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GDS in edicola: contro il Chelsea CDK ha disputato la partita peggiore della stagione. I dati chiari: crea come nessuno ma non fa mai gol Ballottaggio per la Juve con Diaz, panca possibile. Il Milan, per sua fortuna, invece conferma la fiducia, sicuro a parole, e probabilmente non solo, che il ragazzo si farà, in un futuro non remoto. Il concetto centrale: esploderà, si tratta solo di capire quando. Prossimo tentativo, domani con la Juve, dall’inizio o a partita in corso. Nella logica delle rotazioni di Pioli può esserci sia la conferma del 90, tu fatichi, io ti lascio in campo, sia l’alternanza, con Diaz titolare per mandargli il messaggio che sì, il Milan ha ancora bisogno di lui. Nelle prossime 24 ore la risposta. I computer della A dicono che CDK è il secondo giocatore per occasioni create ogni 90 minuti di utilizzo: 2,69, tantissime. Meglio fa solo Deulofeu (e Rafa Leao è quarto, dietro a Zielinski). Non solo, per dribbling Charles è terzo, dietro a Banda e a Djuricic (con Leao dietro, sesto). Siamo oltre le aspettative: il dribbling gentile del Principe di Bruges arriva puntuale. Ah, un dato. De Ketelaere è nei primi 10 di A per palloni recuperati nell’ultimo terzo di campo, prova che in fase difensiva si fa sentire. Morale: in ogni partita, tranne un paio, ha lasciato una, due giocate da calciatore speciale ma nel suo calcio manca quel piccolo dettaglio: il gol. Il rimpianto Charles, per ora, sembra vivere il momento con serenità.
CDK E IL MONDIALE - Martinez gli ha fatto un discorso chiaro. In estrema sintesi: per Martinez era importante che CDK giocasse molto, non perdesse l’abitudine al calcio di alto livello. Questa era la condizione principale per dargli un posto tra i 26 convocati del Belgio. Il Milan gli ha garantito minuti e un posto da titolare. Martinez non può lamentarsi. Al momento, è probabile che CDK sia convocato come alternativa in attacco, più da punta (il suo ruolo al Bruges) che da trequartista. Nelle ultime convocazioni, il suo nome c’è sempre stato, anche se quasi mai Charles è stato un titolare.
Il Corsera titola: il mister CDK. Il belga gode della piena fiducia di Pioli ma fino ad ora è stato deludente. De Ketelaere resta un serio problema del Milan lo si è visto anche contro il Chelsea Non ha ancora lasciato traccia del suo talento. A pesare sono i 35 milioni di euro investiti in estate per lui da Maldini, ma anche i paragoni al momento del tutto eccessivi con Kakà, le aspettative enormi, una posizione tattica definitiva ancora non trovata, un fisico ancora da irrobustire. La verità è che CDK deve ancora entrare davvero dentro la testa di questo Milan per diventarne un leader, com’è nelle sue possibilità. Ha solo 21 anni e arriva da un campionato modesto come quello belga: lo sbarco in serie A non è semplice anche perché da noi l’organizzazione degli avversari è diversa. Meno spazi, più tattica. Chi vive Milanello giorno per giorno assicura però che il ragazzo si è messo subito sotto, con l’atteggiamento giusto, senza risparmiarsi mai negli allenamenti. Vuole svoltare, sta facendo di tutto per riuscirci alla svelta. A Milanello sono tutti dalla sua parte. Vedremo se domani con la Juventus all’inizio ci sarà lui o Diaz. Una cosa è certa: ora tocca a Carletto darsi una mossa, accelerare i tempi. Perché il Milan è il Milan: prima lo si capisce e meglio è.
Tuttosport: Nel calcio ma non solo è un errore grossolano aver fretta. È facile appiccicare etichette di nuovo fenomeno o di bluff sopravvalutato a giocatori che si presentano da noi per la prima volta. Peggio di tutto è il paragone con campioni che hanno scritto la storia di un club. Come sta succedendo per Charles De Ketelaere al Milan, salutato subito come nuovo Kakà. Lo sbaglio già commesso con Paquetà, e sappiamo come sia finita. Oppure, dedicato ai più anziani, con quelli che venivano battezzati come i nuovi Gianni Rivera, quando il numero 10 aveva ancora un senso. Fatta questa premessa, è comunque d'obbligo raccontare come il belga abbia finora tutt'altro che convinto nel primo squarcio di avventura in Italia. In casa del Chelsea era l'undicesima partita con il Milan: attesa come quella del cambio di passo, si è rivelata quella del disastro. Una prova incolore, salutata da una salve di votacci il giorno dopo. Un'oretta abbondante di poco costrutto, mancata personalità e con sulla coscienza la conclusione sballata che avrebbe potuto dare il pareggio, e che invece ha aiutato il riflesso di Kepa. Undici partite, tra campionato ed Europa, e zero gol. Bilancio da dimenticare per chi era stato protagonista di una trattativa estenuante, intessuta dal duo Maldini-Massara con il Bruges. Tutto si era sbloccato a inizio agosto per la ragguardevole somma di 35 milioni, l'investimento di alto livello su cui il club aveva sacrificato il resto della campagna acquisti. Se la ride proprio il Bruges, che ha rimpinguato le casse e sorprende in Champions, dove è capolista a punteggio pieno, dopo tre giornate, in un girone che comprende Atletico Madrid, Leverkusen e Porto. Zero i gol presi, sette quelli fatti. Gli ultimi due alla squadra del Cholo, oggi mestamente ultima. Il Milan non lo è ancora, ma rischia. Perché il Salisburgo viaggia in testa al gruppo con 5 punti, uno in più dei rossoneri e di un Chelsea rigenerato dall'avvento di Graham Potter, come dimostrato dal 3-0 di mercoledì. E chiude la Dinamo Zagabria a quota 3. Vale a dire, tutto è ancora possibile: approdare agli ottavi, retrocedere in Europa Leage
Il Giornale: il Milan deve decidere cosa fare di De Ketelaere in vista del match di domani:, se insistere su quest’ultimo oppure dargli un turno di riposo in vista del ritorno di Champions per fare spazio a una soluzione diversa. Scontata è l’alternanza con Diaz oppure scegliere la soluzione più concreta con il terzo centrocampista (Pobega) per dare sostanza e protezione alla fase difensiva che sta imbarcando acqua nonostante la resa solita di Kalulu.
CDK E IL MONDIALE - Martinez gli ha fatto un discorso chiaro. In estrema sintesi: per Martinez era importante che CDK giocasse molto, non perdesse l’abitudine al calcio di alto livello. Questa era la condizione principale per dargli un posto tra i 26 convocati del Belgio. Il Milan gli ha garantito minuti e un posto da titolare. Martinez non può lamentarsi. Al momento, è probabile che CDK sia convocato come alternativa in attacco, più da punta (il suo ruolo al Bruges) che da trequartista. Nelle ultime convocazioni, il suo nome c’è sempre stato, anche se quasi mai Charles è stato un titolare.
Il Corsera titola: il mister CDK. Il belga gode della piena fiducia di Pioli ma fino ad ora è stato deludente. De Ketelaere resta un serio problema del Milan lo si è visto anche contro il Chelsea Non ha ancora lasciato traccia del suo talento. A pesare sono i 35 milioni di euro investiti in estate per lui da Maldini, ma anche i paragoni al momento del tutto eccessivi con Kakà, le aspettative enormi, una posizione tattica definitiva ancora non trovata, un fisico ancora da irrobustire. La verità è che CDK deve ancora entrare davvero dentro la testa di questo Milan per diventarne un leader, com’è nelle sue possibilità. Ha solo 21 anni e arriva da un campionato modesto come quello belga: lo sbarco in serie A non è semplice anche perché da noi l’organizzazione degli avversari è diversa. Meno spazi, più tattica. Chi vive Milanello giorno per giorno assicura però che il ragazzo si è messo subito sotto, con l’atteggiamento giusto, senza risparmiarsi mai negli allenamenti. Vuole svoltare, sta facendo di tutto per riuscirci alla svelta. A Milanello sono tutti dalla sua parte. Vedremo se domani con la Juventus all’inizio ci sarà lui o Diaz. Una cosa è certa: ora tocca a Carletto darsi una mossa, accelerare i tempi. Perché il Milan è il Milan: prima lo si capisce e meglio è.
Tuttosport: Nel calcio ma non solo è un errore grossolano aver fretta. È facile appiccicare etichette di nuovo fenomeno o di bluff sopravvalutato a giocatori che si presentano da noi per la prima volta. Peggio di tutto è il paragone con campioni che hanno scritto la storia di un club. Come sta succedendo per Charles De Ketelaere al Milan, salutato subito come nuovo Kakà. Lo sbaglio già commesso con Paquetà, e sappiamo come sia finita. Oppure, dedicato ai più anziani, con quelli che venivano battezzati come i nuovi Gianni Rivera, quando il numero 10 aveva ancora un senso. Fatta questa premessa, è comunque d'obbligo raccontare come il belga abbia finora tutt'altro che convinto nel primo squarcio di avventura in Italia. In casa del Chelsea era l'undicesima partita con il Milan: attesa come quella del cambio di passo, si è rivelata quella del disastro. Una prova incolore, salutata da una salve di votacci il giorno dopo. Un'oretta abbondante di poco costrutto, mancata personalità e con sulla coscienza la conclusione sballata che avrebbe potuto dare il pareggio, e che invece ha aiutato il riflesso di Kepa. Undici partite, tra campionato ed Europa, e zero gol. Bilancio da dimenticare per chi era stato protagonista di una trattativa estenuante, intessuta dal duo Maldini-Massara con il Bruges. Tutto si era sbloccato a inizio agosto per la ragguardevole somma di 35 milioni, l'investimento di alto livello su cui il club aveva sacrificato il resto della campagna acquisti. Se la ride proprio il Bruges, che ha rimpinguato le casse e sorprende in Champions, dove è capolista a punteggio pieno, dopo tre giornate, in un girone che comprende Atletico Madrid, Leverkusen e Porto. Zero i gol presi, sette quelli fatti. Gli ultimi due alla squadra del Cholo, oggi mestamente ultima. Il Milan non lo è ancora, ma rischia. Perché il Salisburgo viaggia in testa al gruppo con 5 punti, uno in più dei rossoneri e di un Chelsea rigenerato dall'avvento di Graham Potter, come dimostrato dal 3-0 di mercoledì. E chiude la Dinamo Zagabria a quota 3. Vale a dire, tutto è ancora possibile: approdare agli ottavi, retrocedere in Europa Leage
Il Giornale: il Milan deve decidere cosa fare di De Ketelaere in vista del match di domani:, se insistere su quest’ultimo oppure dargli un turno di riposo in vista del ritorno di Champions per fare spazio a una soluzione diversa. Scontata è l’alternanza con Diaz oppure scegliere la soluzione più concreta con il terzo centrocampista (Pobega) per dare sostanza e protezione alla fase difensiva che sta imbarcando acqua nonostante la resa solita di Kalulu.
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