Incredibile Milan: secondo Repubblica (che inserisce la notizia a pagina 6, tra la cronaca economica e non sportiva...) afferma che la penale esiste ed è consistente: i 100M della caparra, infatti, qualora dovesse saltare tutto si trasformeranno in penale che rimarrà nelle casse Fininvest. Ma il vero scoop è nei retroscena: l'operazione è stata effettuata su input di Xi Jinping, presidente del partito comunista cinese. Parliamo di un affare istituzionale senza precedenti.
Il comunicato ufficiale Fininvest cita l’Haixia Capital di Bo Lu, società di investimenti con sede a Fuzhou specializzata in autostrade e ferrovie ad alta velocità. I nomi chiave sono però quelli del fondo sovrano di Stato per lo sviluppo e per gli investimenti e la Sino-Europe Sports Investment Management Changxing, delegata a rappresentare almeno altri tre gruppi industriali e finanziari privati.
Dietro il sorprendente mistero, mantenuto anche nel giorno della firma, gli ambienti economici cinesi suggeriscono la presenza di colossi come l’immobiliare Evergrande di Guizhou, proprietaria del plurivincente club guidato in passato da Marcello Lippi, il motore di ricerca Baidu di Robin Li e il gigante dei distillati tradizionali Kweichow Moutai.
Pronto a partecipare all’operazione ci sarebbe anche Wang Jianlin, patron di Wanda, il miliardario più ricco della Cina, già azionista dell’Atletico Madrid. In sostanza dietro l'operazione si nasconderebbe lo Stato insieme alla crema della economia cinese, che su ordine del presidente Jinping è riuscita ad esportare il capitale necessario. Da Pechino sintetizzano che è stato proprio lui, il successore di Mao, a ordinare di conquistare il club dell'unico leader occidentale che da presidente del consiglio non gli ha mai fatto visita. E lo strumento scelto è il fondo di stato sovrano.
Rispetto all'Inter, insomma, è un'altra galassia. I cugini infatti sono stati acquistati da una società privata. Il Milan invece, nonostante l'impegno della crema imprenditoriale cinese, sarà il volto del partito comunista cinese, una sua creatura che sarà utilizzata per proiettare l'immagine della Cina in Europa. L'imperatore Xi infatti ha deciso di conquistare l'enterteinement principale europeo e consegnarlo agli sponsor cines, trasformandolo nel grande show che assicurerà alla Cina eventi quali i mondiali e a CL.
Il privato? Pochissimo e di facciata. Anche la finanziaria Haixia è partecipata dallo Stato, il fondo sovrano ne è il portafoglio estero, mentre Sino-Europe Investment, rappresentata dal fiduciario presidenziale Yonghong Li, è il contenitore operativo autorizzato ad esportare i miliardi di yuan dei grandi finanziatori dell’ala vincente del partito, che la propaganda definisce «riformista». Uno schema collaudato: sostegno dagli oligarchi al leader, in cambio di agibilità imprenditoriale interna e non belligeranza nella «guerra alla corruzione» scatenata dallo stesso Xi. Il Milan, con i suoi vecchi successi e i giovani debiti, diventa un pezzo dello Stato cinese in Italia e nella Ue per spostare sempre più a Oriente il baricentro del pallone. Da Berlusconi, via principi rossi, a Xi Jinping: i cinesi, non solo a Milano, da ieri ingaggiano campioni.