Non proprio, nel senso che i contesti sono diversi:
1. Il Napoli è forse la squadra più forte della Serie A, nel complesso, e non li battiamo al San Paolo da dieci anni (ricordatevi questo dato, perché è come dire che il Barcellona non batte la Real Sociedad in trasferta da dieci anni, o il Bayern non batte lo Schalke in trasferta da dieci anni, o il Liverpool non batte il Burnley in trasferta da dieci anni, roba da distopia ucronica -o da ucronia distopica, come preferite- per qualunque grande club, ma non per noi). Batterli ci imporrebbe come favoriti per lo scudetto o, quantomeno, come “a force to be reckoned with”, e NESSUNO potrebbe più sottovalutarci.
2. Il Derby e la partita con la Roma sono arrivati in momenti diversi. Ora siamo all’inizio di un “ciclo terribile” che ci vedrà giocare tipo 10 partite in un mese. Sbagliare quella di stasera potrebbe aprire il vaso di Pandora (anche perché dubito che Pioli, in risposta ad una sconfitta stasera, andrebbe a Lille con le riserve per schierare tutti i titolari in forma smagliante con la Fiorentina, partita che in caso di sconfitta stasera andrà vinta assolutamente, visto che la nostra media punti ultimamente è calata e perdendo stasera calerebbe ulteriormente; andare a Lille con le riserve sarebbe ciò che andrebbe fatto specialmente in caso di sconfitta a Napoli, ma Pioli non lo farà, quindi il rischio di uscire con 1 punto tra Napoli e Fiorentina ci sarebbe) come il derby del 2018/2019 al ritorno. L’unico motivo per il quale potremmo non pagare un prezzo così alto è la presenza di Zlatan, ma una sconfitta stasera, proprio all’inizio del tour de force, sarebbe un colpo pesante, e ci metterebbe molta pressione nelle prossime partite, col rischio di uscire dalla lotta per il titolo entro fine Dicembre che diventerebbe altissimo.
Questa quindi è una di quelle classiche partite che possono cambiare non solo il corso di una stagione, ma addirittura la storia di un club (ovviamente queste cose le si valutano solo con l’ausilio di Captain Hindsight, ma se in una fredda notte di Novembre di 32 anni fa, a Belgrado, le cose fossero andate in maniera anche solo leggermente diversa, e l’angelo della nebbia non ci fosse venuto in soccorso, è assai probabile che la storia e il palmares dell’A.C Milan 1899 sarebbero cambiate e non poco, visto che non avremmo vinto né la CL dell’89 né quella del ‘90, visto che all’epoca partecipavano solo le scudettate e/o quelle che avevano vinto la Coppa dei Campioni. E senza quelle due coppe chissà cosa ne sarebbe stato di noi, e se ci sarebbe poi stato il Milan degli invincibili di Capello senza essere preceduto da quello degli immortali di Sacchi, Milan degli immortali che in quello scenario sarebbe morto a Belgrado. E così via. Effetto farfalla, lo chiamano. ).