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Il padre di Caldara, intervistato da Tuttosport in edicola oggi, 18 gennaio, sul ritorno del difensore all'Atalanta:"Sono emozionato e stupito. Non mi aspettavo che giocasse così tanti minuti e così bene. Mattia era teso ed emozionato, a Firenze ha sentito tanta pressione an- che perché ha un carattere che lo porta sempre a sentirsi sotto esame ma ha una voglia incredibile".
"Subito titolare con l'Atalanta? Si sente bene, come ultimamente al Milan. Con i rossoneri ha giocato tre volte in Primavera ma non ha mai avuto la possibilità di tornare con la prima squadra. Si è sempre allenato bene, perché non provarlo? Pazienza, ormai è acqua passata".
"Il futuro sotto il pieno controllo dell'Atalanta? È qualcosa che abbiamo cercato. Mattia è passato dalla Juve al Milan in pochissimo tempo, dal punto di vista morale non è semplice gestire queste cose. Io da almeno cinque mesi speravo in una soluzione come questa, al Milan nonostante tante promesse non c’è mai stata davvero la possibilità di entrare nelle rotazioni".
"Ho avuto la paura che non potesse tornare più dopo gli infortuni? Sono sincero, ho avuto questo timore. Ma lui è una forza della natura, ha una mentalità che lo porta sempre a dirmi “Papà, non preoccuparti che torno al top e ce la faccio”. Il procuratore Beppe Riso ha fatto un grande lavoro, dopo la gara persa per 5-0 dal Milan a Bergamo in cui Pioli ha fatto scaldare il giovane Gabbia, Mattia ha chiesto al procuratore di accelerare. Nel gruppo del Milan ha tanti amici, con Romagnoli, Conti e Calabria il rapporto è ottimo ma ormai era ora di cambiare".
Quante frasi inopportune, e soprattutto con l'assenza di una minima gratitudine nei confronti di un club che ti ha tenuto per due anni a riposo con cotanto stipendio.
Mi sembra chiaro che lo scopo è comunque sempre il bene personale, quasi dovuto. Cosa ha ricevuto in cambio il Milan da Caldara?
Io spero che nella (presunta) mini-rivoluzione del Milan, sia come gioco che come gestione umana, sia stata presa una decisione dolorosa ma decisa e ferma, anche rischiando un possibile errore, e cioè che è venuto il momento di dire basta con l'attesa di calciatori perennemente rotti. Abbiamo avuto Conti e Caldara, Biglia un rottame, Duarte praticamente inservibile. La dirigenza forse vuole anche cessare di navigare in mezzo alle disfunzioni fisiche del suo parco giocatori. Non si può stare per anni ad osservare la palla di vetro.
Per questo approvo, indipendentemente da come andrà, la decisione. E poi a me Kjaer non dispiace, mi sento fiducioso nei suoi confronti, forse è proprio l'elemento ideale per dare un po' di stabilità in difesa. Barattiamo un po' di esplosività con la saggezza e l'esperienza, il che non fa mai male.