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Ordine:"Dirigenti a scuola di futuro. Gazidis e l'Atalanta".
Franco Ordine dalle colonne del CorSport in edicola oggi, 7 dicembre, sul Milan e sui dirigenti rossoneri:"C'è stato bisogno di un colorito viaggio intorno al calcio italiano di Max Allegri (Corsera) per cogliere uno dei maggiori deficit del settore, troppo spesso sottovalutato se non addirittura ignorato. Trattasi della mancanza di una classe dirigente all’altezza dei pochi fuoriclasse del settore (Galliani e Marotta) citati dal tecnico livornese e delle sfide impegnative da affrontare. Per rimediare, ha suggerito ai responsabili di riaprire a Coverciano una scuola vera e propria, affidandone la guida a un paio di super-esperti, Fabio Capello e Marcello Lippi i nomi e cognomi fatti, due eccellenze a dispetto dell’età. La questione sollevata da Allegri ci riporta dritti dritti ai tormenti dell’ultimo Milan che ha sofferto, in modo evidente, una governance non all’altezza della storia del club. A cominciare da Fassone e Mirabelli, i quali mai nelle precedenti esperienze avevano occupato un ruolo di primissimo piano, per finire a Ivan Gazidis, reclutato da Elliott a Londra dove ha lavorato nell’Arsenal con delega esclusiva ai conti. Quando il fondo americano salì in corsa sul treno del Milan, l’unica candidatura alternativa, fu quella di Umberto Gandini, ad appena uscito dalla Roma, formatosi alla rinomata scuola rossonera di Galliani. Gazidis è al lavoro da un anno giusto e nei rari interventi pubblici firmati, non sempre ha mostrato di cogliere in pieno il sentimento del mondo Milan, le sue ansie, le aspettative tradite finora da risultati deludenti e scelte discutibili. Di recente, una sua frase, quella “sul modello Atalanta”, ha fatto molto scalpore e altrettanto discutere. Probabilmente il riferimento, scontato, era alla capacità di auto-finanziarsi dimostrata a Bergamo grazie all’eccellente lavoro della famiglia Percassi che ha molto (e bene) venduto senza impoverire la squadra che ha invece guadagnato la Champions nello scorso torneo e quest’anno promette di ripetere l’impresa. Il Milan non può ambire a replicare l’Atalanta e non solo perché il fenomeno di Zingonia è legato al lavoro straordinario di Gasperini. Ne è plastica dimostrazione la discutibile resa dei tanti esponenti ceduti nelle stagioni passate da Gagliardini a Conti, Kessie, Caldara ancora ingiudicabile per via dei suoi ripetuti acciacchi. Non solo. L’attuale età media dell’Atalanta è di quelle che stridono con il diktat di Elliott di puntare su profili di potenziali campioni da valorizzare e rivendere al miglior offerente. Sono solo un paio di rilievi critici, niente a che vedere con il veleno versato sui social dai tifosi depressi. La conclusione andrebbe affidata a una frase di Malcom X: la scuola è il passaporto per il futuro. Del calcio italiano".
Franco Ordine dalle colonne del CorSport in edicola oggi, 7 dicembre, sul Milan e sui dirigenti rossoneri:"C'è stato bisogno di un colorito viaggio intorno al calcio italiano di Max Allegri (Corsera) per cogliere uno dei maggiori deficit del settore, troppo spesso sottovalutato se non addirittura ignorato. Trattasi della mancanza di una classe dirigente all’altezza dei pochi fuoriclasse del settore (Galliani e Marotta) citati dal tecnico livornese e delle sfide impegnative da affrontare. Per rimediare, ha suggerito ai responsabili di riaprire a Coverciano una scuola vera e propria, affidandone la guida a un paio di super-esperti, Fabio Capello e Marcello Lippi i nomi e cognomi fatti, due eccellenze a dispetto dell’età. La questione sollevata da Allegri ci riporta dritti dritti ai tormenti dell’ultimo Milan che ha sofferto, in modo evidente, una governance non all’altezza della storia del club. A cominciare da Fassone e Mirabelli, i quali mai nelle precedenti esperienze avevano occupato un ruolo di primissimo piano, per finire a Ivan Gazidis, reclutato da Elliott a Londra dove ha lavorato nell’Arsenal con delega esclusiva ai conti. Quando il fondo americano salì in corsa sul treno del Milan, l’unica candidatura alternativa, fu quella di Umberto Gandini, ad appena uscito dalla Roma, formatosi alla rinomata scuola rossonera di Galliani. Gazidis è al lavoro da un anno giusto e nei rari interventi pubblici firmati, non sempre ha mostrato di cogliere in pieno il sentimento del mondo Milan, le sue ansie, le aspettative tradite finora da risultati deludenti e scelte discutibili. Di recente, una sua frase, quella “sul modello Atalanta”, ha fatto molto scalpore e altrettanto discutere. Probabilmente il riferimento, scontato, era alla capacità di auto-finanziarsi dimostrata a Bergamo grazie all’eccellente lavoro della famiglia Percassi che ha molto (e bene) venduto senza impoverire la squadra che ha invece guadagnato la Champions nello scorso torneo e quest’anno promette di ripetere l’impresa. Il Milan non può ambire a replicare l’Atalanta e non solo perché il fenomeno di Zingonia è legato al lavoro straordinario di Gasperini. Ne è plastica dimostrazione la discutibile resa dei tanti esponenti ceduti nelle stagioni passate da Gagliardini a Conti, Kessie, Caldara ancora ingiudicabile per via dei suoi ripetuti acciacchi. Non solo. L’attuale età media dell’Atalanta è di quelle che stridono con il diktat di Elliott di puntare su profili di potenziali campioni da valorizzare e rivendere al miglior offerente. Sono solo un paio di rilievi critici, niente a che vedere con il veleno versato sui social dai tifosi depressi. La conclusione andrebbe affidata a una frase di Malcom X: la scuola è il passaporto per il futuro. Del calcio italiano".