La "favola del grande Milan" è il messaggio chiave: quei tifosi che, come me, hanno vissuto fasti clamorosi devono arrendersi alla nuova dimensione di mediocrità nella quale prima Berlusconi poi Li hanno trasformato una delle squadre più gloriose della storia del calcio.
Ammissione di trasformazione in una Roma se va bene, in una Fiorentina-Sampdoria se va male. Siamo in mano ad un avventuriero che non ha capacita per quel che riguarda la gestione di un club e che ha assunto un manager dagli scarsi successi che, a sua volta, ha preso un DS che avrebbe dovuto scoprire crack internazionali a poco, grazie al suo team di scout, ma che una volta messo davanti a investimenti importanti ha di fatto fallito.
La scelta di Gattuso è l'ennesima presa in giro verso i tifosi, obbligati a ridimensionare le proprie ambizioni, ad amare una "cosa"che non è IL Milan.