Letto, molto credibile, la conferma di informazioni coerenti con i fatti già noti e la logica degli eventi che si sta manifestando. Ribadisce, da fonti definite 'cinesi', la totale assenza di accordo tra le parti su acquisti da compiere in questo ultimo mercato, per motivi a vario titolo ascrivibili alla presenza, forzata o meno, di Galliani. Una scelta consapevole, come la responsabilità delle conseguenze che deriveranno al club. Da vecchio rossonero, non posso che confermare di vivere oggi le medesime sensazioni di attesa ed incompiutezza di quell'inverno '85-'86, che precedette l'arrivo di Berlusconi. Anche allora, il medesimo contesto generale: Juve tirannica in campionato, all'epoca addirittura euromondiale, una Roma che rincorreva e che avrebbe sfiorato il miracolo del sorpasso a fine stagione, cadendo sul più bello in casa con il retrocesso Lecce, un Napoli che stava crescendo intorno all'immenso Diego Maradona, per vincere l'anno successivo. Ed un Milan giovane, talentuoso, dal buon gioco proposto dal nonno Liedholm, infine povero, che aspettava il passaggio della buona stella. Troppe coincidenze, su cui magari Alfio Caruso, allora cronista d'assalto del Giornale di Montanelli e narratore di quella complicata vicenda di azioni, pegni e soldi spariti, oggi scriverebbe l'ennesimo best seller, e su cui il tifoso scaramantico scommetterebbe per un futuro realmente diverso da un passato opaco e malinconico.