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Milano, Luigi Morcaldi, 64 anni, è stato fermato con l'accusa di aver ucciso la ex moglie, Luciana Ronchi, 62 anni, nel quartiere Bruzzano. Morcaldi, disoccupato e con un passato di lavori saltuari, viveva in una Ford Focus da quando aveva lasciato la casa coniugale nel 2022, un luogo che lui continuava a rivendicare urlando "La casa è mia" mentre colpiva la vittima.
Dopo l'omicidio, l'uomo ha gettato il coltello a serramanico in un cestino ed è fuggito in scooter, trascorrendo l'intera giornata a vagare nel vicino Parco Nord. È stato "tradito" dal segnale del suo cellulare, che ha acceso per un breve istante, permettendo alla polizia locale di rintracciarlo e bloccarlo. Intercettato vicino al laghetto di via Ornato, Morcaldi si è consegnato agli agenti, dicendo: "Mi stavate cercando, ma io sono sempre stato qua" e aggiungendo: "E adesso datemi subito l'ergastolo".
La separazione tra i due era stata burrascosa, con liti e un intervento delle forze dell'ordine tre anni fa, sebbene non fosse stata sporta denuncia. Dopo essere uscito di casa, Morcaldi aveva iniziato a spiare e pedinare l'ex moglie con appostamenti sotto casa. Nella sua auto è stato trovato il giubbotto sporco di sangue e, presumibilmente, una lettera indirizzata al figlio in cui esponeva i motivi del delitto.
Dopo l'omicidio, l'uomo ha gettato il coltello a serramanico in un cestino ed è fuggito in scooter, trascorrendo l'intera giornata a vagare nel vicino Parco Nord. È stato "tradito" dal segnale del suo cellulare, che ha acceso per un breve istante, permettendo alla polizia locale di rintracciarlo e bloccarlo. Intercettato vicino al laghetto di via Ornato, Morcaldi si è consegnato agli agenti, dicendo: "Mi stavate cercando, ma io sono sempre stato qua" e aggiungendo: "E adesso datemi subito l'ergastolo".
La separazione tra i due era stata burrascosa, con liti e un intervento delle forze dell'ordine tre anni fa, sebbene non fosse stata sporta denuncia. Dopo essere uscito di casa, Morcaldi aveva iniziato a spiare e pedinare l'ex moglie con appostamenti sotto casa. Nella sua auto è stato trovato il giubbotto sporco di sangue e, presumibilmente, una lettera indirizzata al figlio in cui esponeva i motivi del delitto.