"Opzione uomo", nuovo governo vuole più prepensionati

Andris

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Mentre il governo Draghi aveva il forte dubbio sul rinnovo di "opzione donna", la legge con cui donne a 58 anni per chi lavora nel pubblico e privato e 59 anni come autonomo possono andare in pensione dopo 35 anni di contributi almeno rinunciando ad una parte della pensione, a quanto riportato da tutti i quotidiani il nuovo governo Meloni lavora per estendere la misura anche agli uomini.

Come sempre i sindacati non vorrebbero la perdita di denaro nell'anticipo della pensione, ma non è possibile soddisfare la loro richiesta.


La finestra non si attiva immediatamente, ma dopo 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi.

E' una misura pensionistica sostenibile, a differenza dell'aumento di tutte le pensioni minime promesso in primis da Berlusconi, perchè il costo è ripagato dagli stessi lavoratori che rinunciano fino al 30% del loro assegno.

Secondo i calcoli costerebbe anche meno di quota 41
, la misura preferita dalla Lega che piace molto anche ai sindacati


Repubblica
 

Andris

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anche qui l'equilibrista Meloni cerca di non attirare gli strali delle formiche nordiche in UE
le pensioni sono tabù, tranne che quando c'è da prelevare...
 

Andris

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Tridico, presidente INPS:

"Opzione uomo va nella giusta direzione

E' orientata a un principio giusto, ovvero quello di garantire una certa flessibilità in uscita rimanendo ancorati tuttavia al modello contributivo"

sky tg24
 

Giofa

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Aboliamo qualsiasi quota, uno va in pensione quando vuole e la sua pensione sarà pari a contributo versato ÷ mesi di aspettativa di vita residua. A me sembra così banale che non capisco perché non si faccia
 

Mauricio

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Aboliamo qualsiasi quota, uno va in pensione quando vuole e la sua pensione sarà pari a contributo versato ÷ mesi di aspettativa di vita residua. A me sembra così banale che non capisco perché non si faccia
Perchè evidentemente non sai come funziona il sistema pensionistico italiano: è a ripartizione e quindi i tuoi contributi non sono tuoi, investiti sui mercati finanziari (come è invece il secondo pilastro, con fondi di categoria e aperti), ma pagano le prestazioni ad oggi in essere.
 

dadensa

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Aboliamo qualsiasi quota, uno va in pensione quando vuole e la sua pensione sarà pari a contributo versato ÷ mesi di aspettativa di vita residua. A me sembra così banale che non capisco perché non si faccia
Il problema è che gli italiani investono ancora poco nella previdenza complementare. Andare in pensione quando si vuole comporta un conseguente ulteriore assistenzialismo dello stato diretto (incrementando l'importo attraverso le casse pubbliche) ed indiretto (bonus, esenzioni socio sanitarie , etc sempre a carico della collettività).
Considera poi che abbiamo il "problema" che la speranza di vita, al netto del biennio covid che ha ridotto lievemente l'età, ha un andamento crescente.
A parer mio la linea dell'accompagnamento pensionistico è l'ideale ma è necessario che il montante cumulato sia almeno sufficiente a garantire una vita dignitosa.
 

Stanis La Rochelle

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Basterebbe mettere un tetto massimo a TUTTE le pensioni. Chi vuole di più se la fa privata. La pensione serve per una vecchiaia dignitosa e stop.
 
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