Milan: oggi Gazidis in Uefa. Niente guerre. Diplomazia.

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diavolo

شراء ميل
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Comunque a me sfugge la logica dietro il "Elliott non vuole investire, perché col Milan vuole solo guadagnare"

Ma scusatemi...lo sanno anche i tonni che oggi se vuoi aumentare il valore del nostro brand devi ritornare ad un certo livello..secondo voi Elliott (coi suoi dirigenti) pensa di farlo con i giocatorini presi dal sassuolo?????

Pensare che vogliano aumentare il brand e contestualmente remino per NON FARE mercato è un controsenso

Mi citate Gazidis, il modello Arsenal..ok..ma l'arsenal ha preso negli ultimi anni gente tipo Ozil, Lacazette, Aubameynag, Sanchez, Mkhitaryan...vi farebbero schifo giocatori così???

L'Arsenal fattura 470 milioni di euro l'anno, quasi quanto la Juventus è se gli va bene al massimo si fa un ottavo di finale di Champions League.
Un po' come il Milan che ha il secondo o terzo fatturato in Italia ed arriva sesto/settimo.
 

FreddieM83

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 11 gennaio, oggi in Uefa ci sarà il solo Gazidis. Non ci sarà Scaroni nè gli avvocati di Elliott. Si terrà un confronto tra le parti. Si parlerà di temi urgenti e l'AD cercherà di capire quelli che sono i margini di manovra sul mercato di gennaio. Gazidis poi ribadirà che il club rossonero vuole più tempo per raggiungere il pareggio di bilancio.

Il MIlan non ha intenzione di fare guerre contro la Uefa. Ma andrà comunque al TAS, dove il ricorso potrebbe trasformarsi in nuove regole Uefa.

Gazidis non vuole la guerra alla Uefa e non cerca alleati per farla. Preferisce la diplomazia.

Anche Il Corriere della Sera conferma che il Milan non ha intenzione di fare nessuna guerra con la Uefa. Elliott vuole dialogare, restando all'interno delle regole vigenti. Il dialogo con l'Uefa proseguirà parallelamente al ricorso al TAS, che prenderà una decisione in 3-6 mesi. Il ricorso al TAS potrebbe portare ad uno sconto della multa.

Scusate il post lunghissimo, ma vorrei fare un esempio di una situazione reale.

La multinazionale per la quale lavoro ha acquistato, nel 2006, una piccola azienda italiana in pesante crisi e con diversi bilanci in rosso consecutivi (per forza, altrimenti non sarebbe stata in vendita). Questa azienda italiana ha vissuto un’epoca florida dal 90 agli inizi del 2000 grazie ad un prodotto di qualità eccellente. Purtroppo la precedente proprietà, poco lungimirante (azienda a conduzione familiare con boss accentratore classe 1939), non ha mai pensato a sviluppare una politica seria di investimenti in nuovi mercati/tecnologie. Pertanto la piccola azienda è rimasta ferma e, da una posizione dominate, è stata schiacciata dalla concorrenza.
Nei due anni successivi all’acquisto (2007/2008) la multinazionale ha investito pesantemente (5+ mln di €) in nuovi macchinari (cambiando circa il 90% del parco macchine) e in personale (abbassamento età media di 19.4 anni e formazione spinta). Fino al 2012 l’azienda ha continuato a produrre rossi di bilancio, progressivamente sempre minori.
A fine 2013 (quindi 7 anni dopo l’avvio del progetto) il primo segno +. Ad oggi (12 anni dopo l’avvio del progetto) questa ex piccola azienda a conduzione familiare è tornata leader del mercato, stacca dividendi ogni semestre e impiega 250 persone più l’indotto.
Domanda semplice: se nel 2007 fosse esistito un FPF che avesse impedito il massiccio investimento iniziale (e i conseguenti rossi di bilancio), dove sarebbero oggi queste 250 persone?

Parafrasando il tutto a Elliot/Milan: il Milan è un ex prodotto d’élite a causa dell’incuria (o malafede se preferite) della vecchia proprietà (fatturato 2018 fermo ai livelli del 2007!). Con i giusti investimenti in macchinari/infrastrutture (stato di proprietà, accademy, centri sportivi) e personale (sostituire le vecchie cariatidi succhia soldi con giovani promesse con voglia di emergere) può riprendersi l’élite perché ha storia, blasone, tradizione e un seguito, attualmente sopito, nel mondo. Imporre il pareggio di bilancio tra due esercizi significa di fatto limitare (meglio dire azzerare) le possibilità di investire e costituisce, di fatto, una limitazione alla possibilità del Milan di concorre liberamente sul mercato (non inteso come mercato giocatori, ma come mercato globale in cui collocare il prodotto Milan). È ovvio che gli investimenti vadano supportati dalle giuste garanzie (nel 2017, nessun costruttore di macchinari avrebbe dato credito alla giurassica proprietà di una piccola azienda in caduta libera, ma non hanno esitato di fronte alla solida multinazionale). È altrettanto ovvio che un fondo con 40+ MLD di asset possa fornirle.

Suppongo che nessuno di noi creda alla favoletta di Singer innamorato del Milan. Un qualsiasi fondo d’investimento (speculativo) compra asset, li valorizza (e questo lo si fa investendo in qualcosa di futuribile, non smembrando) e poi li ricolloca sul mercato. Ecco perché Elliot ha necessità e interesse ad investire ora.

Se io fossi Gadzidis, è questo quello che presenterei alla UEFA prima e al TAS poi. E, francamente, mi sentirei nel giusto.
 

Zenos

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Comunque non mi aspetto oggi un comunicato della società o dichiarazioni di Gazidis...le risposte le avremo solo se ufficializzano qualcuno.
 

mil77

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Voli pindarici.
Stiamo sul concreto, non c’é nessuna sentenza del tas che si dichiara incompetente, nessuna automatica conseguenza che questo fatto ipotetico permetta di andare oltre la clausola compromissoria, non c’é nessuna sentenza di un tribunale civile (quale é competente? In che tempi?) che ci dia ragione, non c’é nessuna accettazione di questa sentenza da parte della uefa senza ulteriori controappelli.

Un processo nel quale devono incastrarsi in modo favorevole 10 cose e se va bene dura 4-5 anni.

La veritá é che siamo come figli a cui i genitori hanno vietato qualcosa... non é appellandosi a tribunali affinché impongano ai genitori di recedere dalla decisione che si risolve qualcosa. Bisogna dialogare e strappare un compromesso.

Siamo solo noi in questa situazione o ci adeguiamo o chiediamo deroga, non si butta per aria tutto uno contro cento.

E chi ha scritto quello che dici tu? Ho solo detto che il Milan nel ricorso ritiene che il fpf limiti la libera concorrenza. Il Tas non può far altro che pronunciarsi sul punto (anche negativamente) o dichiararsi incompetente.
 
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Se Elliot va in causa contro la Uefa, quest'ultima si fa male.
Non perché Elliot sia il Maradona della finanza, ma perché si rivolge alla giustizia ordinaria, in quanto parte lesa dal regolamento Uefa che limita e vincola gli investimenti, ostacolando così il principio di mercato libero.
Questo è un fatto, è una certezza, nel commercio, se uno ha i soldi, ci fa quel che vuole purché saldi le posizioni debitorie di qualsiasi natura esse siano.
Sapete meglio di me che la giustizia ordinaria va oltre la sportiva.


Da questo banale concetto c'è la convocazione odierna da parte della Uefa...nulla a quei livelli si fa per caso, nulla.
 

Victorss

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Scusate il post lunghissimo, ma vorrei fare un esempio di una situazione reale.

La multinazionale per la quale lavoro ha acquistato, nel 2006, una piccola azienda italiana in pesante crisi e con diversi bilanci in rosso consecutivi (per forza, altrimenti non sarebbe stata in vendita). Questa azienda italiana ha vissuto un’epoca florida dal 90 agli inizi del 2000 grazie ad un prodotto di qualità eccellente. Purtroppo la precedente proprietà, poco lungimirante (azienda a conduzione familiare con boss accentratore classe 1939), non ha mai pensato a sviluppare una politica seria di investimenti in nuovi mercati/tecnologie. Pertanto la piccola azienda è rimasta ferma e, da una posizione dominate, è stata schiacciata dalla concorrenza.
Nei due anni successivi all’acquisto (2007/2008) la multinazionale ha investito pesantemente (5+ mln di €) in nuovi macchinari (cambiando circa il 90% del parco macchine) e in personale (abbassamento età media di 19.4 anni e formazione spinta). Fino al 2012 l’azienda ha continuato a produrre rossi di bilancio, progressivamente sempre minori.
A fine 2013 (quindi 7 anni dopo l’avvio del progetto) il primo segno +. Ad oggi (12 anni dopo l’avvio del progetto) questa ex piccola azienda a conduzione familiare è tornata leader del mercato, stacca dividendi ogni semestre e impiega 250 persone più l’indotto.
Domanda semplice: se nel 2007 fosse esistito un FPF che avesse impedito il massiccio investimento iniziale (e i conseguenti rossi di bilancio), dove sarebbero oggi queste 250 persone?

Parafrasando il tutto a Elliot/Milan: il Milan è un ex prodotto d’élite a causa dell’incuria (o malafede se preferite) della vecchia proprietà (fatturato 2018 fermo ai livelli del 2007!). Con i giusti investimenti in macchinari/infrastrutture (stato di proprietà, accademy, centri sportivi) e personale (sostituire le vecchie cariatidi succhia soldi con giovani promesse con voglia di emergere) può riprendersi l’élite perché ha storia, blasone, tradizione e un seguito, attualmente sopito, nel mondo. Imporre il pareggio di bilancio tra due esercizi significa di fatto limitare (meglio dire azzerare) le possibilità di investire e costituisce, di fatto, una limitazione alla possibilità del Milan di concorre liberamente sul mercato (non inteso come mercato giocatori, ma come mercato globale in cui collocare il prodotto Milan). È ovvio che gli investimenti vadano supportati dalle giuste garanzie (nel 2017, nessun costruttore di macchinari avrebbe dato credito alla giurassica proprietà di una piccola azienda in caduta libera, ma non hanno esitato di fronte alla solida multinazionale). È altrettanto ovvio che un fondo con 40+ MLD di asset possa fornirle.

Suppongo che nessuno di noi creda alla favoletta di Singer innamorato del Milan. Un qualsiasi fondo d’investimento (speculativo) compra asset, li valorizza (e questo lo si fa investendo in qualcosa di futuribile, non smembrando) e poi li ricolloca sul mercato. Ecco perché Elliot ha necessità e interesse ad investire ora.

Se io fossi Gadzidis, è questo quello che presenterei alla UEFA prima e al TAS poi. E, francamente, mi sentirei nel giusto.

Bravo.
 

Zenos

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Se Elliot va in causa contro la Uefa, quest'ultima si fa male.
Non perché Elliot sia il Maradona della finanza, ma perché si rivolge alla giustizia ordinaria, in quanto parte lesa dal regolamento Uefa che limita e vincola gli investimenti, ostacolando così il principio di mercato libero.
Questo è un fatto, è una certezza, nel commercio, se uno ha i soldi, ci fa quel che vuole purché saldi le posizioni debitorie di qualsiasi natura esse siano.
Sapete meglio di me che la giustizia ordinaria va oltre la sportiva.


Da questo banale concetto c'è la convocazione odierna da parte della Uefa...nulla a quei livelli si fa per caso, nulla.

Non ne sono proprio sicuro... L UEFA non ti dice di non investire,ma chiede alcuni requisiti per la partecipazione alle proprie competizioni pena l esclusione dalle stesse.Come ho scritto nel post relativo alla superlega,questi hanno sfruttato il fpF finanziario per creare un gruppo di élite che divide ogni hanno tutti gli introiti,evitando in questo modo la allontanamento dei top club dalla UEFA stessa. Elliott,che dispone di studi legali all'avanguardia, sa che arrivare allo scontro potrebbe solo aggravare la posizione del club, probabilmente per questo si sta agendo di diplomazia.
 

Basileuon

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A quanto puo' essere venduto il Milan? Un miliardo?

Ne hanno già spesi 300, + almeno un altro centinaio, quanti ne deve spendere? altri 300/400

E tutto sto rischio per poi andare a pari se tutto va bene e se trovano il folle che investe una miliardata in un settore come il calcio?



Eh guarda la logica dei fondi d'investimento è esattamente quella, tu gli hai appena prospettato un utile fra il 25 ed il 40% in 5-6 anni. Pensi che sia poco?


ps: 25% se spendessero 800 in tutto e guadagnassero 1 miliardo, 40% se investissero 600 e guadagnassero 1 miliardo.
 
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Non ne sono proprio sicuro... L UEFA non ti dice di non investire,ma chiede alcuni requisiti per la partecipazione alle proprie competizioni pena la non partecipazione alle stesse.per questo motivo probabilmente bisogna andare di diplomazia.

I requisiti portano al non investire,
è la nostra situazione attuale... la lettera di richiamo per Paqueta è un messaggio chiaro "non puoi investire".

Sulla base di questo, se li porti in tribunale, non vedrai mai un giudice dire ad Ellliot "non puoi comprare i giocatori",
mai.
Sarebbe come dire a te, nel tuo piccolo, se cmq hai i soldi, quei jeans non puoi comprarteli.
 
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