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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 12 aprile, la situazione del Milan con la Uefa non è affatto semplice. A maggio arriverà la sentenza della camera giudicante: nessuno sconto e seconda sanzione in arrivo. IL TAS potrà unire le due cause, la nuova e la precedente. E col Milan in Europa dovrà decidere al massimo entro giugno.
La Uefa ha fatto capire al Milan che rivolgendosi alla giustizia civile si romperebbe il fatto sul quale si regge tutto il sistema. Ed i rossoneri sarebbero da soli: City e PSG; che non sono in pericolo, non appoggerebbero il Milan.
Il FPF è destinato ad aggiornarsi, ma non prima del 2020.
Considerato come è finita l'Europa League per il Milan, se l'anno scorso non si fosse opposto alla sentenza ora avrebbe scontato la pena e sarebbe pronto a partire da zero.
La certezza della Champions, con annessi ricavi, potrebbe rendere controproducente il ricorso al TAS.
Corriere della Sera: dopo le parole di Maldini si può dire che sia in atto una guerra diplomatica tra il Milan e la Uefa. Ma pur sempre una guerra. Se non arriverà una soluzione soddisfacente, la situazione si farà complessa. Elliott è abituato ad andare fino in fondo, ma il club rossonero continua a privilegiare la via della diplomazia. Al Milan potrebbe far comodo il sostegno di altri club come PSG e City. Quando arriverà la sentenza a maggio, il Milan farà di nuovo ricorso al TAS che potrebbe valutare questo e il precedente caso insieme ma è difficile. Elliott punta ad un accordo complessivo.
Repubblica: Milan pronto a rivolgersi all'Unione europea ed alla ricerca di una sorta di sentenza Bosman economica che potrebbe far comodo anche ad altri club. L'Uefa attende e non si scompone, visto che non è possibile modificare le regole in corsa. Vengono smentite nuove intese sul nuovo procedimento davanti alla camera giudicante. Arriveranno nuove sanzioni a maggio: difficile l'esclusione dalle coppe. Più probabile una multa con limitazioni.
La Uefa ha fatto capire al Milan che rivolgendosi alla giustizia civile si romperebbe il fatto sul quale si regge tutto il sistema. Ed i rossoneri sarebbero da soli: City e PSG; che non sono in pericolo, non appoggerebbero il Milan.
Il FPF è destinato ad aggiornarsi, ma non prima del 2020.
Considerato come è finita l'Europa League per il Milan, se l'anno scorso non si fosse opposto alla sentenza ora avrebbe scontato la pena e sarebbe pronto a partire da zero.
La certezza della Champions, con annessi ricavi, potrebbe rendere controproducente il ricorso al TAS.
Corriere della Sera: dopo le parole di Maldini si può dire che sia in atto una guerra diplomatica tra il Milan e la Uefa. Ma pur sempre una guerra. Se non arriverà una soluzione soddisfacente, la situazione si farà complessa. Elliott è abituato ad andare fino in fondo, ma il club rossonero continua a privilegiare la via della diplomazia. Al Milan potrebbe far comodo il sostegno di altri club come PSG e City. Quando arriverà la sentenza a maggio, il Milan farà di nuovo ricorso al TAS che potrebbe valutare questo e il precedente caso insieme ma è difficile. Elliott punta ad un accordo complessivo.
Repubblica: Milan pronto a rivolgersi all'Unione europea ed alla ricerca di una sorta di sentenza Bosman economica che potrebbe far comodo anche ad altri club. L'Uefa attende e non si scompone, visto che non è possibile modificare le regole in corsa. Vengono smentite nuove intese sul nuovo procedimento davanti alla camera giudicante. Arriveranno nuove sanzioni a maggio: difficile l'esclusione dalle coppe. Più probabile una multa con limitazioni.