NYT: Uefa preoccupata dai conti del Milan e da Li.

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Casnop

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Ancora il New York Times sulla situazione finanziaria del Milan. Secondo quanto riportato, la Uefa è preoccupata dalla redditività finanziaria del Milan sotto la presidenza di Yonghong Li ed il club potrebbe subire delle sanzioni. Il management del Milan sta provando a convincere la Uefa di essere in grado di stoppare le perdite. Ma le perdite, più i soldi investiti per la campagna acquisti estiva, superano i limiti imposti dalla stessa Uefa. Così la Uefa ha inviato una lettera al club chiedendo chiarimenti su diverse questioni. Il Milan oltre alla crisi societaria è in crisi anche sul campo, dove è lontanissimo dalla zona Champions. La società sta provando a rifinanziare il debito e nel caso in cui non ci riuscisse, il Milan passerebbe ad Elliott. La risposta dell'Uefa arriverà il prossimo 8 dicembre ma secondo una fonte vicina alle parti, la Uefa è preoccupata anche dalle passate dispute finanziarie di Yonghong Li.
Tariq Panja, l'autore degli articoli sul New York Times di questi giorni, è lo stesso che, su Bloomberg, nel settembre 2016 riportò che il gruppo di investitori cinesi, tra cui Yonghong Li, allora in trattativa per rilevare il Milan dalla Fininvest, nel corso dei negoziati iniziali con la holding della famiglia Berlusconi, avrebbe fornito documenti bancari falsificati per attestare la propria solidità finanziaria. Al riguardo, Panja citava una fonte anonima della Bank of Jiangsu, l’istituto di credito il cui nome falsificato sarebbe stato riportato sui documenti forniti dal consorzio cinese interessato al club. Uno dei rapporti bancari, di cui Bloomberg avrebbe preso visione, sarebbe stato stampato alle 16:14 del 25 aprile 2016, ed avrebbe riportato la movimentazione di un conto corrente con un saldo positivo di 852.468.304,56 di yuan (pari a circa 128 milioni di dollari), quel giorno. Il documento, riferiva ancora Panja, sarebbe stato timbrato con un sigillo ovale rosso che avrebbe portato il nome della Bank of Jiangsu, e sarebbe stato inviato a Fininvest nella documentazione presentata durante la prima fase del negoziato. Il giorno successivo al rilascio di questo dispaccio della agenzia newyorkese, la Bank of Jiangsu diffondeva un comunicato in cui affermava di non aver mai emesso alcun documento con ivi riportate le movimentazioni bancarie riferibili a componenti della cordata di soggetti interessati a rilevare il Milan. Interpellata da Bloomberg, Sino-Europe Sports Investment Management Co. Changxing, la società che avrebbe dovuto rilevare il controllo del club rossonero, non confermava di aver mai inviato un tale documento. Interpellata parimenti da Bloomberg, Fininvest dichiarava di non poter confermare di aver ricevuto la presunta documentazione falsificata, di non aver intenzione di commentare, e di aver verificato altrimenti la solidità degli acquirenti attraverso contatti con le istituzioni finanziarie cinesi, e di lavorare per la finalizzazione dell'accordo definitivo, concetto poi ribadito in una nota diffusa dall'agenzia ANSA nello stesso giorno dell'articolo di Bloomberg. Il 13 aprile 2017, Fininvest e Rossoneri Sport Investment Luxembourg concludevano l'accordo per la cessione del 99,93 per cento delle azioni del Milan, in mano a Fininvest, al prezzo di 520 milioni di euro, oltre la liquidazione del pregresso debito consolidato del club, pari a circa 220 milioni di euro, oltre al saldo del deficit di gestione al 31 dicembre 2016, pari a circa 80 milioni di euro. Dal valente giornalista del New York Times, già Bloomberg, che continueremo a leggere con piacere, ci attendiamo a questo punto una inchiesta, ben più impegnativa di una congerie di documenti fasulli, su conti segreti alle Vergini Britanniche di società facenti capo alla attuale proprietà del club. Vorrà comprendere che, dopo fonti anonime di banche cinesi, estratti conto bancari farlocchi, visure catastali di ignote fosfatare cinesi, avvisi di sfratto, luce ed acqua staccati in anonimi uffici del Guizhou sloggiati, nobilitati esclusivamente dalla presenza di escrementi di topo (autentiche smoking guns, a dire del Panja, della impossidenza di Mr. Li), al piacere della lettura non si accompagni analoga attenzione, in specie quando fioccano le smentite, ed i fatti, ovvero i milioni di euro, girano altrove. Quelli veri, si capisce, flottanti ben lontani dalla malcapitata Banca di Jiangsu. :)
 

cubase55

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Esatto. Se un giornale non solo non dice che siamo pieni di soldi, che ci ha comprato il Governo Cinese o che il Real Madrid e il PSG hanno paura di quanto possa diventare forte il Milan, ma addirittura ha dei dubbi sulla proprietà del Milan, è perché i giornalisti sono tutti juventini invidiosi e ignoranti, oppure vedovelle di Galliani e utili idioti di Berlusconi che ce l'hanno a morte col Milan, o fessacchiotti che non sanno nulla di economia.

In compenso chi parla bene del Milan è serio, imparziale ed informatissimo, con più fonti della CIA.


È così che ESPN, il New York Times, Sky, Marca, Il Sole 24 Ore e Forbes sono diventati giornaletti come CRONACA VERA, mentre Criscitiello, Biasin e Campopiano qui dentro sono considerati come tre premi pulitzer.

Sono d'accordo... Ma è possibile che chiunque avanzi dubbi sulla proprietà e solidità finanziaria del Milan venga qui tacciato di parzialità, ignoranza fattuale od altro? Se così è inviterei chi venga a conoscenza di articoli che esprimano riserve di non riprenderli qui. Tanto vengono sbertucciati a prescindere. Tutti ce l'hanno con il Milan. A me qualche serio dubbio è già venuto. Soprattutto per il fatto che non ho notato stesso comportamento nei confronti dell'Inter.
 
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