Nesti:"Milan, giusto difendere Fonseca, ma...".

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Carlo Nesti a TMW sulla situazione del Milan:"Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco".


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Carlo Nesti a TMW sulla situazione del Milan:"Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco".
E' questo il punto ed il paragone è perspicace : ma la dirigenza ha il polso, l'autorità , la credibilità per richiamare tutti all'ordine?
Berlusconi era nano ma aveva un carisma da far paura quando ti parlava ma del resto metteva tutto tutto tutto a disposizione e chiedeva ai giocatori di pensare solo a giocare e ... vincere.
Vincere tutto 'in italia, in europa , nel mondo'.

Faccia di papero furlani che ci azzecca in tutto ciò???
Cosa chiederà ai giocatori ??

Non è credibile la proprietà, sono scarsi i dirigenti, sono svogliati i giocatori.
 
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Carlo Nesti a TMW sulla situazione del Milan:"Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco".


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Che l'abbia capito Hernandez è possibile che l'abbia capito bimbominkia. No. Si è visto ilsequel è anche nella partita prima quando va a battibeccare con qualcuno cose miste. Sarei molto curioso di sentire a 4 occhi cosa ne pensi di leao Paolo Maldini. Secondo me altro che Cassano.
 

Michelons

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Che l'abbia capito Hernandez è possibile che l'abbia capito bimbominkia. No. Si è visto ilsequel è anche nella partita prima quando va a battibeccare con qualcuno cose miste. Sarei molto curioso di sentire a 4 occhi cosa ne pensi di leao Paolo Maldini. Secondo me altro che Cassano.
Molto probabile, almeno dal punto di vista caratteriale penso che ne abbia da dire su leao
 
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I tre anni prima di Sacchi il Milan credo finisse costantemente intorno alla quinta/sesta posizione che all'epoca voleva dire fuori da qualsiasi coppa Europea. Adesso negli ultimi tre anni venivamo da primo/quarto/secondo posto quindi una situazione completamente diversa nonostante la frangia negazionista che vuol fare credere che adesso siamo lo stesso disastro del solito.
 

Michelons

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I tre anni prima di Sacchi il Milan credo finisse costantemente intorno alla quinta/sesta posizione che all'epoca voleva dire fuori da qualsiasi coppa Europea. Adesso negli ultimi tre anni venivamo da primo/quarto/secondo posto quindi una situazione completamente diversa nonostante la frangia negazionista che vuol fare credere che adesso siamo lo stesso disastro del solito.
I 3 anni anni prima di Sacchi eravamo anche appena tornati dalla b e berlusconi arrivò l’anno prima di Sacchi
 

Lineker10

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Carlo Nesti a TMW sulla situazione del Milan:"Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco".


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Tutte chiacchiere di gente alla quale il Milan non interessa minimamente.
Se fossero persone che come noi guardano la partita a smadonnare e rovinarsi il fegato non ragionerebbero in questo modo.

Do tempo tre partite, cioe fino al derby, e vedrete come girerà velocemente la banderuola.
 

Lineker10

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Carlo Nesti a TMW sulla situazione del Milan:"Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco".


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Comunque in questi continui e stucchevoli paragoni col Milan di Sacchi e il famoso discorso di Berlusconi, ce ne fosse uno che contestualizza il discorso. Eppure Nesti ha duemila anni e dovrebbe ricordare le cose.

Quando Berlusconi fece quel discorso, quelle parole ebbero un effetto forte per varie ragioni.

La prima di tutte: a inizio novembre c'era il cosiddetto "mercato di riparazione", non a metà stagione come oggi. Dunque dire, "chi non è con Sacchi verrà ceduto" fu una frase che ebbe un effetto concreto e immediato sui giocatori.

Secondo: Berlusconi era arrivato nel calcio italiano come un uragano. Aveva sfidato i grandi coi fatti, strappando Donadoni prima, Van Basten e soprattutto Gullit alle migliori dell'epoca, inclusa la Juve. Dunque se diceva una cosa simile, i giocatori eccome se ci credevano.

Terzo: le società all'epoca erano totali e incontrastate padrone dei cartellini dei giocatori. Siamo ancora diversi anni prima della sentenza Bosman e i giocatori erano abituati ad abbassare la testa quando la società alzava la voce. Sono celebri le riunioni di Boniperti dell'epoca, quando imponeva gli stipendi ai giocatori, letteralmente, dicendo firma per questa cifra o nulla.

Fare un paragone col Milan di oggi è storicamente sbagliato, intellettualmente fazioso e in definitiva inapplicabile.
 
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