Milan modello Liverpool risanato e vincente: CL, sponsor e attenzione ai costi.

marktom87

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Altra cosa se nn ci fosse stato il covid sarebbe zero quel debito di 66 milioni
 

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GDS in edicola: Se il passoè questo, allora l’obiettivo fissato dal presidente Paolo Scaroni un anno fa è decisamente alla portata de lMilan:«Ridurre e forse azzerare le perdite nei prossimi tre anni, a patto di continuare a giocare in Champions». Pioli e i suoi la Champions la giocano anche quest’anno, e la giocano da campioni d’Italia: la velocità della risalita sportiva ha superato quella economica. Ma in via Aldo Rossi possono guardare con ottimismo al futuro anche per quanto concerne i conti del club, perché i ricavi crescono e le perdite scendono: il risultato netto del bilancio consolidato per il 2021-22, che il CDA ha approvato sarà sottoposto ai voti dell’Assemblea dei soci a fine mese, è negativo per 66,5 milioni. Trenta in meno dell’ultimo esercizio di bilancio, quello chiuso al 30 giugno 2021:il rosso era stato di 96,4 milioni. Un trend di crescita che impressiona ulteriormente se si allarga lo sguardo al 2019-20, annata nera del Covid: il Milan aveva chiuso con 194,6 milioni di perdite e da allora si è risollevato riducendole di quasi 130 milioni.
Fattore Champions L’ingrediente principale della ricetta è un must che non può mancare nelle cucine di un top club che si rispetti: la Champions. Questo infatti è il primo bilancio che risente degli effetti benefici della massima competizione europea dopo 7 stagioni senza: non a caso, il risultato netto del 2013-14, in piena fase di spending review durante l’era Berlusconi ma soprattutto con la squadra stabilmente in Champions da anni, era stato negativo per “soli” 15,7 milioni.

La coppa insomma ti cambia la vita, ed è senz’altro uno dei fattori principali che hanno portato i ricavi del Milan 2021-22 a 297,7 milioni, il 14% in più della stagione precedente. A questo vanno aggiunte le entrate da stadio—non ancora “al top”del rendimento, viste le aperture parziali per gran parte dell’ultima stagione ma in ogni caso incisive, a fronte della chiusura totale del 2020-21 — e quelle derivanti dai nuovi accordi commerciali e dalle sponsorizzazioni (che già nel 2020 avevano fatto registrare un incremento di 17milioni). D’altra parte va ricordato come i proventi dei diritti tv della Serie A della scorsa stagione (di cui il Milan ha incassato quasi 80 milioni) siano inferiori a quelli del 2020-21 che contenevano una fetta degli introiti dell’annata precedente, slittata per il Covid. Dopo aver immesso equity per circa 560 milioni durante la sua gestione, Elliott nel 2021-22 non è dovuto intervenire in conto capitale, grazie anche alla rivalutazione contabile del marchio concessa dal Decreto Agosto: il valore del marchio è passato da 35 a 200 milioni. Gigante Dal primo rosso in bilancio di 146milioni, eredità della gestione di Mr. Li (insolvente e perciò fuori dai giochi dopo un’annata), a quello attuale di 66,5 milioni, Elliott ha chiuso il suo quadriennio al timone del Milan con uno scudetto (il 19°,arrivato undici anni dopo l’ultimo trionfo e con circa 175 milioni di spesa sportiva, la quinta della SerieA), i conti sempre più in ordine e bassi debiti: Gerry Cardinale e RedBird hanno rilevato un club dove l’attenzione ai costi procede di pari passo a quella per le performance sportive. E, a sentire lo stesso Cardinale, siamo solo all’inizio: «Il Milan è un gigante addormentato»

Tuttosport: C’è un modello Liverpool nel Milan di oggi. Un modello seguito in Francia anche dal Tolosa. Un modello che Gerry Cardinale, Fondatore e Managing Partner di RedBird, fondo proprietario del club di via Aldo Rossi, ha già avviato all’interno della società rossonera: «Tutti usano i dati statistici, ma noi pensiamo di avere un vantaggio nel modo diverso in cui li utilizziamo. È come RedBird utilizza i dati, più che il loro accesso, a distinguere RedBird. Ha funzionato bene per il Liverpool e il Tolosa, ed è quello che RedBird vuole portare al Milan». Alla Leaders Week a Londra il nuovo proprietario ha sottolineato che «non si tratta di utilizzare o meno i dati, ma di combinarli con l’istinto. Per questo RedBird ha già affrontato il tema all’interno del Milan…». Cardinale ha poi sottolineato come il lavoro fatto negli ultimi anni da Elliott a Milano sia stato ottimo (il rosso a bilancio è di 30 milioni di euro nettamente inferiore a quello di Juventus e Inter) e che il calcio europeo e italiano si sposi alla perfezione con il modello Moneyball che a dell'analisi dei dati e dell'intrattenimento dal vivo per il pubblico i suoi capisaldi. Per questo «Billy Beane è realmente interessato al calcio europeo: ma è fondamentale essere finanziariamente responsabili». Oggi il Milan è una delle squadre più popolari nel sud-est asiatico ma ha anche una base importante di tifosi in America su cui puntare per aumentare i ricavi. Per Cardinale «il compito di RedBird è vincere per i tifosi e per farlo deve essere coerente. RedBird deve mettere in campo una squadra che abbia un rendimento costante e che sia apprezzata dai tifosi: questo è il punto di partenza». E sui tifosi il nuovo proprietario ha le idee chiare: «I tifosi del Milan sono stati fantastici finora e hanno concesso a RedBird il beneficio del dubbio. Ora RedBird deve restituire fatti. Perché “i fatti parlano più delle parole”. RedBird vuole che le aspettative dei tifosi trovino riscontro sul campo. - Il modo di agire di RedBird per soddisfare le aspettative si basa su una visione a lungo termine, I tifosi vogliono vedere RidBird fare le mosse giuste dentro e fuori dal campo». Gerry Cardinale ha parlato poi del periodo trascorso a Milano quando il Milan ha vinto lo scudetto: «Non ho mai visto nulla di simile. Tutto quello che è successo non è paragonabile allo sport statunitense…». I prossimi passi di RedBird? «RedBird ha investito molto negli ultimi tempi e ora sta tornando alla parte meno “divertente” del “possedere bene”. “Comprare bene” non è sufficiente: ora è necessario una buona gestione e un miglioramento degli asset in cui RedBird è investito».
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GDS in edicola: Se il passoè questo, allora l’obiettivo fissato dal presidente Paolo Scaroni un anno fa è decisamente alla portata de lMilan:«Ridurre e forse azzerare le perdite nei prossimi tre anni, a patto di continuare a giocare in Champions». Pioli e i suoi la Champions la giocano anche quest’anno, e la giocano da campioni d’Italia: la velocità della risalita sportiva ha superato quella economica. Ma in via Aldo Rossi possono guardare con ottimismo al futuro anche per quanto concerne i conti del club, perché i ricavi crescono e le perdite scendono: il risultato netto del bilancio consolidato per il 2021-22, che il CDA ha approvato sarà sottoposto ai voti dell’Assemblea dei soci a fine mese, è negativo per 66,5 milioni. Trenta in meno dell’ultimo esercizio di bilancio, quello chiuso al 30 giugno 2021:il rosso era stato di 96,4 milioni. Un trend di crescita che impressiona ulteriormente se si allarga lo sguardo al 2019-20, annata nera del Covid: il Milan aveva chiuso con 194,6 milioni di perdite e da allora si è risollevato riducendole di quasi 130 milioni.
Fattore Champions L’ingrediente principale della ricetta è un must che non può mancare nelle cucine di un top club che si rispetti: la Champions. Questo infatti è il primo bilancio che risente degli effetti benefici della massima competizione europea dopo 7 stagioni senza: non a caso, il risultato netto del 2013-14, in piena fase di spending review durante l’era Berlusconi ma soprattutto con la squadra stabilmente in Champions da anni, era stato negativo per “soli” 15,7 milioni.

La coppa insomma ti cambia la vita, ed è senz’altro uno dei fattori principali che hanno portato i ricavi del Milan 2021-22 a 297,7 milioni, il 14% in più della stagione precedente. A questo vanno aggiunte le entrate da stadio—non ancora “al top”del rendimento, viste le aperture parziali per gran parte dell’ultima stagione ma in ogni caso incisive, a fronte della chiusura totale del 2020-21 — e quelle derivanti dai nuovi accordi commerciali e dalle sponsorizzazioni (che già nel 2020 avevano fatto registrare un incremento di 17milioni). D’altra parte va ricordato come i proventi dei diritti tv della Serie A della scorsa stagione (di cui il Milan ha incassato quasi 80 milioni) siano inferiori a quelli del 2020-21 che contenevano una fetta degli introiti dell’annata precedente, slittata per il Covid. Dopo aver immesso equity per circa 560 milioni durante la sua gestione, Elliott nel 2021-22 non è dovuto intervenire in conto capitale, grazie anche alla rivalutazione contabile del marchio concessa dal Decreto Agosto: il valore del marchio è passato da 35 a 200 milioni. Gigante Dal primo rosso in bilancio di 146milioni, eredità della gestione di Mr. Li (insolvente e perciò fuori dai giochi dopo un’annata), a quello attuale di 66,5 milioni, Elliott ha chiuso il suo quadriennio al timone del Milan con uno scudetto (il 19°,arrivato undici anni dopo l’ultimo trionfo e con circa 175 milioni di spesa sportiva, la quinta della SerieA), i conti sempre più in ordine e bassi debiti: Gerry Cardinale e RedBird hanno rilevato un club dove l’attenzione ai costi procede di pari passo a quella per le performance sportive. E, a sentire lo stesso Cardinale, siamo solo all’inizio: «Il Milan è un gigante addormentato»

Tuttosport: C’è un modello Liverpool nel Milan di oggi. Un modello seguito in Francia anche dal Tolosa. Un modello che Gerry Cardinale, Fondatore e Managing Partner di RedBird, fondo proprietario del club di via Aldo Rossi, ha già avviato all’interno della società rossonera: «Tutti usano i dati statistici, ma noi pensiamo di avere un vantaggio nel modo diverso in cui li utilizziamo. È come RedBird utilizza i dati, più che il loro accesso, a distinguere RedBird. Ha funzionato bene per il Liverpool e il Tolosa, ed è quello che RedBird vuole portare al Milan». Alla Leaders Week a Londra il nuovo proprietario ha sottolineato che «non si tratta di utilizzare o meno i dati, ma di combinarli con l’istinto. Per questo RedBird ha già affrontato il tema all’interno del Milan…». Cardinale ha poi sottolineato come il lavoro fatto negli ultimi anni da Elliott a Milano sia stato ottimo (il rosso a bilancio è di 30 milioni di euro nettamente inferiore a quello di Juventus e Inter) e che il calcio europeo e italiano si sposi alla perfezione con il modello Moneyball che a dell'analisi dei dati e dell'intrattenimento dal vivo per il pubblico i suoi capisaldi. Per questo «Billy Beane è realmente interessato al calcio europeo: ma è fondamentale essere finanziariamente responsabili». Oggi il Milan è una delle squadre più popolari nel sud-est asiatico ma ha anche una base importante di tifosi in America su cui puntare per aumentare i ricavi. Per Cardinale «il compito di RedBird è vincere per i tifosi e per farlo deve essere coerente. RedBird deve mettere in campo una squadra che abbia un rendimento costante e che sia apprezzata dai tifosi: questo è il punto di partenza». E sui tifosi il nuovo proprietario ha le idee chiare: «I tifosi del Milan sono stati fantastici finora e hanno concesso a RedBird il beneficio del dubbio. Ora RedBird deve restituire fatti. Perché “i fatti parlano più delle parole”. RedBird vuole che le aspettative dei tifosi trovino riscontro sul campo. - Il modo di agire di RedBird per soddisfare le aspettative si basa su una visione a lungo termine, I tifosi vogliono vedere RidBird fare le mosse giuste dentro e fuori dal campo». Gerry Cardinale ha parlato poi del periodo trascorso a Milano quando il Milan ha vinto lo scudetto: «Non ho mai visto nulla di simile. Tutto quello che è successo non è paragonabile allo sport statunitense…». I prossimi passi di RedBird? «RedBird ha investito molto negli ultimi tempi e ora sta tornando alla parte meno “divertente” del “possedere bene”. “Comprare bene” non è sufficiente: ora è necessario una buona gestione e un miglioramento degli asset in cui RedBird è investito».
Questo è un falso mito, perchè negli anni della rinascita il Liverpool di soldi ne ha investiti e anche parecchhi
 

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