Oltre a quanto hai scritto, che condivido, io mi chiedo come pensano di conciliare il fatto di giocare lontano da Milano e dal Nord con la previsione di quella sorta di maxi-quarantena all'interno delle strutture sportive dei club. I giocatori del Milan dovrebbero stare a Milanello, spostarsi a, mettiamo, Firenze per la partita, ritornare a Milanello, ripartire per, mettiamo, Roma? Con due partite alla settimana?
Ah, aggiungo anche che non è chiaro come faranno a impedire a 10/20/30mila tifosi di assembrarsi fuori dallo stadio come successo per Valencia-Atalanta...
Hai detto bene.
E' di difficile , difficilissima realizzazione.
Allora , guarda, cerchiamo di analizzare in modo lucido e razionale il tutto.
Partiamo dal presupposto che la ripartenza ipotetica del calcio dovrebbe ricadere in una fase 2 o almeno è quello che vorrebbero attuare. Sarà questa una fase che ci vedrà tornare a una forma di vita ma rispettando delle regole ancora essenziali circa barriere, protezioni e distanza .
Già partendo da questi presupposti direi che per il calcio, se lo intendiamo come lavoro o come attività, andrebbero scritte delle regole specifiche , visto che i calciatori non possono allenarsi o giocare con la mascherina, non possono rispettare delle distanze in uno sport fatto di contatti.
Aggiungiamoci poi la condivisione di spazi ravvicinati e umidi in condizione di parziale o totale nudità dei corpi.
Per farla breve il calciatore fa esattamente ciò che non si dovrebbe fare in termini di isolamento e distanziamento sociale.
Morale della favola :
come il calcio ha fatto si che fosse il governo a fermare il giochino per scaricare su terzi le colpe relative a uno stop forzato e per attaccarsi a vincoli contrattuali in essere e cavilli vari, ora i clubs stanno giocando il ruolo 'politico' di coloro che hanno fatto di tutto per ripartire e le hanno provate proprio tutte.
Cosi questi passaggi saranno messi nero su bianco e si avranno le giuste tutele e le giuste prove alla resa dei conti.
Ma se oggi vai da un epidemiologo e gli chiedi cosa ne pensa di una possibile ripartenza del calcio, in un periodo storico in cui concederci una corsa da soli è grasso che cola, se ti va bene ti ride in faccia, se ti va male ti prende per pazzo
Per me è follia, è gioco delle parti.
Il calcio oggi non può riscrivere leggi per se e non può non rispettare le leggi di un paese quindi non ci sono le condizioni per giocare in una ipotetica fase due.
Ci vediamo in autunno, alla fase tre.
Lasciamoli ora che si scannino per il bel castello di carte che hanno costruito. Il mondo del 'pagherò' sarà raso al suolo.