Milan in borsa: Redbird ci pensa.

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Come riportato da Il Sole 24 Ore, Redbird starebbe studiando l'entrata in borsa per le società sportive che fanno capo al gruppo. Milan, Tolosa e Fenway.

Dopo aver siglato il suo ingresso nel Milan, la società d’investimento americana RedBird starebbe guardando ai passi futuri: fra questi ci sarebbe, secondo le indiscrezioni, un progetto, embrionale, che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Wall Street delle attività nel calcio e nello sport possedute dalla società d’investimento fondata dall’ex-banker di Goldman Sachs, Gerry Cardinale. Nella settimana che sta terminando, proprio RedBird ha ufficializzato la partnership stretta con Elliott sul club rossonero, che ha portato a un consiglio di amministrazione, dove resta rilevante l’influenza del fondo d’investimento della famiglia Singer, che ha mantenuto tre suoi uomini nel consiglio di amministrazione. Sono stati confermati anche il presidente Paolo Scaroni e l’ad Ivan Gazidis, mentre 4 consiglieri saranno espressione di RedBird. Alla base dell’accordo stretto con Elliott, c’è anche un preciso piano industriale: RedBird punta a dare un’accelerazione al fatturato del club rossonero, anche tramite il progetto del nuovo stadio, aspetti su cui sta già lavorando la società fondata da Cardinale. L’obiettivo è pure dare una spinta all’attività commerciale: l’accordo con gli Yankees, peraltro entrati anche con una piccola quota nell’operazione Milan, rispecchia la strategia che lo stesso Cardinale sta seguendo. Ma quest’ultimo è anche un uomo di finanza, visto che ha lavorato per circa 20 anni in un’istituzione statunitense come Goldman Sachs. Così tra i ragionamenti che ci sarebbero stati, all’atto dell’ingresso del Milan nel portafoglio di investimenti di RedBird, ci sarebbe un riferimento ai mercati azionari e a una possibile quotazione a Wall Street di singole società o di veicoli che controllano più attività nello sport. L’ipotesi, secondo le indiscrezioni, potrebbe così prevedere il conferimento a uno stesso veicolo delle partecipazioni possedute da RedBird nel calcio e nei club sportivi: l’11% detenuto dal gruppo finanziario americano in Fenway Sports Group, proprietario del Liverpool, ma anche la partecipazione di controllo nel Tolosa e, infine, quella da poco acquisita nel Milan. Uno sbarco sui mercati finanziari delle proprie controllate sembra del resto al centro della strategia futura di RedBird, che ha cominciato a entrare nel calcio, nel 2020 con l’acquisto di un club francese come il Tolosa, da poco promosso in Ligue 1, per poi accelerare nell’aprile 2021 dopo aver rilevato una quota pari a 735 milioni di dollari del gruppo proprietario dei Reds. Ora l’ingresso nel Milan accentua la presenza nel mondo del calcio della società d’investimento statunitense. L’operazione non sarebbe imminente, ma secondo diverse fonti d’Oltreoceano, RedBird punterebbe a costruire un portafoglio d’investimenti nello sport, con asset anche positivi in termini di flussi di cassa, in modo da poter guardare in futuro all’opportunità di bussare alla porta dei mercati pubblici. RedBird resta infatti pur sempre un fondo d’investimento e l’obiettivo è massimizzare il valore delle partecipate, come dimostra la vendita qualche giorno fa della sua quota del 40% nella società OneTeam (società che rappresenta gli interessi commerciali di oltre 10.000 atleti nel football e nel baseball) per 600 milioni di dollari. Anche sul fronte Milan, la strategia non cambia. RedBird dovrà proseguire nel percorso di risanamento dei conti del Milan già intrapreso da Elliott, che ha portato il club rossonero a non bruciare più cassa come negli anni scorsi. Ciò significa che, molto probabilmente, si guarderà alla struttura degli ingaggi dei giocatori, evitando spese folli o rinnovi di contratto troppo onerosi. Una strategia di continuità rispetto all’epoca Elliott, a maggior ragione se si pensa che il fondo della famiglia Singer resterà ben presente in società, in virtù del prestito da 550 milioni di euro (su una valutazione totale di poco meno di 1,2 miliardi) concesso alla stessa RedBird per finalizzare l’operazione.
 

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Dopo aver siglato il suo ingresso nel Milan, la società d’investimento americana RedBird starebbe guardando ai passi futuri: fra questi ci sarebbe, secondo le indiscrezioni, un progetto, embrionale, che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Wall Street delle attività nel calcio e nello sport possedute dalla società d’investimento fondata dall’ex-banker di Goldman Sachs, Gerry Cardinale. Nella settimana che sta terminando, proprio RedBird ha ufficializzato la partnership stretta con Elliott sul club rossonero, che ha portato a un consiglio di amministrazione, dove resta rilevante l’influenza del fondo d’investimento della famiglia Singer, che ha mantenuto tre suoi uomini nel consiglio di amministrazione. Sono stati confermati anche il presidente Paolo Scaroni e l’ad Ivan Gazidis, mentre 4 consiglieri saranno espressione di RedBird. Alla base dell’accordo stretto con Elliott, c’è anche un preciso piano industriale: RedBird punta a dare un’accelerazione al fatturato del club rossonero, anche tramite il progetto del nuovo stadio, aspetti su cui sta già lavorando la società fondata da Cardinale. L’obiettivo è pure dare una spinta all’attività commerciale: l’accordo con gli Yankees, peraltro entrati anche con una piccola quota nell’operazione Milan, rispecchia la strategia che lo stesso Cardinale sta seguendo. Ma quest’ultimo è anche un uomo di finanza, visto che ha lavorato per circa 20 anni in un’istituzione statunitense come Goldman Sachs. Così tra i ragionamenti che ci sarebbero stati, all’atto dell’ingresso del Milan nel portafoglio di investimenti di RedBird, ci sarebbe un riferimento ai mercati azionari e a una possibile quotazione a Wall Street di singole società o di veicoli che controllano più attività nello sport. L’ipotesi, secondo le indiscrezioni, potrebbe così prevedere il conferimento a uno stesso veicolo delle partecipazioni possedute da RedBird nel calcio e nei club sportivi: l’11% detenuto dal gruppo finanziario americano in Fenway Sports Group, proprietario del Liverpool, ma anche la partecipazione di controllo nel Tolosa e, infine, quella da poco acquisita nel Milan. Uno sbarco sui mercati finanziari delle proprie controllate sembra del resto al centro della strategia futura di RedBird, che ha cominciato a entrare nel calcio, nel 2020 con l’acquisto di un club francese come il Tolosa, da poco promosso in Ligue 1, per poi accelerare nell’aprile 2021 dopo aver rilevato una quota pari a 735 milioni di dollari del gruppo proprietario dei Reds. Ora l’ingresso nel Milan accentua la presenza nel mondo del calcio della società d’investimento statunitense. L’operazione non sarebbe imminente, ma secondo diverse fonti d’Oltreoceano, RedBird punterebbe a costruire un portafoglio d’investimenti nello sport, con asset anche positivi in termini di flussi di cassa, in modo da poter guardare in futuro all’opportunità di bussare alla porta dei mercati pubblici. RedBird resta infatti pur sempre un fondo d’investimento e l’obiettivo è massimizzare il valore delle partecipate, come dimostra la vendita qualche giorno fa della sua quota del 40% nella società OneTeam (società che rappresenta gli interessi commerciali di oltre 10.000 atleti nel football e nel baseball) per 600 milioni di dollari. Anche sul fronte Milan, la strategia non cambia. RedBird dovrà proseguire nel percorso di risanamento dei conti del Milan già intrapreso da Elliott, che ha portato il club rossonero a non bruciare più cassa come negli anni scorsi. Ciò significa che, molto probabilmente, si guarderà alla struttura degli ingaggi dei giocatori, evitando spese folli o rinnovi di contratto troppo onerosi. Una strategia di continuità rispetto all’epoca Elliott, a maggior ragione se si pensa che il fondo della famiglia Singer resterà ben presente in società, in virtù del prestito da 550 milioni di euro (su una valutazione totale di poco meno di 1,2 miliardi) concesso alla stessa RedBird per finalizzare l’operazione.
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Io penso che entro qualche anno compreranno altri club minori.

Mi pare chiaro che la strategia sia di copiare il City Football Group con il Milan al centro.
 

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Eh puoi copiare quanto vuoi, ma se manca la materia prima…
I gobbi han fatto due finali di CL quasi senza sapere neanche loro come. E' molto difficile, ma non impossibile. Guarda dove eravamo 5 anni fa e dove siamo ora.

Chiaro che poi avessimo budget infiniti sarebbe un'altra storia...
 

Swaitak

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Bellissimo, quando vedrò i nuovi Mbappè e Haaland a Milanello
 
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Dopo aver siglato il suo ingresso nel Milan, la società d’investimento americana RedBird starebbe guardando ai passi futuri: fra questi ci sarebbe, secondo le indiscrezioni, un progetto, embrionale, che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Wall Street delle attività nel calcio e nello sport possedute dalla società d’investimento fondata dall’ex-banker di Goldman Sachs, Gerry Cardinale. Nella settimana che sta terminando, proprio RedBird ha ufficializzato la partnership stretta con Elliott sul club rossonero, che ha portato a un consiglio di amministrazione, dove resta rilevante l’influenza del fondo d’investimento della famiglia Singer, che ha mantenuto tre suoi uomini nel consiglio di amministrazione. Sono stati confermati anche il presidente Paolo Scaroni e l’ad Ivan Gazidis, mentre 4 consiglieri saranno espressione di RedBird. Alla base dell’accordo stretto con Elliott, c’è anche un preciso piano industriale: RedBird punta a dare un’accelerazione al fatturato del club rossonero, anche tramite il progetto del nuovo stadio, aspetti su cui sta già lavorando la società fondata da Cardinale. L’obiettivo è pure dare una spinta all’attività commerciale: l’accordo con gli Yankees, peraltro entrati anche con una piccola quota nell’operazione Milan, rispecchia la strategia che lo stesso Cardinale sta seguendo. Ma quest’ultimo è anche un uomo di finanza, visto che ha lavorato per circa 20 anni in un’istituzione statunitense come Goldman Sachs. Così tra i ragionamenti che ci sarebbero stati, all’atto dell’ingresso del Milan nel portafoglio di investimenti di RedBird, ci sarebbe un riferimento ai mercati azionari e a una possibile quotazione a Wall Street di singole società o di veicoli che controllano più attività nello sport. L’ipotesi, secondo le indiscrezioni, potrebbe così prevedere il conferimento a uno stesso veicolo delle partecipazioni possedute da RedBird nel calcio e nei club sportivi: l’11% detenuto dal gruppo finanziario americano in Fenway Sports Group, proprietario del Liverpool, ma anche la partecipazione di controllo nel Tolosa e, infine, quella da poco acquisita nel Milan. Uno sbarco sui mercati finanziari delle proprie controllate sembra del resto al centro della strategia futura di RedBird, che ha cominciato a entrare nel calcio, nel 2020 con l’acquisto di un club francese come il Tolosa, da poco promosso in Ligue 1, per poi accelerare nell’aprile 2021 dopo aver rilevato una quota pari a 735 milioni di dollari del gruppo proprietario dei Reds. Ora l’ingresso nel Milan accentua la presenza nel mondo del calcio della società d’investimento statunitense. L’operazione non sarebbe imminente, ma secondo diverse fonti d’Oltreoceano, RedBird punterebbe a costruire un portafoglio d’investimenti nello sport, con asset anche positivi in termini di flussi di cassa, in modo da poter guardare in futuro all’opportunità di bussare alla porta dei mercati pubblici. RedBird resta infatti pur sempre un fondo d’investimento e l’obiettivo è massimizzare il valore delle partecipate, come dimostra la vendita qualche giorno fa della sua quota del 40% nella società OneTeam (società che rappresenta gli interessi commerciali di oltre 10.000 atleti nel football e nel baseball) per 600 milioni di dollari. Anche sul fronte Milan, la strategia non cambia. RedBird dovrà proseguire nel percorso di risanamento dei conti del Milan già intrapreso da Elliott, che ha portato il club rossonero a non bruciare più cassa come negli anni scorsi. Ciò significa che, molto probabilmente, si guarderà alla struttura degli ingaggi dei giocatori, evitando spese folli o rinnovi di contratto troppo onerosi. Una strategia di continuità rispetto all’epoca Elliott, a maggior ragione se si pensa che il fondo della famiglia Singer resterà ben presente in società, in virtù del prestito da 550 milioni di euro (su una valutazione totale di poco meno di 1,2 miliardi) concesso alla stessa RedBird per finalizzare l’operazione.

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I gobbi han fatto due finali di CL quasi senza sapere neanche loro come. E' molto difficile, ma non impossibile. Guarda dove eravamo 5 anni fa e dove siamo ora.

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Non è detto, perché se bastassero i budget illimitati, Manchester C. e PSG dovrebbero aver già vinto 3 Champions a testa.
 

Nomaduk

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Dopo aver siglato il suo ingresso nel Milan, la società d’investimento americana RedBird starebbe guardando ai passi futuri: fra questi ci sarebbe, secondo le indiscrezioni, un progetto, embrionale, che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Wall Street delle attività nel calcio e nello sport possedute dalla società d’investimento fondata dall’ex-banker di Goldman Sachs, Gerry Cardinale. Nella settimana che sta terminando, proprio RedBird ha ufficializzato la partnership stretta con Elliott sul club rossonero, che ha portato a un consiglio di amministrazione, dove resta rilevante l’influenza del fondo d’investimento della famiglia Singer, che ha mantenuto tre suoi uomini nel consiglio di amministrazione. Sono stati confermati anche il presidente Paolo Scaroni e l’ad Ivan Gazidis, mentre 4 consiglieri saranno espressione di RedBird. Alla base dell’accordo stretto con Elliott, c’è anche un preciso piano industriale: RedBird punta a dare un’accelerazione al fatturato del club rossonero, anche tramite il progetto del nuovo stadio, aspetti su cui sta già lavorando la società fondata da Cardinale. L’obiettivo è pure dare una spinta all’attività commerciale: l’accordo con gli Yankees, peraltro entrati anche con una piccola quota nell’operazione Milan, rispecchia la strategia che lo stesso Cardinale sta seguendo. Ma quest’ultimo è anche un uomo di finanza, visto che ha lavorato per circa 20 anni in un’istituzione statunitense come Goldman Sachs. Così tra i ragionamenti che ci sarebbero stati, all’atto dell’ingresso del Milan nel portafoglio di investimenti di RedBird, ci sarebbe un riferimento ai mercati azionari e a una possibile quotazione a Wall Street di singole società o di veicoli che controllano più attività nello sport. L’ipotesi, secondo le indiscrezioni, potrebbe così prevedere il conferimento a uno stesso veicolo delle partecipazioni possedute da RedBird nel calcio e nei club sportivi: l’11% detenuto dal gruppo finanziario americano in Fenway Sports Group, proprietario del Liverpool, ma anche la partecipazione di controllo nel Tolosa e, infine, quella da poco acquisita nel Milan. Uno sbarco sui mercati finanziari delle proprie controllate sembra del resto al centro della strategia futura di RedBird, che ha cominciato a entrare nel calcio, nel 2020 con l’acquisto di un club francese come il Tolosa, da poco promosso in Ligue 1, per poi accelerare nell’aprile 2021 dopo aver rilevato una quota pari a 735 milioni di dollari del gruppo proprietario dei Reds. Ora l’ingresso nel Milan accentua la presenza nel mondo del calcio della società d’investimento statunitense. L’operazione non sarebbe imminente, ma secondo diverse fonti d’Oltreoceano, RedBird punterebbe a costruire un portafoglio d’investimenti nello sport, con asset anche positivi in termini di flussi di cassa, in modo da poter guardare in futuro all’opportunità di bussare alla porta dei mercati pubblici. RedBird resta infatti pur sempre un fondo d’investimento e l’obiettivo è massimizzare il valore delle partecipate, come dimostra la vendita qualche giorno fa della sua quota del 40% nella società OneTeam (società che rappresenta gli interessi commerciali di oltre 10.000 atleti nel football e nel baseball) per 600 milioni di dollari. Anche sul fronte Milan, la strategia non cambia. RedBird dovrà proseguire nel percorso di risanamento dei conti del Milan già intrapreso da Elliott, che ha portato il club rossonero a non bruciare più cassa come negli anni scorsi. Ciò significa che, molto probabilmente, si guarderà alla struttura degli ingaggi dei giocatori, evitando spese folli o rinnovi di contratto troppo onerosi. Una strategia di continuità rispetto all’epoca Elliott, a maggior ragione se si pensa che il fondo della famiglia Singer resterà ben presente in società, in virtù del prestito da 550 milioni di euro (su una valutazione totale di poco meno di 1,2 miliardi) concesso alla stessa RedBird per finalizzare l’operazione.

Credo che si farà.
 
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