- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 240,717
- Reaction score
- 44,503
Franco Ordine dal CorSport in edicola, sul Milan:"Proviamo a fare un veloce viaggio intorno al caso Theo Hernandez. Cominciamo dalla questione contratto che è forse, in questo momento, la meno urgente di tutte. In estate, alla presentazione di Fonseca, Ibrahimovic non ebbe esitazione. “Lui e Maignan restano” assicurò. Erano i due più chiacchierati da siti e agenti per una improbabile cessione. Maignan uscì presto dai titoli, Theo rispose dal ritiro europeo della Francia “vedremo” come per far capire che avrebbe ascoltato offerte. Ecco allora il primo punto: non ne arrivarono. E dell’interesse del Bayern Monaco sventolato dai media nessuna traccia. Da qualche tempo è partita la trattativa per il rinnovo. A Madrid (in occasione del viaggio Champions con il Real) ci fu un incontro con il suo agente rivisto a casa Milan lunedì scorso per discutere “di questioni fiscali” la spiegazione dell’agente Quilon, poco convincente naturalmente. Han parlato di cifre (richiesto lo stesso trattamento di Leao, 7 milioni; ndr) oltre che di regimi fi scali cambiati (non godrebbe più del decreto crescita) prima di ripetere in pubblico la volontà dell’interessato di “restare al Milan”. Nel privato Theo è in attesa del secondo fi glio e il legame della sua compagna con radici a Milano confermano il progetto di fermarsi in rossonero. Di sicuro, specie durante la festa di lunedì scorso per i 125 anni, non lo hanno mai visto sorridere. E forse questa è una spiegazione parziale. Ma allora cosa non va in Theo Hernandez? Per la prima volta Fonseca ha affrontato la questione, dopo l’esclusione di domenica sera con il Genoa. Ha spiegato: “Non è stata una punizione, voglio farlo tornare al top della condizione fisica”. In effetti anche durante l’Europeo estivo in Germania il suo contributo alla Francia è risultato ridotto. Rientrato a Milanello ha avuto un impatto disastroso: a Parma si è fatto infi lare da Man una, due, tre, quattro volte. Difetto di condizione, si disse. Verissimo. Ma Theo a due cilindri ha proseguito per tutto il resto dei mesi successivi con qualche eccezione (Madrid contro il Real) e una regola (tipo il rigore sbagliato a Firenze, i duelli persi con Zappa, protagonista della clamorosa rimonta). Di qui la decisione di escluderlo dallo schieramento col Genoa e di lasciarlo in panchina preferendogli Jimenez (classe 2005) risultato poi tra i pochi promossi in quella malinconica serata rossonera. In settimana - così riferiscono le voci dall’interno di Milanello - Theo ha dato prova di grande motivazione durante gli allenamenti. Il Milan, in queste ore, con 8 titolari assenti, ha bisogno di Theo, persino di un Theo a mezzo servizio. Ma il quesito delle cento pistole è un altro. Un Theo così, a scartamento ridotto, può servire al Milan? La risposta può arrivare solo dal diretto interessato. Se vuole davvero restare al Milan deve tornare quel Theo travolgente e inimitabile dei giorni migliori. Dicono: gli manca Paolo Maldini. Non sarebbe confortante per lui. Vorrebbe dire che senza il suo ex dirigente non è più in grado di giocare a calcio".
