Padre Gimenez:"Santi, tira fuori la bestia. Le dichiarazioni di Tare....".

El picinin

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Società vergognosa, a prescindere se Gimenez e valido o no,che poi Allegri voleva un attaccante con caratteristiche diverse, legittimo, ma un bravo allenatore adatta il modo di giocare ai giocatori che ha, si metta a lavorare e gli faccia arrivare palloni per quelle che sono le caratteristiche del messicano.
 

-Lionard-

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Il solito padre di Gimenez ai media messicani:"All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L'agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente, il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.

"Gli ultimi giorni? Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l'anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l'hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un'amichevole. Ora c'è un po' di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro".


"E ora? Dipende da Santi. Ma ho raccontato quello che sta passando. Nel modello sportivo e imprenditoriale del Milan, hanno appena investito 40 milioni di dollari in un giocatore che, dopo quattro mesi, avrebbero voluto prestare. Non mi entra nella testa. Non so se sia successo o meno, ma se ne è parlato in questo modo. Alla fine, tutto dipende da lui. Io so che Santi è in un club che ama e in cui vuole stare, e se non è nel club, la sua vita non è finita. La verità è che è molto felice al Milan. Gli è costato arrivarci, ci ha messo un po' ad arrivarci. Il Milan ti chiede ogni fine settimana. Dieci giocatori sono andati via da giugno a oggi e anche giocatori molto importanti, ma ho grande fiducia che farà una grande stagione".

"Noi Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita".


"La nazionale? Penso che Santi abbia la possibilità di imparare molto da Raúl Jimenez oggi. Ha margini di crescita con la nazionale. Raúl è a un livello impressionante e penso che gli attaccanti che se ne andranno dovrebbero imparare da Raúl."

Vedi l'allegato 10563
Al di là del giudizio sul giocatore, le dichiarazioni di Tare pre Milan-Lecce sono una vergogna inaudita che lo screditano completamente come professionista. Solo un cialtrone di prima categoria può dire certe cose pubblicamente a pochi minuti dal calcio d'inizio e senza avere certezza della buona riuscita dell'operazione. Il risultato ora è che hai un attaccante completamente delegittimato e che hai fatto capire a tutti che l'allenatore non lo vede.

Tra l'altro è pure riuscito a dire "Akanji ci interessa e vogliamo prenderlo" un giorno prima del suo arrivo all'Inter.
 
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Il solito padre di Gimenez ai media messicani:"All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L'agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente, il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.

"Gli ultimi giorni? Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l'anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l'hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un'amichevole. Ora c'è un po' di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro".


"E ora? Dipende da Santi. Ma ho raccontato quello che sta passando. Nel modello sportivo e imprenditoriale del Milan, hanno appena investito 40 milioni di dollari in un giocatore che, dopo quattro mesi, avrebbero voluto prestare. Non mi entra nella testa. Non so se sia successo o meno, ma se ne è parlato in questo modo. Alla fine, tutto dipende da lui. Io so che Santi è in un club che ama e in cui vuole stare, e se non è nel club, la sua vita non è finita. La verità è che è molto felice al Milan. Gli è costato arrivarci, ci ha messo un po' ad arrivarci. Il Milan ti chiede ogni fine settimana. Dieci giocatori sono andati via da giugno a oggi e anche giocatori molto importanti, ma ho grande fiducia che farà una grande stagione".

"Noi Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita".


"La nazionale? Penso che Santi abbia la possibilità di imparare molto da Raúl Jimenez oggi. Ha margini di crescita con la nazionale. Raúl è a un livello impressionante e penso che gli attaccanti che se ne andranno dovrebbero imparare da Raúl."

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È giusto che ognuno abbia l'opinione che vuole sul giocatore ma le parole di Tare pre-match sono ingiustificabili.

Specie perché abbiamo fatto millemila cessioni e si poteva prendere un'altra punta a prescindere poi se Gimenez dimostrava di non meritare il posto e non giocava più erano giustamente cavoli suoi.

Lo scorso anno siamo partiti con Leao Pulisic Morata Abraham Camarda e poi Gimenez ed abbiamo finito per giocare con Jovic che era stato a inizio anno il primo escluso dalla rosa!!
 
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Al di là del giudizio sul giocatore, le dichiarazioni di Tare pre Milan-Lecce sono una vergogna inaudita che lo screditano completamente come professionista. Solo un cialtrone di prima categoria può dire certe cose pubblicamente a pochi minuti dal calcio d'inizio e senza avere certezza della buona riuscita dell'operazione. Il risultato ora è che hai un attaccante completamente delegittimato e che hai fatto capire a tutti che l'allenatore non lo vede.

Tra l'altro è pure riuscito a dire "Akanji ci interessa e vogliamo prenderlo" un giorno prima del suo arrivo all'Inter.
Ma la comunicazione è questa e non dobbiamo prendercela con tare.
Del resto tare non è stato palesemente la terza scelta dichiarata e palesata come ds dopo paratici e d'amico?
Loro le mosse non le nascondono, gliene frega nulla.
Potrebbero benissimo lavorare sottobanco e far passare anche la decima scelta per LA scelta ma non lo fanno.
O davvero crediamo che la figuraccia boniface, tra le altre , non potesse esser evitata??

Per loro i tesserati sono asset, investimenti e poi dipendenti.

La gestione gimenez però per davvero le supera tutte perchè è stato scaricato subito e da tutti.
Viene da pensare che forse non sia un uomo di furlani ma sia usato da furlani contro chi l'ha preso per tenersi buona la proprietà.
 
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Al di là del giudizio sul giocatore, le dichiarazioni di Tare pre Milan-Lecce sono una vergogna inaudita che lo screditano completamente come professionista. Solo un cialtrone di prima categoria può dire certe cose pubblicamente a pochi minuti dal calcio d'inizio e senza avere certezza della buona riuscita dell'operazione. Il risultato ora è che hai un attaccante completamente delegittimato e che hai fatto capire a tutti che l'allenatore non lo vede.

Tra l'altro è pure riuscito a dire "Akanji ci interessa e vogliamo prenderlo" un giorno prima del suo arrivo all'Inter.
Ha pure detto che ci mancava un centrale di difesa che avremmo certamente acquistato.

Negli uffici di Casa Milan probabilmente girano droghe strane, non è possibile che tutti i buffoni da noi lavorino. Delusione enorme Tare, enorme.
 

Alkampfer

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Il solito padre di Gimenez ai media messicani:"All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L'agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente, il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.

"Gli ultimi giorni? Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l'anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l'hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un'amichevole. Ora c'è un po' di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro".


"E ora? Dipende da Santi. Ma ho raccontato quello che sta passando. Nel modello sportivo e imprenditoriale del Milan, hanno appena investito 40 milioni di dollari in un giocatore che, dopo quattro mesi, avrebbero voluto prestare. Non mi entra nella testa. Non so se sia successo o meno, ma se ne è parlato in questo modo. Alla fine, tutto dipende da lui. Io so che Santi è in un club che ama e in cui vuole stare, e se non è nel club, la sua vita non è finita. La verità è che è molto felice al Milan. Gli è costato arrivarci, ci ha messo un po' ad arrivarci. Il Milan ti chiede ogni fine settimana. Dieci giocatori sono andati via da giugno a oggi e anche giocatori molto importanti, ma ho grande fiducia che farà una grande stagione".

"Noi Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita".


"La nazionale? Penso che Santi abbia la possibilità di imparare molto da Raúl Jimenez oggi. Ha margini di crescita con la nazionale. Raúl è a un livello impressionante e penso che gli attaccanti che se ne andranno dovrebbero imparare da Raúl."

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Tare rischia di aver bruciato un capitale con quella follia del pre Lecce-Milan. A me Santi piace pochissimo però non puoi trattarlo così. Manco a difendere il capitale investito pochi mesi prima.
 

UDG

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Al di là delle considerazioni sul valore del figlio, ma come dargli torto ragazzi.
Quasi 40 milioni spesi a Febbraio, questo è arrivato il 3 Febbraio, 4 mesi dopo era già delegittimato dal Ds e 6 mesi dopo lo stesso in diretta tv asserisce che è in fase di scambio con un altro club, nemmeno si stesse giocando al Fantacalcio. E nonostante sia saltato lo scambio, hanno riprovato a cederlo fino all'ultimo secondo.
Gestione raccapricciante (tra l'altro non hanno nemmeno centrato l'obiettivo di cederlo) e umiliante per il ragazzo.

Semplicemente non vale i soldi spesi.
 

Wetter

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Il solito padre di Gimenez ai media messicani:"All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L'agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente, il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.

"Gli ultimi giorni? Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l'anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l'hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un'amichevole. Ora c'è un po' di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro".


"E ora? Dipende da Santi. Ma ho raccontato quello che sta passando. Nel modello sportivo e imprenditoriale del Milan, hanno appena investito 40 milioni di dollari in un giocatore che, dopo quattro mesi, avrebbero voluto prestare. Non mi entra nella testa. Non so se sia successo o meno, ma se ne è parlato in questo modo. Alla fine, tutto dipende da lui. Io so che Santi è in un club che ama e in cui vuole stare, e se non è nel club, la sua vita non è finita. La verità è che è molto felice al Milan. Gli è costato arrivarci, ci ha messo un po' ad arrivarci. Il Milan ti chiede ogni fine settimana. Dieci giocatori sono andati via da giugno a oggi e anche giocatori molto importanti, ma ho grande fiducia che farà una grande stagione".

"Noi Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita".


"La nazionale? Penso che Santi abbia la possibilità di imparare molto da Raúl Jimenez oggi. Ha margini di crescita con la nazionale. Raúl è a un livello impressionante e penso che gli attaccanti che se ne andranno dovrebbero imparare da Raúl."

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Al di là del fatto che può aver ragione, ma Dio Santo, questi due rilasciano più interviste di Fabrizio Corona.
Una volta il padre, una volta il figlio, non se ne può più. Meno chiacchiere e più fatti, grazie.
 
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