Milan tra Allegri, Sarri, Conceicao e... Conte. Gli altri...

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Tuttosport in edicola sul prossimo allenatore del Milan: la finale di Coppa Italia, che si giocherà il 14 maggio a Roma, ha avuto una conseguenza, mettere in stand-by ogni ragionamento sul futuro del Milan. Sia per quanto concerne la questione direttore sportivo, sia quella sull’allenatore. Sul primo versante i contatti fra Furlani e i candidati proseguono e della vicenda l’ad ne ha parlato dal vivo a Milano il 19 aprile con Ibrahimovic e soprattutto Gerry Cardinale, tornato in città per un blitz di poche ore. La decisione, uffi ciale per lo meno, verrà presa probabilmente dopo Roma o comunque al termine dell’annata. Per quanto concerne l’allenatore, sulla carta, diciamo al 90% - quindi non più il 99% di qualche settimana fa -, non sarà più Sergio Conceiçao. Il paradosso è che quando il tecnico portoghese si arrabbiava per le voci sul suo possibile esonero, i risultati eff ettivamente non arrivavano. Oggi la situazione è leggermente diversa. Certo, il Milan rimane ancora nono in classifica, però in campionato sta provando a trovare continuità e soprattutto ha stravinto il doppio derby con l’Inter in Coppa Italia guadagnandosi la chance di giocarsi un secondo trofeo in stagione. Quindi il campo ora sta dando indicazioni tutto sommato positive (compreso il 3-4-3), il club a parole esprime il suo consenso per il lavoro di Conceiçao (vedi Moncada a Venezia), però è lui Allenatore e ds del Milan che verrà sono ancora un rebus che sta prendendo le distanze col pianeta rossonero. La settimana scorsa prima del derby Conceiçao parlava così della sua situazione: «Come sto? È complessa come domanda, non banale. Di queste cose parlerò a fi ne stagione». Dopo la vittoria di domenica, le parole sono state anche ironiche: «Fra un mese più o meno anch’io dirò cosa voglio, ci può stare che anch’io abbia altri pensieri, come andare in vacanza in Algarve. Ora però pensiamo al campionato, a vincere contro il Bologna (la Coppa Italia, ndr), poi quello che succede a me, ad Allegri o altri, non mi riguarda. Perché Allegri? Perché si parla sempre di lui». Il nome di Max non è stato citato evidentemente a caso. Allegri da mesi è uno dei papabili alla panchina rossonera anche se non si sono registrati contatti ufficiali. Però l’ex tecnico di Juve e Milan è libero - così come Sarri (che piace a D’Amico, candidato al ruolo di ds insieme a Tare) -, a differenza di altri allenatori accostati di volta in volta al Diavolo e che negli ultimi giorni si stanno un po’ allontanando. Fenucci, ad del Bologna, si tiene stretto Italiano («abbiamo già iniziato a parlare per prolungare il contratto, abbiamo intenzione di proseguire con lui»); così come Ludi, ds del Como, non intende salutare Fabregas («è un uomo molto focalizzato sul progetto, abbiamo firmato tempo fa quattro anni di contratto e ne mancano altri tre: stiamo programmando il futuro», le parole a “Radio Anch’io Sport”). Per non parlare di Gasperini che ieri a Sky a margine del premio Ussi a Coverciano ha dichiarato: «Io non ho mai detto che vado via, ma un’altra cosa, che non rinnovavo ed è diverso: con Bergamo e l’Atalanta ho un legame e quello che abbiamo fatto quest’anno va ancora oltre a quelli scorsi». Sullo sfondo rimangono De Zerbi (quotazioni in calo e comunque legato all’Olympique Marsiglia, anche se le turbolenze delle ultime settimane potrebbero cambiare gli scenari) e soprattutto Conte se dovesse lasciare Napoli. Insomma, il futuro della panchina del Milan rimane un’incognita e dai giochi non va probabilmente tolto a prescindere Conceiçao. Che rimane in uscita, però...

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Tuttosport in edicola sul prossimo allenatore del Milan: la finale di Coppa Italia, che si giocherà il 14 maggio a Roma, ha avuto una conseguenza, mettere in stand-by ogni ragionamento sul futuro del Milan. Sia per quanto concerne la questione direttore sportivo, sia quella sull’allenatore. Sul primo versante i contatti fra Furlani e i candidati proseguono e della vicenda l’ad ne ha parlato dal vivo a Milano il 19 aprile con Ibrahimovic e soprattutto Gerry Cardinale, tornato in città per un blitz di poche ore. La decisione, uffi ciale per lo meno, verrà presa probabilmente dopo Roma o comunque al termine dell’annata. Per quanto concerne l’allenatore, sulla carta, diciamo al 90% - quindi non più il 99% di qualche settimana fa -, non sarà più Sergio Conceiçao. Il paradosso è che quando il tecnico portoghese si arrabbiava per le voci sul suo possibile esonero, i risultati eff ettivamente non arrivavano. Oggi la situazione è leggermente diversa. Certo, il Milan rimane ancora nono in classifica, però in campionato sta provando a trovare continuità e soprattutto ha stravinto il doppio derby con l’Inter in Coppa Italia guadagnandosi la chance di giocarsi un secondo trofeo in stagione. Quindi il campo ora sta dando indicazioni tutto sommato positive (compreso il 3-4-3), il club a parole esprime il suo consenso per il lavoro di Conceiçao (vedi Moncada a Venezia), però è lui Allenatore e ds del Milan che verrà sono ancora un rebus che sta prendendo le distanze col pianeta rossonero. La settimana scorsa prima del derby Conceiçao parlava così della sua situazione: «Come sto? È complessa come domanda, non banale. Di queste cose parlerò a fi ne stagione». Dopo la vittoria di domenica, le parole sono state anche ironiche: «Fra un mese più o meno anch’io dirò cosa voglio, ci può stare che anch’io abbia altri pensieri, come andare in vacanza in Algarve. Ora però pensiamo al campionato, a vincere contro il Bologna (la Coppa Italia, ndr), poi quello che succede a me, ad Allegri o altri, non mi riguarda. Perché Allegri? Perché si parla sempre di lui». Il nome di Max non è stato citato evidentemente a caso. Allegri da mesi è uno dei papabili alla panchina rossonera anche se non si sono registrati contatti ufficiali. Però l’ex tecnico di Juve e Milan è libero - così come Sarri (che piace a D’Amico, candidato al ruolo di ds insieme a Tare) -, a differenza di altri allenatori accostati di volta in volta al Diavolo e che negli ultimi giorni si stanno un po’ allontanando. Fenucci, ad del Bologna, si tiene stretto Italiano («abbiamo già iniziato a parlare per prolungare il contratto, abbiamo intenzione di proseguire con lui»); così come Ludi, ds del Como, non intende salutare Fabregas («è un uomo molto focalizzato sul progetto, abbiamo firmato tempo fa quattro anni di contratto e ne mancano altri tre: stiamo programmando il futuro», le parole a “Radio Anch’io Sport”). Per non parlare di Gasperini che ieri a Sky a margine del premio Ussi a Coverciano ha dichiarato: «Io non ho mai detto che vado via, ma un’altra cosa, che non rinnovavo ed è diverso: con Bergamo e l’Atalanta ho un legame e quello che abbiamo fatto quest’anno va ancora oltre a quelli scorsi». Sullo sfondo rimangono De Zerbi (quotazioni in calo e comunque legato all’Olympique Marsiglia, anche se le turbolenze delle ultime settimane potrebbero cambiare gli scenari) e soprattutto Conte se dovesse lasciare Napoli. Insomma, il futuro della panchina del Milan rimane un’incognita e dai giochi non va probabilmente tolto a prescindere Conceiçao. Che rimane in uscita, però...
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Un pò devono pubblicare qualcosa per vendere carta straccia, un pò amano percularci.......i nostri amici giornalai.
Conte, Allegri e Sarri non sono persone da ridicole clausole furlanesche (o furfantesche...) e il benzinaio li ha già mandati a quel paese una volta. Possono arrivare solo se ci sarà un cambiamento sostanziale in società come dirigenza e sia come obiettivi e non la vedo come una possibilità reale, anzi vedo più probabile un ulteriore "downgrade"
 
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