Willy Wonka
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Montali: "Milan, serve pazienza, ma rivedi la comunicazione..."
Giampaolo Montali, ex allenatore di pallavolo bicampione d'Europa con la Nazionale Italiana e vicecampione olimpico ad Atene, con un passato da dirigente in Juve e Roma, ha parlato ai microfoni di Radio 24 durante la trasmissione Tutti Convocati. Di seguito un estratto delle dichiarazioni:
"Al Milan serve pazienza, va dato il tempo necessario affinché si creino certe condizioni per poter fare bene. La società deve proteggere l'allenatore e i giocatori, in particolare Bonucci, ma la comunicazione andrebbe rivista. Soprattutto nell'ultimo periodo alcune uscite pubbliche della dirigenza non hanno di certo aiutato, creando pressione aggiuntiva in un ambiente che già di per sé ha molte pressioni.
Bonucci andando al Milan voleva dare una svolta alla propria carriera, alla Juve ci sono molti leader e grandi giocatori e lui non si sentiva rispettato con la giusta considerazione. Attualmente il suo problema non è certo mentale, ma tecnico, non sta giocando bene, e questo per sua fortuna è facilmente rimediabile. La questione però è più profonda di quello che può sembrare ad una prima occhiata, passare da uno spogliatoio vincente ad uno spogliatoio perdente è molto duro da affrontare, la differenza è davvero abissale. Oltre che allo spogliatoio bisogna guardare anche più ad ampio spettro, l'ambiente milanista negli ultimi anni era intriso di mediocrità e la mentalità vincente non la crei in un paio di mesi. La mentalità vincente si forma nel tempo, ed è fondamentale una società che sappia mettere persone e competenze al posto giusto."
Giampaolo Montali, ex allenatore di pallavolo bicampione d'Europa con la Nazionale Italiana e vicecampione olimpico ad Atene, con un passato da dirigente in Juve e Roma, ha parlato ai microfoni di Radio 24 durante la trasmissione Tutti Convocati. Di seguito un estratto delle dichiarazioni:
"Al Milan serve pazienza, va dato il tempo necessario affinché si creino certe condizioni per poter fare bene. La società deve proteggere l'allenatore e i giocatori, in particolare Bonucci, ma la comunicazione andrebbe rivista. Soprattutto nell'ultimo periodo alcune uscite pubbliche della dirigenza non hanno di certo aiutato, creando pressione aggiuntiva in un ambiente che già di per sé ha molte pressioni.
Bonucci andando al Milan voleva dare una svolta alla propria carriera, alla Juve ci sono molti leader e grandi giocatori e lui non si sentiva rispettato con la giusta considerazione. Attualmente il suo problema non è certo mentale, ma tecnico, non sta giocando bene, e questo per sua fortuna è facilmente rimediabile. La questione però è più profonda di quello che può sembrare ad una prima occhiata, passare da uno spogliatoio vincente ad uno spogliatoio perdente è molto duro da affrontare, la differenza è davvero abissale. Oltre che allo spogliatoio bisogna guardare anche più ad ampio spettro, l'ambiente milanista negli ultimi anni era intriso di mediocrità e la mentalità vincente non la crei in un paio di mesi. La mentalità vincente si forma nel tempo, ed è fondamentale una società che sappia mettere persone e competenze al posto giusto."