L'offerta di aumento di capitale è riservata ai soli soci, alle condizioni indicate nella lettera del 13 marzo. Se le azioni di nuova emissione, offerte in aumento, dovessero essere inoptate, ovvero i soci non dovessero esercitare il diritto di opzione versando 0,15 euro per ciascuna delle azioni sottoscritte, e dunque per la Rossoneri Sport, controllante il 99,93 per cento, la somma di 10.800.000 euro, allora il cda avrebbe facoltà di vendere le azioni inoptate ai terzi strategici ad un prezzo pari a quello indicato in offerta, più un sovrapprezzo legato all'effettivo valore di mercato delle azioni. Essendo il numero delle azioni di nuova emissione pari alla metà di quelle effettivamente circolanti, e dunque pari al 33 per cento circa del monte azionario complessivo risultante dal nuovo aumento, il terzo che volesse entrare nel 33 per cento del capitale del Milan dovrebbe versare il 33 per cento del valore della capitalizzazione del club. Questo, se Li non copre l'aumento alla sua quota entro il 4 aprile prossimo.