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Come riportato dalla GDS in edicola, ora Redbird progetta la media company per il Milan. I bilanci sono migliorati, la risalita anche
nel settore commerciale è impetuosa. Ma per raggiungere i top club serve di più. Il tifo è al top. I ricavi sono aumentati e la prossima
Champions dovrebbe portarne inizialmente circa 40, con oscillazioni legate anche al market pool. Ma ancora tutto questo non basta per arrivare al volume d’affari generato dai club che ormai dominano nel continente. Il Milan intanto ha ritrovato lo splendore del marchio: lo scudetto ha tolto un po’ della vecchia patina sull’argenteria. Il meccanismo si è rimesso in moto.
È vero e proprio boom anche nel merchandising rossonero, nelle ultime settimane le vendite nei Milan Store sono aumentate
del 250 per cento.
Sponsor: Entrambi i contratti con Emirates e Puma scadranno tra un anno, e le trattative per i rinnovi faranno lievitare ulteriormente i ricavi per il Milan: i 14,2 milioni a stagione garantiti da Emirates, ad esempio, potranno essere ritoccati all’insù ora che il club sta per impreziosire la maglia con lo scudetto (e che si avvia a presenziare stabilmente in Champions, come negli anni d’oro dell’era Berlusconi). Come sempre in questi casi, è un circolo virtuoso: più Pioli e i suoi ragazzi mettono in fila risultati e nell’ottica di un
ciclo da aprire trofei, più gli sponsor vorranno investire sul brand del Milan. In questo senso, il lavoro di Elliott e dei
suoi manager è stato eccezionale. RedBird vuole alzare l’asticella, partendo da una specificità che ha consentito alla società di
Cardinale di espandersi nel giro di pochi anni: la conoscenza per il settore dello sport e dell’intrattenimento è un ottimo punto di inizio, trasformare il Milan in una media-company di successo planetario attraverso una strategia già rodata potrà fare il resto. Risultati permettendo, come sempre in questi casi.
Stadio: per lo stadio sempre in piedi per ipotesi San Siro e Sesto. Cardinale vuole dare prima possibile una nuova casa al Milan ed è probabile che a questo punto i cammini di Inter e Milan si dividano. Inizialmente i due club sembravano uniti nella difesa del progetto della Cattedrale, firmato dallo studio Populous, che pareva avere avuto la meglio sugli Anelli proposti da Sportium Cmr-Manica. Ma
tutto si è arenato e adesso l’iter dovrebbe ripartire con il dibattito pubblico in programma la prossima settimana. L’opposizione dei comitati locali resta e nel frattempo prende sempre più piede l’ipotesi di un impianto per il club rossonero, anche lontano da un sito storico per il calcio milanese (e mondiale). Il sindaco di Sesto San Giovanni si è detto pronto ad accogliere i progetti del club, Cardinale da americano non farà caso alla distanza, peraltro minima, dalla città. Ma il dilemma resta, come la necessità di cominciare in fretta i lavori, a San Siro o altrove. «Sposeremo il progetto che arriva prima, è il programma che ci siamo dati. Perché abbiamo assoluto bisogno di uno stadio moderno, come hanno tutte le grandi squadre europee», ha ripetuto anche ieri Paolo Scaroni, il presidente del Milan, l’uomo del club che si è impegnato praticamente a tempo pieno in questi anni sulla questione del nuovo impianto. Che dovrebbe avere una capienza ridotta rispetto a San Siro, ma concezioni moderne e una spiccata polifunzionalità, che è quella che porta ricavi. E Cardinale lo sa bene, come tutto il management.
CoSera in edicola: L’obiettivo finale è coniugare sport e spettacolo per trasformare il Milan in una media company, dando seguito al percorso che già Elliott ha intrapreso nei suoi quattro anni di gestione. Sul tema del calciomercato e dell’utilizzo dei dati statistici per trovare i giocatori, come nel film Moneyball con Brad Pitt, un metodo che che il Milan potrebbe integrare nel suo già efficace sistema di scouting diretto da Moncada. L’altra partita è quella legata al marchio, da sviluppare attraverso strategie di marketing globale, reti allargate di sponsorizzazioni e un salto di qualità in quello che in ambito manageriale si definisce «fan engagement», vale a dire la fidelizzazione dei tifosi. Servizi di biglietteria, concessioni, merchandising premium, gaming, eSports, social: la mission di RedBird è esportare nel mercato italiano, ancora inesplorato, secondo i canoni Usa, le varie esperienze con Red Sox, Liverpool, Yankees e Cowboys. Lo stadio di proprietà, ovviamente, accelererebbe tutti i progetti.
TS: il Milan si avvarrà del software con algoritmi ideato da Redbird per massimizzare i ricavi si tratta di un approccio scientifico che mixa sostenibilità finanziaria e algoritmi nell’analisi delle performance dentro e fuori dal campo. Anche grazie a questo software il fondo americano è riuscito ad estrarre, dal 2014 ad oggi, oltre 10 miliardi di dollari di valore. Non è dato a sapersi se questo avrà effetti pure nel nostro calcio. Questione stadio: il nuovo stadio del Milan insieme all'Inter solo se sarà a San Siro. Se la decisione sarà per Sesto, invece, il Milan andrà da solo con un impianto in proprio.
Ecco il profilo di Scheiner dalla GDS in edicola
nel settore commerciale è impetuosa. Ma per raggiungere i top club serve di più. Il tifo è al top. I ricavi sono aumentati e la prossima
Champions dovrebbe portarne inizialmente circa 40, con oscillazioni legate anche al market pool. Ma ancora tutto questo non basta per arrivare al volume d’affari generato dai club che ormai dominano nel continente. Il Milan intanto ha ritrovato lo splendore del marchio: lo scudetto ha tolto un po’ della vecchia patina sull’argenteria. Il meccanismo si è rimesso in moto.
È vero e proprio boom anche nel merchandising rossonero, nelle ultime settimane le vendite nei Milan Store sono aumentate
del 250 per cento.
Sponsor: Entrambi i contratti con Emirates e Puma scadranno tra un anno, e le trattative per i rinnovi faranno lievitare ulteriormente i ricavi per il Milan: i 14,2 milioni a stagione garantiti da Emirates, ad esempio, potranno essere ritoccati all’insù ora che il club sta per impreziosire la maglia con lo scudetto (e che si avvia a presenziare stabilmente in Champions, come negli anni d’oro dell’era Berlusconi). Come sempre in questi casi, è un circolo virtuoso: più Pioli e i suoi ragazzi mettono in fila risultati e nell’ottica di un
ciclo da aprire trofei, più gli sponsor vorranno investire sul brand del Milan. In questo senso, il lavoro di Elliott e dei
suoi manager è stato eccezionale. RedBird vuole alzare l’asticella, partendo da una specificità che ha consentito alla società di
Cardinale di espandersi nel giro di pochi anni: la conoscenza per il settore dello sport e dell’intrattenimento è un ottimo punto di inizio, trasformare il Milan in una media-company di successo planetario attraverso una strategia già rodata potrà fare il resto. Risultati permettendo, come sempre in questi casi.
Stadio: per lo stadio sempre in piedi per ipotesi San Siro e Sesto. Cardinale vuole dare prima possibile una nuova casa al Milan ed è probabile che a questo punto i cammini di Inter e Milan si dividano. Inizialmente i due club sembravano uniti nella difesa del progetto della Cattedrale, firmato dallo studio Populous, che pareva avere avuto la meglio sugli Anelli proposti da Sportium Cmr-Manica. Ma
tutto si è arenato e adesso l’iter dovrebbe ripartire con il dibattito pubblico in programma la prossima settimana. L’opposizione dei comitati locali resta e nel frattempo prende sempre più piede l’ipotesi di un impianto per il club rossonero, anche lontano da un sito storico per il calcio milanese (e mondiale). Il sindaco di Sesto San Giovanni si è detto pronto ad accogliere i progetti del club, Cardinale da americano non farà caso alla distanza, peraltro minima, dalla città. Ma il dilemma resta, come la necessità di cominciare in fretta i lavori, a San Siro o altrove. «Sposeremo il progetto che arriva prima, è il programma che ci siamo dati. Perché abbiamo assoluto bisogno di uno stadio moderno, come hanno tutte le grandi squadre europee», ha ripetuto anche ieri Paolo Scaroni, il presidente del Milan, l’uomo del club che si è impegnato praticamente a tempo pieno in questi anni sulla questione del nuovo impianto. Che dovrebbe avere una capienza ridotta rispetto a San Siro, ma concezioni moderne e una spiccata polifunzionalità, che è quella che porta ricavi. E Cardinale lo sa bene, come tutto il management.
CoSera in edicola: L’obiettivo finale è coniugare sport e spettacolo per trasformare il Milan in una media company, dando seguito al percorso che già Elliott ha intrapreso nei suoi quattro anni di gestione. Sul tema del calciomercato e dell’utilizzo dei dati statistici per trovare i giocatori, come nel film Moneyball con Brad Pitt, un metodo che che il Milan potrebbe integrare nel suo già efficace sistema di scouting diretto da Moncada. L’altra partita è quella legata al marchio, da sviluppare attraverso strategie di marketing globale, reti allargate di sponsorizzazioni e un salto di qualità in quello che in ambito manageriale si definisce «fan engagement», vale a dire la fidelizzazione dei tifosi. Servizi di biglietteria, concessioni, merchandising premium, gaming, eSports, social: la mission di RedBird è esportare nel mercato italiano, ancora inesplorato, secondo i canoni Usa, le varie esperienze con Red Sox, Liverpool, Yankees e Cowboys. Lo stadio di proprietà, ovviamente, accelererebbe tutti i progetti.
TS: il Milan si avvarrà del software con algoritmi ideato da Redbird per massimizzare i ricavi si tratta di un approccio scientifico che mixa sostenibilità finanziaria e algoritmi nell’analisi delle performance dentro e fuori dal campo. Anche grazie a questo software il fondo americano è riuscito ad estrarre, dal 2014 ad oggi, oltre 10 miliardi di dollari di valore. Non è dato a sapersi se questo avrà effetti pure nel nostro calcio. Questione stadio: il nuovo stadio del Milan insieme all'Inter solo se sarà a San Siro. Se la decisione sarà per Sesto, invece, il Milan andrà da solo con un impianto in proprio.
Ecco il profilo di Scheiner dalla GDS in edicola

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