La linea di rendimento lo scorso anno fu pressoché identica, con un crollo psicofisico proprio tra marzo ed aprile. Allora, pensammo alle conseguenze della anomalia di una stagione condotta praticamente senza preparazione estiva, ed al numero elevatissimo di partite disputate sin dalla fine di luglio. Quest'anno, invece, dobbiamo pensare a scelte di preparazione dello staff di Gattuso che, sia pure da punti di partenza diversi, conducono allo stesso, deprecabile esito. L'unica speranza è per un recupero di livello di performance accettabile nel mese di maggio, che vide effettivamente la squadra in ripresa lo scorso anno. Ma resta il fatto di una flessione in mesi cruciali della stagione che, in ogni caso, proiettano una luce sinistra sul modo di allenamento di Gattuso, che non può ragionevolmente pensare di condurre un club che, tra a marzo ed aprile, sia ancora in corsa per obiettivi importanti, in campionato come nelle Coppe.