Moratti, intervistato dalla Gazzetta a dieci anni dalla sua cessione della proprietà nerazzurra:
"Era venuto il momento di passare la mano.
C'erano già le avvisaglie di quello che sarebbe diventato il mondo del pallone: questo è un calcio che una famiglia, ma dovrei dire un uomo solo, non è in grado di gestire in rapporto a un club di primissimo livello.
L'Inter non mi manca, anche perché non ho proprio avuto il tempo per farmela mancare.
La seguo da tifoso, allo stadio preferisco la tv
Lo scambio tra Zlatan Ibrahimovic e Samuel Eto'o: il mio colpo più clamoroso, più anche di Ronaldo
Alvaro Recoba il calciatore che mi ha entusiasmato di più, mi ricordava Corso
Il rimpianto peggiore è Pirlo
Cederlo al Milan è stato un errore.
Forse avremmo dovuto aspettarlo...
Vedo un buon clima intorno alla squadra. In questo momento mi sembra solida e costante nel rendimento
Non vedo la ragione per buttar giù San Siro.
È un simbolo del calcio milanese e, in definitiva, di tutta Milano
Ci stupiamo, giustamente, se un giocatore scommette sulle partite, ma dimentichiamo che ci sono club sponsorizzati da aziende di allibratori.
Non è questo il calcio che piaceva e piace a me".