Napoli: ivoriano violenta donna e poi la insegue nudo.

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E poi MAI, MAI, MAI puntano con la solita veemenza il dito contro questo genere di violenza proveniente dai nordafricani, che ha ormai una frequenza settimanale, se non giornaliera.

Strano davvero.

Tutto nella norma, perché tanto sono sempre i soliti personaggi filo-PD, che ovviamente attaccano il connazionale che dice "put****" alla moglie che gli ha messo le corna, dicendogli che è fascista e che non è di larghe vedute.
Ma il negretto di turno non può essere attaccato, no no, la linea del Partito è chiara, vanno tutti abbracciati ed accolti.
 

sottoli

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Poi, voglio dire ...

A me lascia sempre un po' interdetto il fatto che i vari movimenti ed associazioni femminili/femministe si sperticano in denunce contro la disparità, la violenza dentro le mura domestiche e sul lavoro, i femminicidi, in contesti quindi non prettamente razziali ...

E poi MAI, MAI, MAI puntano con la solita veemenza il dito contro questo genere di violenza proveniente dai nordafricani, che ha ormai una frequenza settimanale, se non giornaliera.

Strano davvero.

Penso che il punto che fa i movimenti femministi sia che le cose di cui parli, abusi in casa, mobbing sul lavoro, disparità ecc siano considerati pressoché normali e accettati da una parte della popolazione.
Lo stupro (fatto da bianco, nero o viola) non lo è mai stato
 

A.C Milan 1899

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Se uno di questi si trovasse, dopo aver fatto una cosa del genere, appeso ad un cavalcavia con una mazza infilata nel deretano così a fondo da vedersi a stento il manico, molte di queste “””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””persone“”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””” (virgolette periodiche non casuali) ci penserebbero molto a lungo e ponderatamente prima di agire in un certo modo.
 

gabri65

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Penso che il punto che fa i movimenti femministi sia che le cose di cui parli, abusi in casa, mobbing sul lavoro, disparità ecc siano considerati pressoché normali e accettati da una parte della popolazione.
Lo stupro (fatto da bianco, nero o viola) non lo è mai stato

Capisco quello che vuoi dire, amico, però, permettimi, a me suona alquanto originale che non venga fatto niente.

Onde evitare polemiche, stabiliamo subito che la violenza non ha colore, e la medesima pena deve essere equiparata indipendentemente da chi la commette, bianco, nero o viola.

Senza scadere nella banalità, possiamo tranquillamente catalogare lo stupro come una generica violenza (forse la peggiore) fatta da un uomo verso una donna. Gli altri casi da me citati non se ne discostano, anche se posseggono altri scenari e risvolti sociologici.

Non vorrei ricascare neli soliti discorsi, ma a me sembra che questi episodi di violenza sessuale siano aumentati con l'ingresso via via crescente dei migranti. Quando ero giovane, gli episodi di violenza erano circoscritti e abbastanza diradati nel tempo. Inoltre le donne non venivano violentate praticamente alla luce del giorno alla fermata dell'autobus. Se poi mi si dice che in realtà nulla è cambiato ed è colpa della nostra attenzione e dei media, allora alzo le mani.

Detto questo, la sicurezza di una giovane femmina (e non, visto la violenza su una 87enne pochi giorni fa) credo sia drasticamente diminuita nei luoghi ad alto tasso di "stranieri". Dopodiché possiamo osservare che in genere le pene verso questi delinquenti si riducono a periodi brevi o quasi nulli.

Sommando tutte queste considerazioni, mi risulta incomprensibile che il movimento femminile/femminista non abbia sottolineato la cosa.

Si alzano polveroni sulle studentesse che si mettono le minigonne e qualche professore allunga l'occhio (Dio Santo, ma la patata piacerà, eh), e poi su sistematiche violenze sessuali da parte di extracomunitari non si spende una parola.

E' una cosa che trovo molto discutibile, e non vorrei ci fosse qualche motivo esotico, o qualche pressione da fuori.
 
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Quando accadono questi delitti, il mio auspicio ( vano, me ne rendo conto ), è che l'autore del misfatto sia dato in "pasto" ai familiari della vittima, ma sarebbe giustizia, quindi eccessivo.
 

sottoli

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Capisco quello che vuoi dire, amico, però, permettimi, a me suona alquanto originale che non venga fatto niente.

Onde evitare polemiche, stabiliamo subito che la violenza non ha colore, e la medesima pena deve essere equiparata indipendentemente da chi la commette, bianco, nero o viola.

Senza scadere nella banalità, possiamo tranquillamente catalogare lo stupro come una generica violenza (forse la peggiore) fatta da un uomo verso una donna. Gli altri casi da me citati non se ne discostano, anche se posseggono altri scenari e risvolti sociologici.

Non vorrei ricascare neli soliti discorsi, ma a me sembra che questi episodi di violenza sessuale siano aumentati con l'ingresso via via crescente dei migranti. Quando ero giovane, gli episodi di violenza erano circoscritti e abbastanza diradati nel tempo. Inoltre le donne non venivano violentate praticamente alla luce del giorno alla fermata dell'autobus. Se poi mi si dice che in realtà nulla è cambiato ed è colpa della nostra attenzione e dei media, allora alzo le mani.

Detto questo, la sicurezza di una giovane femmina (e non, visto la violenza su una 87enne pochi giorni fa) credo sia drasticamente diminuita nei luoghi ad alto tasso di "stranieri". Dopodiché possiamo osservare che in genere le pene verso questi delinquenti si riducono a periodi brevi o quasi nulli.

Sommando tutte queste considerazioni, mi risulta incomprensibile che il movimento femminile/femminista non abbia sottolineato la cosa.

Si alzano polveroni sulle studentesse che si mettono le minigonne e qualche professore allunga l'occhio (Dio Santo, ma la patata piacerà, eh), e poi su sistematiche violenze sessuali da parte di extracomunitari non si spende una parola.

E' una cosa che trovo molto discutibile, e non vorrei ci fosse qualche motivo esotico, o qualche pressione da fuori.

Per quanto io sia evidentemente pro integrazione, pro parità di sessi, pro globalizzazione ecc ecc ci sono sempre alcune zona grigie, e questa è una di quelle...non posso negare che con un aumento della migrazione e globalizzazione, le città tendano a diventare meno sicure

Mi ricordo da ragazzino, quando c'è stata una forte immigrazione dal sud verso la mia zona (periferia milanese). Prima c'era ovviamente qualche delinquente milanese, ma i migranti siciliani, napoletani, pugliesi hanno occupato subito e con forza la "classe" più bassa, prendendosi spaccio, pizzo, case popolari, ecc...io che ero sempre stato tranquillo in giro mi son trovato con bande di ragazzini che menavano, rubavano, in generale erano intoccabili e dovevi solo stare attento perchè avevano "la famiglia" ecc ecc. Livello socio culturale delle famiglie chiaramente bassissimo, figli che non andavano a scuola e tutti che dicevano "ter**ni di m***a", tornate a casa vostra, e via dicendo (è li che nacque Bossi e il suo movimento). Erano considerati non integrabili e troppo propensi alla delinquenza, come se ce l'avessero nel sangue. Erano gli anni 90.

Poi fu il turno di Albanesi e Nord Africani, che spodestarono i meridionali dalla "classe" più bassa, presero in mano la microcriminalità e fecero esattamente le stesse cose. I meridionali nel frattempo si erano integrati, avevano avuto accesso allo studio, erano avanzati lavorativamente e il problema che 10 anni prima sembrava enorme non si poneva quasi più. I nuovi arrivati era invece intoccabili, usavano coltelli e sembravano non aver paura di nulla, le ragazzine avevano paura a uscire di casa la sera, nei primi anni 2000. Ora praticamente ogni amico Albanese e buona parte dei Nord Africani che conosco lavorano, studiano, sono "integrati". Sono stati scacciati dallo scalino più basso della società dai nuovi migranti, proveniente da Sahel, Nigeria, costa del'africa occidentale.

Il mio punto è, la migrazione non può essere arrestata in alcun modo, 2000 anni di storia umana lo dimostrano ampiamente. Si gestisce su due fronti: l'integrazione, che viene velocizzata da supporto educativo e all'inserimento nel mondo del lavoro, e l'aiuto allo sviluppo, che permette di creare imprese e wellfare nei paesi di origine. NON è un processo rapido.
Se invece vuoi una guerra civile sia a nel paese ospitante che in quello di origine, alzi i muri a casa e sovrasfrutti le risorse dei paesi di provenienza.
 

Lambro

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Per quanto io sia evidentemente pro integrazione, pro parità di sessi, pro globalizzazione ecc ecc ci sono sempre alcune zona grigie, e questa è una di quelle...non posso negare che con un aumento della migrazione e globalizzazione, le città tendano a diventare meno sicure

Mi ricordo da ragazzino, quando c'è stata una forte immigrazione dal sud verso la mia zona (periferia milanese). Prima c'era ovviamente qualche delinquente milanese, ma i migranti siciliani, napoletani, pugliesi hanno occupato subito e con forza la "classe" più bassa, prendendosi spaccio, pizzo, case popolari, ecc...io che ero sempre stato tranquillo in giro mi son trovato con bande di ragazzini che menavano, rubavano, in generale erano intoccabili e dovevi solo stare attento perchè avevano "la famiglia" ecc ecc. Livello socio culturale delle famiglie chiaramente bassissimo, figli che non andavano a scuola e tutti che dicevano "ter**ni di m***a", tornate a casa vostra, e via dicendo (è li che nacque Bossi e il suo movimento). Erano considerati non integrabili e troppo propensi alla delinquenza, come se ce l'avessero nel sangue. Erano gli anni 90.

Poi fu il turno di Albanesi e Nord Africani, che spodestarono i meridionali dalla "classe" più bassa, presero in mano la microcriminalità e fecero esattamente le stesse cose. I meridionali nel frattempo si erano integrati, avevano avuto accesso allo studio, erano avanzati lavorativamente e il problema che 10 anni prima sembrava enorme non si poneva quasi più. I nuovi arrivati era invece intoccabili, usavano coltelli e sembravano non aver paura di nulla, le ragazzine avevano paura a uscire di casa la sera, nei primi anni 2000. Ora praticamente ogni amico Albanese e buona parte dei Nord Africani che conosco lavorano, studiano, sono "integrati". Sono stati scacciati dallo scalino più basso della società dai nuovi migranti, proveniente da Sahel, Nigeria, costa del'africa occidentale.

Il mio punto è, la migrazione non può essere arrestata in alcun modo, 2000 anni di storia umana lo dimostrano ampiamente. Si gestisce su due fronti: l'integrazione, che viene velocizzata da supporto educativo e all'inserimento nel mondo del lavoro, e l'aiuto allo sviluppo, che permette di creare imprese e wellfare nei paesi di origine. NON è un processo rapido.
Se invece vuoi una guerra civile sia a nel paese ospitante che in quello di origine, alzi i muri a casa e sovrasfrutti le risorse dei paesi di provenienza.

Guarda ti leggo sempre realmente molto volentieri, volevo esporre esattamente questi concetti ma non ne ho avuto tempo e pazienza.
Nulla da aggiungere se non che la migrazione non sarà mai arrestata, dall'Africa, perchè i grandi poteri che hanno i mano i loro stati tengono scientificamente la popolazione in uno stato di ignoranza e povertà.
 

gabri65

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Per quanto io sia evidentemente pro integrazione, pro parità di sessi, pro globalizzazione ecc ecc ci sono sempre alcune zona grigie, e questa è una di quelle...non posso negare che con un aumento della migrazione e globalizzazione, le città tendano a diventare meno sicure

Mi ricordo da ragazzino, quando c'è stata una forte immigrazione dal sud verso la mia zona (periferia milanese). Prima c'era ovviamente qualche delinquente milanese, ma i migranti siciliani, napoletani, pugliesi hanno occupato subito e con forza la "classe" più bassa, prendendosi spaccio, pizzo, case popolari, ecc...io che ero sempre stato tranquillo in giro mi son trovato con bande di ragazzini che menavano, rubavano, in generale erano intoccabili e dovevi solo stare attento perchè avevano "la famiglia" ecc ecc. Livello socio culturale delle famiglie chiaramente bassissimo, figli che non andavano a scuola e tutti che dicevano "ter**ni di m***a", tornate a casa vostra, e via dicendo (è li che nacque Bossi e il suo movimento). Erano considerati non integrabili e troppo propensi alla delinquenza, come se ce l'avessero nel sangue. Erano gli anni 90.

Poi fu il turno di Albanesi e Nord Africani, che spodestarono i meridionali dalla "classe" più bassa, presero in mano la microcriminalità e fecero esattamente le stesse cose. I meridionali nel frattempo si erano integrati, avevano avuto accesso allo studio, erano avanzati lavorativamente e il problema che 10 anni prima sembrava enorme non si poneva quasi più. I nuovi arrivati era invece intoccabili, usavano coltelli e sembravano non aver paura di nulla, le ragazzine avevano paura a uscire di casa la sera, nei primi anni 2000. Ora praticamente ogni amico Albanese e buona parte dei Nord Africani che conosco lavorano, studiano, sono "integrati". Sono stati scacciati dallo scalino più basso della società dai nuovi migranti, proveniente da Sahel, Nigeria, costa del'africa occidentale.

Il mio punto è, la migrazione non può essere arrestata in alcun modo, 2000 anni di storia umana lo dimostrano ampiamente. Si gestisce su due fronti: l'integrazione, che viene velocizzata da supporto educativo e all'inserimento nel mondo del lavoro, e l'aiuto allo sviluppo, che permette di creare imprese e wellfare nei paesi di origine. NON è un processo rapido.
Se invece vuoi una guerra civile sia a nel paese ospitante che in quello di origine, alzi i muri a casa e sovrasfrutti le risorse dei paesi di provenienza.

Guarda, carissimo, io comprendo perfettamente.

Io sono per una integrazione armoniosa, quando possibile, e vorrei che tutti stessero bene.

Però devo essere critico con il concetto di una integrazione su larga scala e continuata nel tempo. Anzitutto non è fisicamente possibile, proprio a livello di ragionamento. Non si può riempire un recipiente da 10 litri continuando ad immetere la quantità di acqua contenuta in un lago. Questo è il processo che sta avvenendo. I migranti africani e medio orientali sono in proporzione esuberante rispetto al nostro territorio e le nostre risorse.

E' bene rammentare, ancorché non se ne faccia una colpa, che queste persone arrivano a zero, cioè non portando niente. Questo comporta una sempre maggiore pressione economica sugli abitanti del nostro paese. E' vero che è forza lavoro, ma come dicevo è necessario arrivare ad una situazione di stasi, altrimenti si rischia il collasso, sia economico che sociale.

E bada bene che evito di inserire nel ragionamento ogni risvolto polemico che include aspetti razzisti, delinquenza, etc etc.

La situazione che stiamo vivendo deve, e ripeto deve, essere solo transitoria. E' assolutamente necessario che si crei un nuovo ordine mondiale, ed ognuno viva nel benessere a casa propria. Non è possibile fare altrimenti.

Detto questo, io non intendo che la migrazione deve essere abbattuta. Una certa misura di episodi ci sono sempre stati nel corso della storia del mondo, è naturale e perfettamente comprensibile. Ma adesso siamo arrivati ad un punto dove bisogna per forza trovare una quadra per evitare che si creino fenomeni incontrollabili che potrebbero portare al collasso, sia per le nazioni fonte delle migrazioni, sia per le nazioni accoglienti. E' sotto gli occhi di tutti e non credo ci siano molti margini di interpretazione.

Le scene dei poveracci che fuggono dalla guerra o che arrivano nel nostro paese come replica della tratta degli schiavi non devono esistere.

O si comincia a fare la voce grossa con chi non vuole capire, o non ne usciremo più, e parecchi avranno problemi seri sia a livello nazionale che planetario.
 

A.C Milan 1899

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Guarda, carissimo, io comprendo perfettamente.

Io sono per una integrazione armoniosa, quando possibile, e vorrei che tutti stessero bene.

Però devo essere critico con il concetto di una integrazione su larga scala e continuata nel tempo. Anzitutto non è fisicamente possibile, proprio a livello di ragionamento. Non si può riempire un recipiente da 10 litri continuando ad immetere la quantità di acqua contenuta in un lago. Questo è il processo che sta avvenendo. I migranti africani e medio orientali sono in proporzione esuberante rispetto al nostro territorio e le nostre risorse.

E' bene rammentare, ancorché non se ne faccia una colpa, che queste persone arrivano a zero, cioè non portando niente. Questo comporta una sempre maggiore pressione economica sugli abitanti del nostro paese. E' vero che è forza lavoro, ma come dicevo è necessario arrivare ad una situazione di stasi, altrimenti si rischia il collasso, sia economico che sociale.

E bada bene che evito di inserire nel ragionamento ogni risvolto polemico che include aspetti razzisti, delinquenza, etc etc.

La situazione che stiamo vivendo deve, e ripeto deve, essere solo transitoria. E' assolutamente necessario che si crei un nuovo ordine mondiale, ed ognuno viva nel benessere a casa propria. Non è possibile fare altrimenti.

Detto questo, io non intendo che la migrazione deve essere abbattuta. Una certa misura di episodi ci sono sempre stati nel corso della storia del mondo, è naturale e perfettamente comprensibile. Ma adesso siamo arrivati ad un punto dove bisogna per forza trovare una quadra per evitare che si creino fenomeni incontrollabili che portano un collasso, sia per le nazioni fonte delle migrazioni, sia per le nazioni accoglienti. E' sotto gli occhi di tutti e non credo ci siano molti margini di interpretazione.

Le scene dei poveracci che fuggono dalla guerra o che arrivano nel nostro paese come replica della tratta degli schiavi non devono esistere.

O si comincia a fare la voce grossa con chi non vuole capire, o non ne usciremo più, e parecchi avranno problemi seri sia a livello nazionale che planetario.


Amen. L’immigrazione un tempo era più facilmente gestibile anche per una questione banale di numeri. Un paese può integrare e gestire un certo numero di soggetti che vengono da paesi con culture e costumi incompatibili col paese ospitante; non può fare altrettanto quando tale numero cresce esponenzialmente e fuori controllo.


Aggiungiamoci poi che solo una piccola parte di questi sono davvero in fuga da guerre e persecuzioni, molti sono di fatto la classe abbiente del loro paese.

Per quanto io sia evidentemente pro integrazione, pro parità di sessi, pro globalizzazione ecc ecc ci sono sempre alcune zona grigie, e questa è una di quelle...non posso negare che con un aumento della migrazione e globalizzazione, le città tendano a diventare meno sicure

Mi ricordo da ragazzino, quando c'è stata una forte immigrazione dal sud verso la mia zona (periferia milanese). Prima c'era ovviamente qualche delinquente milanese, ma i migranti siciliani, napoletani, pugliesi hanno occupato subito e con forza la "classe" più bassa, prendendosi spaccio, pizzo, case popolari, ecc...io che ero sempre stato tranquillo in giro mi son trovato con bande di ragazzini che menavano, rubavano, in generale erano intoccabili e dovevi solo stare attento perchè avevano "la famiglia" ecc ecc. Livello socio culturale delle famiglie chiaramente bassissimo, figli che non andavano a scuola e tutti che dicevano "ter**ni di m***a", tornate a casa vostra, e via dicendo (è li che nacque Bossi e il suo movimento). Erano considerati non integrabili e troppo propensi alla delinquenza, come se ce l'avessero nel sangue. Erano gli anni 90.

Poi fu il turno di Albanesi e Nord Africani, che spodestarono i meridionali dalla "classe" più bassa, presero in mano la microcriminalità e fecero esattamente le stesse cose. I meridionali nel frattempo si erano integrati, avevano avuto accesso allo studio, erano avanzati lavorativamente e il problema che 10 anni prima sembrava enorme non si poneva quasi più. I nuovi arrivati era invece intoccabili, usavano coltelli e sembravano non aver paura di nulla, le ragazzine avevano paura a uscire di casa la sera, nei primi anni 2000. Ora praticamente ogni amico Albanese e buona parte dei Nord Africani che conosco lavorano, studiano, sono "integrati". Sono stati scacciati dallo scalino più basso della società dai nuovi migranti, proveniente da Sahel, Nigeria, costa del'africa occidentale.

Il mio punto è, la migrazione non può essere arrestata in alcun modo, 2000 anni di storia umana lo dimostrano ampiamente. Si gestisce su due fronti: l'integrazione, che viene velocizzata da supporto educativo e all'inserimento nel mondo del lavoro, e l'aiuto allo sviluppo, che permette di creare imprese e wellfare nei paesi di origine. NON è un processo rapido.
Se invece vuoi una guerra civile sia a nel paese ospitante che in quello di origine, alzi i muri a casa e sovrasfrutti le risorse dei paesi di provenienza.

Gli “intoccabili” di cui parli tu sono tali finché glielo si permette, te lo garantisco per esperienza. Se presi nel modo giusto (e non aggiungo altro) si mettono a frignare come bambini e a chiedere perdono.
 
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