Modric: numeri pazzeschi. Leader in tutte le statistiche.

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Il CorSport esalta l'impatto di Luka Modric nel Milan, descrivendolo come il cuore pulsante e l'immagine della squadra, evidenziato dalla sua esultanza rabbiosa dopo la vittoria per 2-1 contro il Napoli. A 40 anni, l'ex Pallone d'Oro si è dimostrato al top, non solo in fase di impostazione, ma anche in fase difensiva.

I Numeri Dominanti di Modric in Serie A​


Nelle prime cinque giornate di campionato, Modric è il leader nelle statistiche chiave per il ruolo di regista:


Passaggi Riusciti Totali: Circa 300.

Passaggi Riusciti nella Metà Campo Avversaria: 169.

Possessi Guadagnati: 31.

Palloni Intercettati: 10.

Questi numeri lo collocano al primo posto in tutte le graduatorie più importanti per i centrocampisti del suo ruolo.

Ha dimostrato un lavoro difensivo di altissimo livello, specialmente quando il Milan è rimasto in inferiorità numerica contro il Napoli, prendendo in mano la squadra per condurla alla vittoria.

Il suo impatto è stato "devastante", venendo preso come esempio dai giovani e ammirato anche dagli avversari. Kevin De Bruyne gli ha dedicato un post sui social, e il compagno di reparto Adrien Rabiot ha espresso stupore: "Giocare con Luka è facile, sa gestire la partita, anche fare 90 minuti così. Non so come fa. Gli piace giocare a calcio, si diverte in campo. Gli piace difendere e attaccare".

L'acquisto di Modric è stata un'intuizione del direttore sportivo Igli Tare, che ha convinto il croato a sposare il progetto Milan subito dopo la fine del suo rapporto con il Real Madrid, anche per l'ammirazione che il giocatore nutriva per il club fin da bambino.

CorSera: In soli cinquanta giorni, Luka Modric si è imposto come il vero leader del Milan, trasformando il volto della squadra e portandola all'aggancio della vetta della classifica dopo la vittoria contro il Napoli. La sua leadership, in campo e fuori, è stata certificata dall'immagine ormai "cult" che lo ritrae in ginocchio a centrocampo, a braccia alzate, dopo il fischio finale.

Rapporto Speciale con Allegri: L'allenatore Massimiliano Allegri ha subito creato una sintonia speciale con il Pallone d'oro 2018, basata su confronti tattici e non solo. Allegri considera ogni parola e gesto del suo numero 14 un assist per l'intero gruppo e ripete ai suoi giocatori: "Guardate Luka". Allegri lo ha voluto a tutti i costi in estate, convinto che i quarant'anni non sarebbero stati un problema, e ha avuto ragione: la sua sola presenza, con l'etica del lavoro, la classe e l'umiltà, ha immediatamente innalzato il livello degli allenamenti.

Leadership e "Effetto Modric": Modric si è preso il Milan con l'esempio, non con le parole. La decisione di schierarlo come regista centrale, affiancato da due mediani che gli lasciano libertà d'azione, è nata da un confronto sincero con Allegri.

Contro l'Individualismo: Un retroscena fresco rivela la svolta rispetto alla scorsa stagione, dove "ognuno faceva per sé": nel concitatissimo finale contro il Napoli, Rafael Leao (noto per avere una discreta considerazione di sé) si è scusato con Luka alzando le braccia dopo un contropiede fallito. Un gesto che non accadeva spesso.

Disciplina per Esempio: A Milanello, Modric è sempre tra i primi ad arrivare e tra gli ultimi ad andarsene, insieme a Rabiot. Un aneddoto tra i giocatori riassume l'impatto: "Se si presenta puntuale lui che ha vinto 6 Champions, con che faccia arrivi in ritardo tu?". Da Milanello raccontano che, a differenza dell'anno scorso, adesso non arriva più in ritardo nessuno.

Professionismo e Sogno Personale: Il successo di Modric è frutto di una maniacale applicazione nella gestione del suo fisico e della vita: si sottopone a crioterapia, segue una dieta a base di pesce, fa lunghe passeggiate a Milano e si immerge nelle partite di Serie A in TV per apprendere velocemente. Inoltre, in linea con il "codice Allegri", sta già imparando l'italiano con lezioni quotidiane.

Dietro la sua scelta di dire "sì" al Milan, c'è la passione vera per la maglia rossonera, che sognava di indossare fin da bambino quando scappava dalla guerra nei Balcani. Nonostante avesse opzioni più comode (come la MLS o l'Arabia Saudita), Modric ha scelto di coronare il suo sogno d'infanzia e, parallelamente, di prepararsi per giocare il suo quinto Mondiale con la Croazia.

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CorSera: In soli cinquanta giorni, Luka Modric si è imposto come il vero leader del Milan, trasformando il volto della squadra e portandola all'aggancio della vetta della classifica dopo la vittoria contro il Napoli. La sua leadership, in campo e fuori, è stata certificata dall'immagine ormai "cult" che lo ritrae in ginocchio a centrocampo, a braccia alzate, dopo il fischio finale.

Rapporto Speciale con Allegri: L'allenatore Massimiliano Allegri ha subito creato una sintonia speciale con il Pallone d'oro 2018, basata su confronti tattici e non solo. Allegri considera ogni parola e gesto del suo numero 14 un assist per l'intero gruppo e ripete ai suoi giocatori: "Guardate Luka". Allegri lo ha voluto a tutti i costi in estate, convinto che i quarant'anni non sarebbero stati un problema, e ha avuto ragione: la sua sola presenza, con l'etica del lavoro, la classe e l'umiltà, ha immediatamente innalzato il livello degli allenamenti.

Leadership e "Effetto Modric": Modric si è preso il Milan con l'esempio, non con le parole. La decisione di schierarlo come regista centrale, affiancato da due mediani che gli lasciano libertà d'azione, è nata da un confronto sincero con Allegri.

Contro l'Individualismo: Un retroscena fresco rivela la svolta rispetto alla scorsa stagione, dove "ognuno faceva per sé": nel concitatissimo finale contro il Napoli, Rafael Leao (noto per avere una discreta considerazione di sé) si è scusato con Luka alzando le braccia dopo un contropiede fallito. Un gesto che non accadeva spesso.

Disciplina per Esempio: A Milanello, Modric è sempre tra i primi ad arrivare e tra gli ultimi ad andarsene, insieme a Rabiot. Un aneddoto tra i giocatori riassume l'impatto: "Se si presenta puntuale lui che ha vinto 6 Champions, con che faccia arrivi in ritardo tu?". Da Milanello raccontano che, a differenza dell'anno scorso, adesso non arriva più in ritardo nessuno.

Professionismo e Sogno Personale: Il successo di Modric è frutto di una maniacale applicazione nella gestione del suo fisico e della vita: si sottopone a crioterapia, segue una dieta a base di pesce, fa lunghe passeggiate a Milano e si immerge nelle partite di Serie A in TV per apprendere velocemente. Inoltre, in linea con il "codice Allegri", sta già imparando l'italiano con lezioni quotidiane.

Dietro la sua scelta di dire "sì" al Milan, c'è la passione vera per la maglia rossonera, che sognava di indossare fin da bambino quando scappava dalla guerra nei Balcani. Nonostante avesse opzioni più comode (come la MLS o l'Arabia Saudita), Modric ha scelto di coronare il suo sogno d'infanzia e, parallelamente, di prepararsi per giocare il suo quinto Mondiale con la Croazia.
 
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si sapeva che era un fenomeno eh, fortuna che è arrivato da noi. E veniva considerato finito quando l'anno scorso nel Real Madrid ha giocato 63 partite e 3.000 minuti. Mah
 

-Lionard-

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si sapeva che era un fenomeno eh, fortuna che è arrivato da noi. E veniva considerato finito quando l'anno scorso nel Real Madrid ha giocato 63 partite e 3.000 minuti. Mah
La cosa assurda è che Mkhitaryan, Calhanoglu, Acerbi e Dzeko hanno fatto benissimo in Serie A negli ultimi anni ma qualcuno pensava che un fenomeno assoluto come Modric avrebbe potuto faticare.

Piuttosto si dovrebbe riflettere su come i nostri dirigenti parlino sempre di grandi sistemi e sui "gggiovanniiiiiiiiihhhhh" ma poi negli ultimi 5 anni i giocatori più trascinanti e decisivi siano stati due over 40 (Ibra e Luka).
 

Fiume in piena

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Contro il Napoli, ha intercettato un mare di palloni: era sempre sulla linea di passaggio, quasi sapesse prima l'intenzione dell'avversario e la direzione del pallone. Intelligenza fuori dal comune
 

vicky3464

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Un maestro assoluto. Spero che chi gli sta intorno impari qualcosa, non solo sul piano del gioco, ma sull'etica al lavoro.
 

Djici

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Bellissima l'estultanza a fine partita.

Basta e avanza per farti capire quanto ci tiene.
Uno che ha vinto con il club... tutto più e più volte...

E semplicemente APPASSIONATO dal gioco del calcio e insegue la vittoria in ogni modo...
Non gioca per i soldi.
E questa differenza è abissale.

Praticamente lo vedo come un Pirlo che ci mette la voglia di un Gattuso 😄
 

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