedente bilancio in passivo di 80 milioni medi negli ultimi tre anni, è follia. Farlo nel mondo del calcio, che presenta una serie di ricavi fissi come diritti tv e botteghino pure legati alle prestazioni sportive ad occupare buona parte del fatturato, lo è ancora di più.
Che sia follia sana e calcolata o no, non lo sappiamo noi, non lo sa Pallotta ma soprattutto non lo sanno nemmeno Li, Elliot e Fassone.
La sfida della nostra società è pionieristica, e querelare o rendere esplicito lo stato del nostro primo bilancio cinese con inevitabili voragini (le spese sono già state fatte, mentre tra Europa League e Milan China non c'è assolutamente tempo per aumento reale dei ricavi) non farebbe altro che dare ragione a Pallotta.
Non possiamo esultare da un lato per questi investimenti fuori mercato e rigettare offesi anche chi lo fa notare. Poteva usare altre parole e non è certo stile farlo dalla sua posizione, ma nella sostanza, coperti dall'entusiasmo per gli acquisti, a Luglio 2017 anche qualsiasi tifoso rossonero lucido ha intimamente le stesse preoccupazioni e gli stessi pensieri di Pallotta.