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Riccardo Montolivo si racconta su Sportweek: 'Al diavolo i pregiudizi'.
L'hanno definito metrosexual ("E mi sono fatto una risata"). Gli hanno detto che in campo non è nè carne nè pesce ("E lì mi in*****: sono un centrocampista completo, ve lo farò vedere al Milan"). Se poi si tirano in ballo i calciatori viziati e ignoranti lui vi stupirà così: "Faccio la spesa all'Esselunga. E ho conquistato la mia fidanzata con i congiuntivi...".
Metrosexual: "Io!?! Ma mi ha guardato bene? Mi sono fatto una bella risata".
Nè carne nè pesce: "Lì mi in*****, di brutto, perché non è vero. Ho pagato la mia adattabilità a ruoli diversi. Così, su di me, non c'è uniformità di giudizio. Da una parte è un vantaggio poter stare dappertutto, dall'altra solo per questo per molti rimani un mezzo giocatore".
Il ruolo al Milan e Allegri: "Cosa gli ho detto? Voglio giocare in mezzo al campo, sicuramente non da trequartista".
Cosa manca per diventare un numero uno: "Affermarmi in una grande squadra".
Il grande amico Pazzini: "Non mi sarei mai aspettato di vederlo al Milan".
L'addio a Firenze dopo sette anni: "La società ha fatto di tutto per mettermi in cattiva luce con i tifosi. Ha cercato di giustificare il mancato rinnovo del mio contratto scaricandomi addosso colpe che non avevo. Resto convinto che tutto sarebbe stato diverso se fossi riuscito ad avere un colloquio con i dirigenti per spiegare le mie ragioni, ma è stato impossibile".
La cosa che più lo ha ferito: "Quando la Fiorentina mi ha tolto la fascia di capitano".
Il momento peggiore: "A Natale. A Firenze passavo per un traditore: iniziarono a comparire le minacce sui muri e su Internet...".
L'esperienza: "Firenze non è una città facile. Mi sono fatto una bella corazza. Non so più cosa sia la paura, almeno nel calcio".
(Sportweek)
L'hanno definito metrosexual ("E mi sono fatto una risata"). Gli hanno detto che in campo non è nè carne nè pesce ("E lì mi in*****: sono un centrocampista completo, ve lo farò vedere al Milan"). Se poi si tirano in ballo i calciatori viziati e ignoranti lui vi stupirà così: "Faccio la spesa all'Esselunga. E ho conquistato la mia fidanzata con i congiuntivi...".
Metrosexual: "Io!?! Ma mi ha guardato bene? Mi sono fatto una bella risata".
Nè carne nè pesce: "Lì mi in*****, di brutto, perché non è vero. Ho pagato la mia adattabilità a ruoli diversi. Così, su di me, non c'è uniformità di giudizio. Da una parte è un vantaggio poter stare dappertutto, dall'altra solo per questo per molti rimani un mezzo giocatore".
Il ruolo al Milan e Allegri: "Cosa gli ho detto? Voglio giocare in mezzo al campo, sicuramente non da trequartista".
Cosa manca per diventare un numero uno: "Affermarmi in una grande squadra".
Il grande amico Pazzini: "Non mi sarei mai aspettato di vederlo al Milan".
L'addio a Firenze dopo sette anni: "La società ha fatto di tutto per mettermi in cattiva luce con i tifosi. Ha cercato di giustificare il mancato rinnovo del mio contratto scaricandomi addosso colpe che non avevo. Resto convinto che tutto sarebbe stato diverso se fossi riuscito ad avere un colloquio con i dirigenti per spiegare le mie ragioni, ma è stato impossibile".
La cosa che più lo ha ferito: "Quando la Fiorentina mi ha tolto la fascia di capitano".
Il momento peggiore: "A Natale. A Firenze passavo per un traditore: iniziarono a comparire le minacce sui muri e su Internet...".
L'esperienza: "Firenze non è una città facile. Mi sono fatto una bella corazza. Non so più cosa sia la paura, almeno nel calcio".
(Sportweek)