Aragorn
New member
- Registrato
- 4 Luglio 2013
- Messaggi
- 8,409
- Reaction score
- 43
Ultime da Campopiano sul suo profilo FB: il Milan è ad un passo dalla storia. Però adesso devono raccontarci chi la farà. Sono passati tre mesi dal mio primo articolo. Da quel giorno sono accaduti tanti fatti, ma quella storia che sembrava una invenzione è tutta vera: Fininvest e Galatioto stanno trattando la cessione del Milan al consorzio cinese. Le ipotesi in ballo sono due: 80% subito + 20% nei prossimi due anni, oppure il 100% subito. E fin qui nulla quaestio. Adesso però che siamo ad un punto di svolta mi sento di raccogliere il pensiero e l'ansia di tutti i tifosi rossoneri. Provo a fare un riassunto di questa storia per chiarire le idee al popolo rossonero: Gancikoff fiuta l'affare dopo che Fininvest ha dato mandato alla banca Lazard di vendere il Milan. Tutto accade un anno e mezzo fa. Da quel giorno Gancikoff si attiva per cercare investitori nel terreno più fertile possibile: la Cina. E lo fa con l'aiuto del suo maestro e mentore, ossia Galatioto. Parte una operazione finanziaria molto ambiziosa stroncata però dall'arrivo di Mr Bee e da quello che i tifosi preferiscono dimenticare. Ma il duo Galatioto-Gancikoff rimane nell'ombra e torna alla carica nei primi mesi di questo 2016.
La voglia di scalare il Milan è tanta e viene quindi impostata una operazione nei minimi dettagli che ho avuto la fortuna di raccontare.
Gli advisor presentano quindi a Fininvest un piano industriale ambizioso: creare un fondo che raccolga investitori molto potenti e dedicarlo all'acquisto di una società veicolo da quotare in un secondo momento sulla borsa di Honk Kong. Fondo da 1 miliardo ma qualcuno dice anche 1,5. I tifosi quindi sobbalzano. Ma le scadenze diventano rinvii, ci si mette anche l'operazione al cuore di SB, e nel frattempo l'Inter viene acquistata senza tanti fronzoli dal Suning. Intanto spuntano fuori diversi nomi: Robin li, Jack Ma, Alibaba, Moutai, Tencent, Whampoa, Baidu diventano i miei compagni di viaggio immaginari. Le indiscrezioni si susseguono.
E veniamo quindi ai giorni nostri, con il nome di Sonny Wu uscito da pochissimo tempo. I dubbi che SB volesse cedere in questi mesi sono stati legittimi, ma Gancikoff gli ha presentato una lista di 8 soggetti di altissimo spessore. E lo stesso SB ha dichiarato di essere rimasto colpito da due di loro con patrimoni altissimi, nonché da partecipazioni statali.
Bene, i pezzi si incastrano ma il puzzle non è chiaro: siamo nel campo delle rinnovabili (prima indiscrezione); abbiamo il fondo, il GSR (anche se ultimamente è arrivata smentita anche su questo). E abbiamo due nomi: Wu e Zheng che non fanno sognare i tifosi del Milan. E che più che altro sembrano i gestori sponda cinese per l'acquisto del club. Che magari firmeranno il preliminare con Fininvest. Ma che di certo assomigliano molto di più a due advisor finanziari che a 2 tycoon dalle infinite risorse economiche. E si ha come la sensazione che Galatioto e Gancikoff abbiano in Wu l'aggancio giusto per trovare gli investitori cinesi.
Ma che la TV di Stato cinese urli il nome di Robin Li conta poco se lo stesso non conferma. Così come se si tira in mezzo Moutai.
Che qualche colosso possa far parte di questo affare conta poco se non è nelle carte. Anche perché anche io so benissimo che a Robin Li basterebbe uno schiocco di dita per comprarsi il Milan. Ormai non è più una questione di fiducia ma di chiarezza.
Se Fininvest e Galatioto chiuderanno questa operazione, dovranno dirci le cose come stanno. Anche perché sulla strada che porta al closing c'è l'antitrust. Le alternative per me sono due: o siamo di fronte alla più grande operazione finanziaria calcistica degli ultimi anni creata ad arte per poterne ricavare un margine in una futura cessione ad altri acquirenti; o siamo di fronte alla storia. Alla storia del Milan. Ma qualcuno ci dica chi è che la scriverà.
Che il caro Pasquale avesse perso la bussola lo si era capito da un pezzo. Ormai non ci sono più punti di riferimento, difficile stabilire quali fonti siano più veritiere o attendibili di altre.