Ah anch'io non ho dubbi che prima o poi il sistema giusto salta fuori almeno per ridargli le sembianze di un giocatore professionista.
Ma la cosa che mi preoccupa è che non solo non ha messo in mostra un solo miglioramento tecnico-tattico in un anno e mezzo, cosa quasi impossibile di solito anche per il peggiore sudamericano, ma essendosi affossato anche sul piano mentale ha perso pure quegli istinti e quella leggerezza che al debutto a Marassi contro il Genoa lo facevano tirare al volo da 30 metri colpendo il palo o irridere il terzino destro avversario con sombrero di tacco a scavalcarlo.
Nessuno al mondo, nemmeno Leonardo ed il CT brasiliano con tutta la loro empatia, possono investire su questo ragazzo a quelle cifre oggi. Figuriamoci Rocco in questi scenari di scambio per me inesistenti, se non appunto passando da un bel prestito magari biennale con spese tutte nostre.
Guarda, volendo parlare del ragazzo e volendone fare un'analisi tecnico/tattica dettagliata e onesta io credo dobbiamo considerare tutto il periodo rossonero di paquetà e il contesto nel quale è stato inserito.
Arrivato a campionato iniziato e in una squadra che aveva già una sua identità il brasiliano è stato da subito buttato nella mischia.
Era il milan di gattuso e si giocava col 4-3-3 con due esterni palleggiatori e da raccordo ( suso e calha ) ma senza profondità.
Lucas prese posto come mezz'ala sinistra.
Senza tempi di inserimento, senza pre-campionato, senza prove e quant'altro paquetà si prese fin da subito posto e titolarità.
E ci sorprese subito.
In quella squadra nella quale la qualità in mezzo al campo latitava il ragazzo riusciva a donarci quel pizzico di imprevedibilità che ci mancava , grazie a giocate rischiate, dribbling , strappi.
Se c'è un fattore nel quale mi stupì fu proprio il fattore tattico : sapeva come muoversi, si sacrificava , giocava le due fasi.
Per essere un brasiliano paquetà era aggressivo nella fase di non possesso e molto abile con quel suo mancino nell'andare al contrasto per rubare palla sia basso che alto.
L'aspetto negativo che subito balzava agli occhi era la durata : arrivati al 65' il ragazzo non ne aveva praticamente più.
Comunque dentro quel modulo, dentro quelle spaziature, con quella squadra corta il talento di paquetà sembrava inserito e aveva un senso.
Era il nostro 8, usando il vecchio gergo calcistico dall'1 all'11.
L'arrivo di Giampaolo ha devastato e rivoltato tutto il milan, la teoria suso-centrica ha fatto il resto.
In quella estate qua sul sito ci siamo confrontati per giorni e giorni e per pagine e pagine circa la dimensione e il ruolo di paquetà.
Per tanti era il nostro numero 10 designato, l'uomo che avrebbe giocato tra le linee e a ridosso delle punte.
In quella posizione gattuso lo aveva provato solo in un'occasione, credo contro l'udinese, partita nella quale poi lucas si infortunò.
Io personalmente ho sempre escluso che il brasiliano potesse giocare in quel ruolo : questione di piede, di spaziature, di posture, di sveltezza di pensiero, di dimestichezza nel giocare a due tocchi...
Question tecniche e tattiche insomma.
Il ragazzo per me è un 8 che tende all'11 per quel bisogno quasi fisiologico della fascia e per quel suo modo di condurre e toccare palla tutto col mancino lavorando col piede di appoggio a mo' di perno.
I mancini sono giocatori fantasiosi e tecnici ma sono giocatori di difficile collocazione tattica per i tempi di gioco.
Ieri abbiamo visto all'opera ruiz al napoli, i più attenti avranno notato come gli riescono le giocate difficili e forzate per poi perdersi spesso quando ci sarebbe da fare la giocata che la tattica richiede : controllo e passaggio.
Quindi prima di bollare il ragazzo come perso aspetterei ancora un pò e magari vorrei vederlo con un allenatore che crede in lui.
Con Pioli la gestione di Paquetà è stata un fallimento, utilizzato come mezzo destro in una zona di campo dove era facile prevedere che si sarebbe perso.
Paquetà non è suso e non può giocare su quella mattonella.