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GDS: la filosofia del Milan di Massimiliano Allegri si basa sulla solidità difensiva, il cui motto è "Qui non si prende gol". Questa impostazione ha portato il Milan a essere secondo per gol subiti (dietro solo alla Roma di Gasperini) e primo per gol attesi contro, indicando serate più tranquille per Maignan.
La Rivoluzione Tattica Difensiva:
Allegri ha operato una rivoluzione tattica in estate, passando a una difesa a tre (o a cinque in fase difensiva), una scelta che ha protetto la squadra e migliorato le performance dei singoli.
Il sistema prevede una linea difensiva molto stretta e compatta (Tomori, Pavlovic, Gabbia, più gli esterni Saelemaekers ed Estupinan/Bartesaghi), con tre centrocampisti ravvicinati.
Questo assetto ha giovato in particolare a Tomori e Pavlovic, che ora hanno Gabbia come "guardaspalle" e non sono più obbligati a leggere le situazioni velocemente, potendo sganciarsi senza paura.
Gabbia è emerso come l'anima della difesa. La priorità è evitare di subire gol in transizione, preferendo abbassarsi piuttosto che rischiare l'aggressione.
Il Dna del Centrocampo:
A centrocampo, il leader indiscusso è Luka Modrić, al quale Allegri ha dato subito le chiavi del gioco.
Dopo la sconfitta iniziale, Allegri ha chiesto rinforzi, portando all'arrivo di Adrien Rabiot, un "fedelissimo" del tecnico in grado di leggergli la mente.
L'altro centrocampista offensivo è Youssouf Fofana: Allegri lo ha spronato a segnare, ponendo un obiettivo di 15 gol complessivi tra lui e Loftus-Cheek entro fine stagione, sebbene Fofana sia ancora "a metà della mutazione", attaccando l'area senza però concludere.
Fiducia nei Giovani e Turnazione:
Allegri, pur non amando sperimentare, ha saputo trasmettere fiducia ai giovani e ai meno esperti, ottenendo risposte positive.
Davide Bartesaghi (classe 2005) ha dimostrato grande solidità e un buon cross mancino quando ha sostituito l'infortunato Estupinan, confermando le attenzioni che squadre come la Roma gli avevano riservato.
Anche i subentrati come De Winter e Ricci hanno mostrato precisione e solidità, nonostante il loro apprendistato.
La Rivoluzione Tattica Difensiva:
Allegri ha operato una rivoluzione tattica in estate, passando a una difesa a tre (o a cinque in fase difensiva), una scelta che ha protetto la squadra e migliorato le performance dei singoli.
Il sistema prevede una linea difensiva molto stretta e compatta (Tomori, Pavlovic, Gabbia, più gli esterni Saelemaekers ed Estupinan/Bartesaghi), con tre centrocampisti ravvicinati.
Questo assetto ha giovato in particolare a Tomori e Pavlovic, che ora hanno Gabbia come "guardaspalle" e non sono più obbligati a leggere le situazioni velocemente, potendo sganciarsi senza paura.
Gabbia è emerso come l'anima della difesa. La priorità è evitare di subire gol in transizione, preferendo abbassarsi piuttosto che rischiare l'aggressione.
Il Dna del Centrocampo:
A centrocampo, il leader indiscusso è Luka Modrić, al quale Allegri ha dato subito le chiavi del gioco.
Dopo la sconfitta iniziale, Allegri ha chiesto rinforzi, portando all'arrivo di Adrien Rabiot, un "fedelissimo" del tecnico in grado di leggergli la mente.
L'altro centrocampista offensivo è Youssouf Fofana: Allegri lo ha spronato a segnare, ponendo un obiettivo di 15 gol complessivi tra lui e Loftus-Cheek entro fine stagione, sebbene Fofana sia ancora "a metà della mutazione", attaccando l'area senza però concludere.
Fiducia nei Giovani e Turnazione:
Allegri, pur non amando sperimentare, ha saputo trasmettere fiducia ai giovani e ai meno esperti, ottenendo risposte positive.
Davide Bartesaghi (classe 2005) ha dimostrato grande solidità e un buon cross mancino quando ha sostituito l'infortunato Estupinan, confermando le attenzioni che squadre come la Roma gli avevano riservato.
Anche i subentrati come De Winter e Ricci hanno mostrato precisione e solidità, nonostante il loro apprendistato.
