Milan: incubo 2023. I numeri della crisi.

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Tuttosport in edicola: ancora quattro partite per terminare un 2023 da incubo. Un anno cominciato, dopo il successo di Salerno, col 2-2 dell’8 gennaio a San Siro contro la Roma, una gara che sembrava vinta e che invece, nel recupero, i rossoneri buttarono via cadendo in una crisi profonda. È come se fosse iniziato tutto lì, una crepa mai ricomposta. Quel Milan, campione d’Italia in carica, era secondo a meno 5 dal Napoli prima del match con la Roma e dal quel momento iniziò una graduale discesa, tamponata col quarto posto conquistato grazie alla penalizzazione della Juventus e da un brillante percorso in Champions, seppur stoppato in semifinale da due derby persi nettamente. E proprio un derby, quello finito 5-1 per i nerazzurri il 16 settembre, ha aperto la seconda crisi annuale del Milan, che aveva iniziato il campionato con tre bei successi e un gioco brillante, spazzati via da quel ko che, nonostante alcune vittorie giunte nella partite successive, ha avuto il risultato di spegnare subito l’entusiasmo estivo e di aprire un periodo di confusione, distrazione, prestazioni alterne, contestazioni più o meno velate.


I NUMERI DELLA CRISI
Analizzando il rendimento del Milan nell’anno solare, emergono numeri tutt’altro che positivi. I rossoneri finora hanno disputato, fra campionato e coppe varie, 51 partite (38 in Serie A, 11 Champions, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa Italia) e ne hanno vinte meno della metà, ovvero 22. Tredici i pareggi, ben 16 le sconfitte. Altro dato negativo, i gol subiti: a fronte di 67 reti segnate, Maignan e compagni hanno incassato addirittura 61 gol, dunque più di uno di media a partita. Restando ai soli ultimi cinque mesi, dunque alla stagione attuale, solo quattro squadre in Serie A hanno subito più reti del Milan nei secondi tempi: i rossoneri sono a 13, peggio Cagliari, Sassuolo, Salernitana ed Empoli. Il rendimento fra primi e secondi quarantacinque minuti è impressionante: nei primi tempi il Milan ha conquistato 33 punti (solo l’Inter ha fatto meglio con 35), segnato 16 gol (miglior attacco con i nerazzurri) e subito 5 reti; ma nella ripresa la luce si è spenta regolarmente con vittorie o pareggi diventate sconfitte (3) o pari (2). E anche in Champions il ko probabilmente decisivo per il percorso in Europa col Borussia Dortmund è arrivato nel secondo tempo, dopo l’1-1 all’intervallo. E a questi dati bisogna poi aggiungere i ben cinque cartellini rossi rimediati in quindici giornate, indice di poca attenzione e un nervosismo latente.

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Route66

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I NUMERI DELLA CRISI
Analizzando il rendimento del Milan nell’anno solare, emergono numeri tutt’altro che positivi. I rossoneri finora hanno disputato, fra campionato e coppe varie, 51 partite (38 in Serie A, 11 Champions, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa Italia) e ne hanno vinte meno della metà, ovvero 22. Tredici i pareggi, ben 16 le sconfitte. Altro dato negativo, i gol subiti: a fronte di 67 reti segnate, Maignan e compagni hanno incassato addirittura 61 gol, dunque più di uno di media a partita. Restando ai soli ultimi cinque mesi, dunque alla stagione attuale, solo quattro squadre in Serie A hanno subito più reti del Milan nei secondi tempi: i rossoneri sono a 13, peggio Cagliari, Sassuolo, Salernitana ed Empoli. Il rendimento fra primi e secondi quarantacinque minuti è impressionante: nei primi tempi il Milan ha conquistato 33 punti (solo l’Inter ha fatto meglio con 35), segnato 16 gol (miglior attacco con i nerazzurri) e subito 5 reti; ma nella ripresa la luce si è spenta regolarmente con vittorie o pareggi diventate sconfitte (3) o pari (2). E anche in Champions il ko probabilmente decisivo per il percorso in Europa col Borussia Dortmund è arrivato nel secondo tempo, dopo l’1-1 all’intervallo. E a questi dati bisogna poi aggiungere i ben cinque cartellini rossi rimediati in quindici giornate, indice di poca attenzione e un nervosismo latente.

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I numeri al solito sono impietosi ma il crollo del Milan di Pioli è iniziato a fine '22 e l'andamento tragico/ridicolo dei primi 5 mesi del 2023 si stà replicando pari pari in questi ultimi 4/5 mesi e questo è sempre giusto ricordarlo(non è una novità in pratica...).
Peccato che nel frattempo sia cambiata la proprietà, la dirigenza e oltre 100 mln di nuovi giocatori.... :sisi:
 

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Analizzando il rendimento del Milan nell’anno solare, emergono numeri tutt’altro che positivi. I rossoneri finora hanno disputato, fra campionato e coppe varie, 51 partite (38 in Serie A, 11 Champions, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa Italia) e ne hanno vinte meno della metà, ovvero 22. Tredici i pareggi, ben 16 le sconfitte. Altro dato negativo, i gol subiti: a fronte di 67 reti segnate, Maignan e compagni hanno incassato addirittura 61 gol, dunque più di uno di media a partita. Restando ai soli ultimi cinque mesi, dunque alla stagione attuale, solo quattro squadre in Serie A hanno subito più reti del Milan nei secondi tempi: i rossoneri sono a 13, peggio Cagliari, Sassuolo, Salernitana ed Empoli. Il rendimento fra primi e secondi quarantacinque minuti è impressionante: nei primi tempi il Milan ha conquistato 33 punti (solo l’Inter ha fatto meglio con 35), segnato 16 gol (miglior attacco con i nerazzurri) e subito 5 reti; ma nella ripresa la luce si è spenta regolarmente con vittorie o pareggi diventate sconfitte (3) o pari (2). E anche in Champions il ko probabilmente decisivo per il percorso in Europa col Borussia Dortmund è arrivato nel secondo tempo, dopo l’1-1 all’intervallo. E a questi dati bisogna poi aggiungere i ben cinque cartellini rossi rimediati in quindici giornate, indice di poca attenzione e un nervosismo latente.

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I NUMERI DELLA CRISI
Analizzando il rendimento del Milan nell’anno solare, emergono numeri tutt’altro che positivi. I rossoneri finora hanno disputato, fra campionato e coppe varie, 51 partite (38 in Serie A, 11 Champions, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa Italia) e ne hanno vinte meno della metà, ovvero 22. Tredici i pareggi, ben 16 le sconfitte. Altro dato negativo, i gol subiti: a fronte di 67 reti segnate, Maignan e compagni hanno incassato addirittura 61 gol, dunque più di uno di media a partita. Restando ai soli ultimi cinque mesi, dunque alla stagione attuale, solo quattro squadre in Serie A hanno subito più reti del Milan nei secondi tempi: i rossoneri sono a 13, peggio Cagliari, Sassuolo, Salernitana ed Empoli. Il rendimento fra primi e secondi quarantacinque minuti è impressionante: nei primi tempi il Milan ha conquistato 33 punti (solo l’Inter ha fatto meglio con 35), segnato 16 gol (miglior attacco con i nerazzurri) e subito 5 reti; ma nella ripresa la luce si è spenta regolarmente con vittorie o pareggi diventate sconfitte (3) o pari (2). E anche in Champions il ko probabilmente decisivo per il percorso in Europa col Borussia Dortmund è arrivato nel secondo tempo, dopo l’1-1 all’intervallo. E a questi dati bisogna poi aggiungere i ben cinque cartellini rossi rimediati in quindici giornate, indice di poca attenzione e un nervosismo latente.

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MILAN: 2023 DA INCUBO. I NUMERI DELLA CRISI QUI -) Milan: incubo 2023. I numeri della crisi.
Il giocattolo si è rotto dopo il mondiale quindi a gennaio 2023.
Credo sia approssimativamente il periodo in cui maldini decide di sollevarlo e ibra si defila per altri motivi.

Senza l'appoggio di 2 presenze cosi carismatiche il gruppo ne risente e da super diventa normale.
Il milan non riesce più a buttare il cuore oltre l'ostacolo.

La mia più grande paura estiva si è materializzata : il milan ha perso l'anima.
 

bobbylukr

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un anno intero di risultati negativi e ancora sta là, in zona retrocessione ne avrebbero cambiati due-tre già
22/51 vinte è inaccettabile per il Milan

Resta banalmente perché un altro allenatore vero costa un sacco di soldi e perché se passano ad un Abate qualsiasi sarebbe evidente agli occhi di tutti che il progetto è da squadra di mezza classifica. (Pioli ha pur vinto uno scudetto).Silvio e Galliani se lo potevano permettere di metterci Inzaghi etc perché avevano vinto l'impossibile negli anni precedenti ed avevano un credito (quasi) infinito. Questi ne hanno zero.
 

Andris

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Resta banalmente perché un altro allenatore vero costa un sacco di soldi e perché se passano ad un Abate qualsiasi sarebbe evidente agli occhi di tutti che il progetto è da squadra di mezza classifica. (Pioli ha pur vinto uno scudetto).Silvio e Galliani se lo potevano permettere di metterci Inzaghi etc perché avevano vinto l'impossibile negli anni precedenti ed avevano un credito (quasi) infinito. Questi ne hanno zero.
anche un low cost come Motta ora andrebbe bene con buonuscita al Bologna, visto che devono solo salvarsi e non hanno certo ambizioni di andare in Europa per cui già oltre metà dei punti per la salvezza sono acquisiti
 

bobbylukr

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anche un low cost come Motta ora andrebbe bene con buonuscita al Bologna, visto che devono solo salvarsi e non hanno certo ambizioni di andare in Europa per cui già oltre metà dei punti per la salvezza sono acquisiti

In teoria sì ma per come sembra ragionino fa più "brand" ? Pioli che comunque ha vinto uno scudetto,Pioli Is on Fire e cassate varie mentre Motta,Italiano etc sarebbero un bel salto nel buio col rischio di assalto mediatico in caso di flop: "Motta è il nuovo Giampaolo" etc etc e poi si troverebbero in vicolo cieco dovendo pagare ancora Pioli e l'eventuale sostituto da defenestrare.
A quel punto più probabile la coppia mediatica Abate-Ibra....
Ma io credo che loro sperino in una vittoria col Newcastle per dare un ennesimo calcio nel barattolo, possibilmente fino al 2025 proprio perché Pioli resta un "nome".
 

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I numeri al solito sono impietosi ma il crollo del Milan di Pioli è iniziato a fine '22 e l'andamento tragico/ridicolo dei primi 5 mesi del 2023 si stà replicando pari pari in questi ultimi 4/5 mesi e questo è sempre giusto ricordarlo(non è una novità in pratica...).
Peccato che nel frattempo sia cambiata la proprietà, la dirigenza e oltre 100 mln di nuovi giocatori.... :sisi:

esatto, il tunnel Pioli è iniziato a fine 2022 per poi raggiungere l'apice nel gennaio 2023. Da allora risultati altalenanti e stagione salvata dal cammino in CL e dalla squalifica della Juventus (quinti sul campo). Abbiamo cambiato i giocatori e la dirigenza ma siamo sempre di fronte agli ennesimi problemi e le stesse lacune. Infortuni, zero equilibrio, calcio rugby, squadra costrutita ad cazzum. Come dico sempre, il pesce puzza sempre dalla testa, ma sono convintissimo che il pluripotenziario miracolato in panchina insieme ai suoi fedelissimi preparatori abbiano enormi responsabilità.
 
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