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Massimo Oddo a MTV:"Qui ho passato due anni della mia gioventù: a 17 anni sono arrivato qui e ho vissuto dentro Milanello per due anni. Ho ricordi ancora tangibili. Poi ho avuto la fortuna di tornarci per vincere, questo grazie al Milan e a questo simbolo che è la storia del calcio. Per me è stata un'emozione nel momento in cui si è verificata questa possibilità: non ho pensato a classifica, categoria o nulla. Ho pensato che c'era il Diavoletto lì che mi chiamava e che aveva bisogno. Sono tornato a casa per cercare di dare una mano al Milan e a questi ragazzi che hanno bisogno di risalire la china"
"L'obiettivo di una under 23 come quella del Milan, ovviamente è quello di portare quanti più ragazzi in prima squadra. Anche quest'anno un obiettivo ben centrato dal Milan: hanno esordito tanti ragazzi e sono in pianta stabile in prima. Anche vero che per continuare la storia che è iniziata da appena un anno, c'è bisogno di tutelare una categoria importante: questi ragazzi hanno bisogno di crescere in una categoria adeguata come la Serie C, nè più nè meno. Ovvio che il progetto continua con un occhio di riguardo a una classifica che va aggiustata"
"Abbiamo Jimenez che sta giocando titolare, altri due che sono Bartesaghi e Camarda che sono in rampa di lancio e giocano. Questo è il vero obiettivo dell'under 23: hanno grande talento e potenziale ma il talento va coltivato e il migliore passaggio è confrontarsi con i grandi. Ho sempre sostenuto che nei settori giovanili di squadre importanti se ti confronti con i tuoi pari età della Primavera hai pochi margini di crescita: per crescere hai bisogno di andare con quelli più bravi di te, dal punto di vista mentale e dal punto di vista della scaltrezza ma anche dal punto di vista fisico. Tante volte abbiamo giocatori talentuosi ma che devono rifinirsi fisicamente"
"Dove migliorare? Distinguere il saper giocare a calcio individualmente e di squadra: questo è uno sport di squadra. Poi ci sono gli avversari, un pallone e un arbitro. Non basta giocare da soli o essere bravi tecnicamente: bisogna sapersi integrare con tutto il resto, ci vuole una certa armonia. Giocare bene a pallone vuol dire essere armoniosi in campo, avere un'identità. Questa è una cosa che non hanno i ragazzi che invece hanno talento e skills individuali ma poi dopo devi metterli insieme. Più hanno un'identità di squadra e più è facile raggiungere un obiettivo"
"Domani cosa serve? Ho detto ai ragazzi che a livello mentale ti devi calare in quella che è la categoria e la partita di domani, paradossalmente sarebbe stato più semplice affrontare una squadra nelle prime posizioni perché hai meno da perdere. Domani è una partita importante, è la prima: questi sono ragazzi che sono spinti dall'emotività, una partenza positiva potrebbe dare qualcosa in più dal punto di vista mentale. Una partita importante per i punti, per tutto: questa è la Serie C, puoi vincere con tutti e perdere con tutti. La prima cosa è calarsi nella mentalità giusta, quella è la base di partenza"
"L'obiettivo di una under 23 come quella del Milan, ovviamente è quello di portare quanti più ragazzi in prima squadra. Anche quest'anno un obiettivo ben centrato dal Milan: hanno esordito tanti ragazzi e sono in pianta stabile in prima. Anche vero che per continuare la storia che è iniziata da appena un anno, c'è bisogno di tutelare una categoria importante: questi ragazzi hanno bisogno di crescere in una categoria adeguata come la Serie C, nè più nè meno. Ovvio che il progetto continua con un occhio di riguardo a una classifica che va aggiustata"
"Abbiamo Jimenez che sta giocando titolare, altri due che sono Bartesaghi e Camarda che sono in rampa di lancio e giocano. Questo è il vero obiettivo dell'under 23: hanno grande talento e potenziale ma il talento va coltivato e il migliore passaggio è confrontarsi con i grandi. Ho sempre sostenuto che nei settori giovanili di squadre importanti se ti confronti con i tuoi pari età della Primavera hai pochi margini di crescita: per crescere hai bisogno di andare con quelli più bravi di te, dal punto di vista mentale e dal punto di vista della scaltrezza ma anche dal punto di vista fisico. Tante volte abbiamo giocatori talentuosi ma che devono rifinirsi fisicamente"
"Dove migliorare? Distinguere il saper giocare a calcio individualmente e di squadra: questo è uno sport di squadra. Poi ci sono gli avversari, un pallone e un arbitro. Non basta giocare da soli o essere bravi tecnicamente: bisogna sapersi integrare con tutto il resto, ci vuole una certa armonia. Giocare bene a pallone vuol dire essere armoniosi in campo, avere un'identità. Questa è una cosa che non hanno i ragazzi che invece hanno talento e skills individuali ma poi dopo devi metterli insieme. Più hanno un'identità di squadra e più è facile raggiungere un obiettivo"
"Domani cosa serve? Ho detto ai ragazzi che a livello mentale ti devi calare in quella che è la categoria e la partita di domani, paradossalmente sarebbe stato più semplice affrontare una squadra nelle prime posizioni perché hai meno da perdere. Domani è una partita importante, è la prima: questi sono ragazzi che sono spinti dall'emotività, una partenza positiva potrebbe dare qualcosa in più dal punto di vista mentale. Una partita importante per i punti, per tutto: questa è la Serie C, puoi vincere con tutti e perdere con tutti. La prima cosa è calarsi nella mentalità giusta, quella è la base di partenza"
